Il Professor Claudio Strinati, Soprintendente per il Polo Museale Romano,
ha il piacere di presentare una personale di Francesco Del Drago.
Più di venti tele, alcune di notevoli dimensioni, astratte e figurative, raccontano gli ultimi sviluppi di una ricerca interamente modulata attorno al colore.

Del Drago, infatti, residente a Parigi da più di cinquant’anni, ha finalizzato i suoi studi per portare avanti “tutti gli sviluppi della pittura contemporanea ed in modo particolare, quelli della grande tradizione francese”, come ha scritto Nello Ponente, con un’attenta teoria dedicata al colore e l’applicazione di essa nei suoi lavori su tela e su carta.
Se gli anni Cinquanta sono fortemente figurativi, i due decenni successivi vedono la progressiva acquisizione di un linguaggio personale che muta lentamente verso l’astrazione. Dal 1986 comincia a dipingere grandi polittici
che, intitolati sempre con la data dell’esecuzione, testimoniano l’evoluzione di una ricerca coerente, mentre l’anno successivo vede la realizzazione del Nuovo Cerchio Cromatico. Moscow ’87, questo il titolo, è uno studio attento condotto sulla concretezza dei pigmenti, che permette di creare una coppia di colori in perfetto equilibrio, trovando il colore opposto equidistante dal centro. In questo ambito Del Drago ha potuto aggiungere ai tre colori principali utilizzati dai tempi di Newton (rosso, blu e giallo) anche un quarto, il rosso freddo, nelle diverse gradazioni.
Un risultato teorico importante, che insieme all’automatismo lento e al cinetismo, costituisce il nucleo della Ricerca Plastica Fondamentale esposta da Del Drago con conferenze e mostre in molti paesi del mondo, ma soprattutto utilizzata con grande libertà espressiva nelle opere pittoriche.