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Omaggio a Mauro Reggiani
Opere dal 1950 al 1976
Comunicato stampa
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Una ventina di opere tra tele e carte di Mauro Reggiani (Nonantola, Modena 1897 - Milano 1980): una concisa ma esauriente antologica che dà conto della straordinaria stagione che prende avvio con gli anni ‘50 di uno dei più radicali astrattisti italiani.
Da lavori che presentano una struttura risolta secondo moduli curvilinei e ovoidali a una ricerca che tende verso nuovi rapporti di spazio-colore, con predominio di vuoti e inedito senso dinamico del ritmo, da composizioni con tagli slittanti di linee in diagonale alla riduzione degli elementi cromatici a una serie di parallele larghe e sottili. E’ lo stesso artista che parla di una “geometria che può diventare sentimento, poesia più interessante di quella espressa dalla faccia dell’uomo”. In questo si differenzia la sua ricerca dalla pur evidente memoria costruttivista e dalla sapiente disposizione neoplastica dei pesi. In questi lavori infatti, sempre meditati come architetture, si evidenzia un disegno più leggero, decantato, festoso e dietro il rigore dell’immaginazione si percepisce una sorta di lirismo, di incanto metafisico.
Reggiani negli anni ‘30 era stato uno dei protagonisti (con i vari Ghiringhelli, Bogliardi, Soldati, Rho, Radice, ecc.) di quella fucina di incontri, passioni, sperimentazioni che era la Galleria del Milione. Fu uno dei firmatari del Manifesto che pose le basi teoriche dell’Astrattismo italiano e che diceva: “E’ il metro che ci occorre; quel metro che ... ha dato la Piramide, il Partenone e tutta la statuaria classica”: Il metro, dunque, come superamento di ogni narratività e di ogni rappresentazione, in favore dell’aspirazione all’ordine, alla misura delle cose, “all’assolutezza folgorante delle forme”. Proposizioni straordinariamente decise e intense, a cui Reggiani è rimasto legato fino alle opere estreme, pur dentro nuovi svolgimenti e nuove inflessioni di ricerca. E questa mostra testimonia proprio (come scrive Luigi Meneghelli in catalogo) “la continuità e l’omogeneità di un percorso che ha fatto della geometria l’ideale modo di sperimentare la realtà”.
Da lavori che presentano una struttura risolta secondo moduli curvilinei e ovoidali a una ricerca che tende verso nuovi rapporti di spazio-colore, con predominio di vuoti e inedito senso dinamico del ritmo, da composizioni con tagli slittanti di linee in diagonale alla riduzione degli elementi cromatici a una serie di parallele larghe e sottili. E’ lo stesso artista che parla di una “geometria che può diventare sentimento, poesia più interessante di quella espressa dalla faccia dell’uomo”. In questo si differenzia la sua ricerca dalla pur evidente memoria costruttivista e dalla sapiente disposizione neoplastica dei pesi. In questi lavori infatti, sempre meditati come architetture, si evidenzia un disegno più leggero, decantato, festoso e dietro il rigore dell’immaginazione si percepisce una sorta di lirismo, di incanto metafisico.
Reggiani negli anni ‘30 era stato uno dei protagonisti (con i vari Ghiringhelli, Bogliardi, Soldati, Rho, Radice, ecc.) di quella fucina di incontri, passioni, sperimentazioni che era la Galleria del Milione. Fu uno dei firmatari del Manifesto che pose le basi teoriche dell’Astrattismo italiano e che diceva: “E’ il metro che ci occorre; quel metro che ... ha dato la Piramide, il Partenone e tutta la statuaria classica”: Il metro, dunque, come superamento di ogni narratività e di ogni rappresentazione, in favore dell’aspirazione all’ordine, alla misura delle cose, “all’assolutezza folgorante delle forme”. Proposizioni straordinariamente decise e intense, a cui Reggiani è rimasto legato fino alle opere estreme, pur dentro nuovi svolgimenti e nuove inflessioni di ricerca. E questa mostra testimonia proprio (come scrive Luigi Meneghelli in catalogo) “la continuità e l’omogeneità di un percorso che ha fatto della geometria l’ideale modo di sperimentare la realtà”.
21
aprile 2006
Omaggio a Mauro Reggiani
Dal 21 aprile al 04 maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE GIORGIO GHELFI
Verona, Piazza Delle Erbe, 31, (Verona)
Verona, Piazza Delle Erbe, 31, (Verona)
Orario di apertura
martedì – sabato 9.30/12.30 – 15.30-19.30
Lunedì 15.30/19.30
Vernissage
21 Aprile 2006, ore 18
Autore
Curatore