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Paranoica
quattro giovani artisti – due originari di Correggio e altri due provenienti da zone limitrofe – chiamati ad affrontare e interpretare il tema della follìa
Comunicato stampa
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Il progetto di mostra PARANOICA, a cura di Francesca Baboni in collaborazione con Stefano Taddei, realizzata con il Comune di Correggio Assessorato alla Cultura e con il sostegno di REIRE S.R.L. – Reggio Emilia, si propone come evento collaterale all’importante mostra IL VOLTO DELLA FOLLIA –Cent’anni di immagini del dolore che si terrà a Palazzo dei Principi di Correggio e a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, dal 12 novembre al 22 gennaio 2006.
La provincia ha sempre subito nei confronti delle grandi metropoli una sorta di titubanza propositiva che, spesso e volentieri, ha accompagnato anche la comprensione delle vicende artistiche. Da qualche tempo, questa situazione pare essersi modificata. Diversi artisti giovani locali, in particolare quelli invitati, non solo sono aggiornati sulle investigazioni più correnti e di conseguenza ne amplificano la portata ma, sovente, propongono ricerche originali legate ad una diversa sensibilità che i grossi centri paiono avere perso nei lacci soffocanti di una continua ricerca di novità fine a se stessa, a scapito dell’indipendenza dell’arte da logiche di semplice profitto. La provincia si trova quindi al centro di una nuova e originale visione. Nella mostra allestita a Correggio ne viene presentato un saggio significativo. L’esposizione Paranoica intende difatti mostrare l’attività e il talento di quattro giovani artisti - due originari di Correggio e altri due provenienti da zone limitrofe - chiamati ad affrontare e interpretare il tema della follìa nelle sue diverse accezioni metaforiche, attraverso l’utilizzo di differenti linguaggi, pittura, video e performance. Gli artisti invitati, alcuni noti anche a livello nazionale ed internazionale, si sono ultimamente distinti con mostre personali e collettive presso gallerie italiane ed estere.
La ricerca di Andrea Saltini si ispira al capolavoro visionario di Raymond Roussel Locus Solus, nella creazione di creature ibride, morphing, meccanismi e artifici creatori di una realtà immaginativa frutto della mente di un folle.
Fabio Adani incentra il suo lavoro sul trono del folle, una riflessione
visiva sulla condizione della follìa intesa con un doppio significato: da una parte quello del
folle come persona fisica, emarginato, isolato da una
società che lo ritiene incomprensibile e pericoloso, ma che ha, a suo modo, un'affinità diretta con una realtà superiore preclusa all’uomo comune (come il Parsifal, considerato il "Puro Folle"), e quindi un suo trono illuminato di luce propria. Dall’altra, il trono come metafora di una condizione nella quale dovremmo entrare tutti, un trono su cui dovremmo sedere per ascoltare il nostro lato più paranoico.
Marco Spaggiari interpreta la visione spaziale con una sorta di lucida follìa, come rapporto tra entrata e uscita, estremo rigore e senso di claustrofobia, mostrando apparizioni visive appena percepibili ordinate da una geometrizzazione studiata e una parcellizzazione dello spazio indicante diversi piani di lettura.
Infine le tre animazioni video in computer grafica di Diego Zuelli inducono sottilmente un pensiero ansiogeno e assillante, nell’azione - non - azione ripetitiva e perversa, paranoica e ossessiva, nell’attesa disarmante di qualcosa che si aspetta di vedere ma che in realtà non accade mai.
Inaugurazione sabato 3 dicembre ore 18.
Sabato 14 gennaio ore 21 performance di Andrea Saltini e gruppo Kobaiashy “Hieronymus mon amour”, liberamente ispirata all’opera La nave dei folli del pittore olandese Hieronymus Bosch.
Catalogo in sede con testi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei
Courtesy per le opere:
Galleria Artealcontrario ( Modena)
Studio De Bonis ( Reggio Emilia)
Galleria Magrorocca ( Milano)
Galleria Radium Artis ( Reggio Emilia)
Si ringrazia per il contributo REIRE S.r.l – Reggio Emilia
La provincia ha sempre subito nei confronti delle grandi metropoli una sorta di titubanza propositiva che, spesso e volentieri, ha accompagnato anche la comprensione delle vicende artistiche. Da qualche tempo, questa situazione pare essersi modificata. Diversi artisti giovani locali, in particolare quelli invitati, non solo sono aggiornati sulle investigazioni più correnti e di conseguenza ne amplificano la portata ma, sovente, propongono ricerche originali legate ad una diversa sensibilità che i grossi centri paiono avere perso nei lacci soffocanti di una continua ricerca di novità fine a se stessa, a scapito dell’indipendenza dell’arte da logiche di semplice profitto. La provincia si trova quindi al centro di una nuova e originale visione. Nella mostra allestita a Correggio ne viene presentato un saggio significativo. L’esposizione Paranoica intende difatti mostrare l’attività e il talento di quattro giovani artisti - due originari di Correggio e altri due provenienti da zone limitrofe - chiamati ad affrontare e interpretare il tema della follìa nelle sue diverse accezioni metaforiche, attraverso l’utilizzo di differenti linguaggi, pittura, video e performance. Gli artisti invitati, alcuni noti anche a livello nazionale ed internazionale, si sono ultimamente distinti con mostre personali e collettive presso gallerie italiane ed estere.
La ricerca di Andrea Saltini si ispira al capolavoro visionario di Raymond Roussel Locus Solus, nella creazione di creature ibride, morphing, meccanismi e artifici creatori di una realtà immaginativa frutto della mente di un folle.
Fabio Adani incentra il suo lavoro sul trono del folle, una riflessione
visiva sulla condizione della follìa intesa con un doppio significato: da una parte quello del
folle come persona fisica, emarginato, isolato da una
società che lo ritiene incomprensibile e pericoloso, ma che ha, a suo modo, un'affinità diretta con una realtà superiore preclusa all’uomo comune (come il Parsifal, considerato il "Puro Folle"), e quindi un suo trono illuminato di luce propria. Dall’altra, il trono come metafora di una condizione nella quale dovremmo entrare tutti, un trono su cui dovremmo sedere per ascoltare il nostro lato più paranoico.
Marco Spaggiari interpreta la visione spaziale con una sorta di lucida follìa, come rapporto tra entrata e uscita, estremo rigore e senso di claustrofobia, mostrando apparizioni visive appena percepibili ordinate da una geometrizzazione studiata e una parcellizzazione dello spazio indicante diversi piani di lettura.
Infine le tre animazioni video in computer grafica di Diego Zuelli inducono sottilmente un pensiero ansiogeno e assillante, nell’azione - non - azione ripetitiva e perversa, paranoica e ossessiva, nell’attesa disarmante di qualcosa che si aspetta di vedere ma che in realtà non accade mai.
Inaugurazione sabato 3 dicembre ore 18.
Sabato 14 gennaio ore 21 performance di Andrea Saltini e gruppo Kobaiashy “Hieronymus mon amour”, liberamente ispirata all’opera La nave dei folli del pittore olandese Hieronymus Bosch.
Catalogo in sede con testi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei
Courtesy per le opere:
Galleria Artealcontrario ( Modena)
Studio De Bonis ( Reggio Emilia)
Galleria Magrorocca ( Milano)
Galleria Radium Artis ( Reggio Emilia)
Si ringrazia per il contributo REIRE S.r.l – Reggio Emilia
03
dicembre 2005
Paranoica
Dal 03 dicembre 2005 al 15 gennaio 2006
giovane arte
Location
PALAZZO DEI PRINCIPI
Correggio, Corso Camillo Benso Conte Di Cavour, 7, (Reggio Nell'emilia)
Correggio, Corso Camillo Benso Conte Di Cavour, 7, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
Sabato- domenica 10-13 e 15-19
Chiuso il 25 dicembre
Aperto anche 8 e 26 dicembre, 6 gennaio
Vernissage
12 Novembre 2005, ore 18
Autore
Curatore