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Bastoni. Materia, Arte e Potere
Più di 500 esemplari provenienti da musei e collezioni private. Dai pastorali ai bastoni “armati” particolari opere d’arte che vanno dal XIV sec al XX sec.
Comunicato stampa
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Ce ne sono da passeggio e di comando, popolari e massonici, da maestro e religiosi. Ma anche erotici ed etnici. Realizzati con materiali preziosi come l’avorio e la malacca, finemente intarsiati, con soggetti marini e impugnature esotiche.
Quelli “armati”, nascondevano persino una spada, una pistola, un pugnale.
Quelli di epoca vittoriana, appartenuti agli amanti del fumo, semplicemente la pipa.
Sono bastoni. Più di 500 esemplari che saranno in mostra a Siena nella prima grande esposizione italiana dedicata a questi oggetti di uso quotidiano che dagli anni Sessanta in poi, sono diventati ricercati oggetti di culto e straordinari pezzi da collezione.
E’ una mostra assolutamente unica nel suo genere “Bastoni. Materia, Arte e Potere”, che sarà allestita a Siena dal 16 giugno al 28 agosto, nella Sala San Leopoldo del complesso museale Santa Maria della Scala.
Un’esposizione di questo tipo in Europa ha soltanto un precedente, una mostra organizzata a Parigi nel 1980, da Catherine Dike, collezionista energica e grande appassionata.
Articolata in 14 sezioni, la mostra senese raccoglie per categorie - dai pastorali ai bastoni di difesa, dai bastoni erotici a quelli popolari - una grande varietà di pezzi, alcuni rarissimi per manifattura e destinazione d’uso, provenienti da musei e collezioni private, risalenti ad un periodo storico compreso tra il XIV sec e gli inizi del XX sec.
Acquistati per seguire il costume dell’epoca o perché si credeva avessero poteri “taumaturgici” e “medici”, nel tempo i bastoni hanno assunto funzioni e significati simbolici differenti a seconda di chi li ha posseduti. La mostra racconta questa evoluzione, anche attraverso le storie di chi questi bastoni li ha realizzati. Un viaggio affascinante che conduce il visitatore nel XVI e XVII secolo, quando il bastone ed il pastorale erano i simboli del potere ecclesiastico in particolare, come dimostrato dagli esemplari provenienti dal Museo Opera della Metropolitana di Siena.
Quelli di avorio e piquè d’argento risalenti alla metà del XVII, invece, venivano portati della nobiltà, in quanto indicativi di uno stato sociale. Fu, però, con la rivoluzione industriale, che l’impiego del bastone si estese anche alla classe media. Ogni occasione richiedeva il bastone adatto: di giorno un’asta di malacca, di sera un’asta più esotica di scuro legno duro con l’impugnatura elegante e, per una gita in campagna, un motivo popolare intagliato nel legno.
L’epoca dei viaggi e delle esplorazioni portò in Italia molti oggetti curiosi, ne sono un esempio i bastoni provenienti al Museo Nazionale di Antropologia e Etnografia di Firenze. Di particolare interesse quelli con soggetti marini, tagliati in osso di balena dai marinai durante i lunghi viaggi in mare. Una sezione a sé è dedicata ai cosiddetti bastoni “armati”, che originariamente avevano lo scopo di nascondere un’arma. In molti casi, tuttavia, il bastone “accessoriato” serviva al fumatore dell’epoca vittoriana per contenere un astuccio per fiammiferi o per sigarette e sigari. Un bastone multifunzione da signora poteva nascondere un portacipria col piumino, un ventaglio o una fiala di profumo. All’artista il bastone serviva a contenere una tavolozza di colori e al mago i trucchi del mestiere. Insomma, non esistevano limiti nella creazione e nella fantasia, il che spiega forse il fascino che questi straordinari oggetti ancora oggi continuano ad esercitare su collezionisti e curiosi.
“Bastoni. Materia, Arte e Potere” è una mostra a cura di Renzo Traballesi, in collaborazione con Aldo Gerardi e Alberto Zina. L’evento è promosso dal Comune di Siena e dall’Istituzione Santa Maria della Scala, in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi e la Banca Monte dei Paschi di Siena. Il catalogo è edito da Priuli & Verlucca Editori (380 pagg.).
Quelli “armati”, nascondevano persino una spada, una pistola, un pugnale.
Quelli di epoca vittoriana, appartenuti agli amanti del fumo, semplicemente la pipa.
Sono bastoni. Più di 500 esemplari che saranno in mostra a Siena nella prima grande esposizione italiana dedicata a questi oggetti di uso quotidiano che dagli anni Sessanta in poi, sono diventati ricercati oggetti di culto e straordinari pezzi da collezione.
E’ una mostra assolutamente unica nel suo genere “Bastoni. Materia, Arte e Potere”, che sarà allestita a Siena dal 16 giugno al 28 agosto, nella Sala San Leopoldo del complesso museale Santa Maria della Scala.
Un’esposizione di questo tipo in Europa ha soltanto un precedente, una mostra organizzata a Parigi nel 1980, da Catherine Dike, collezionista energica e grande appassionata.
Articolata in 14 sezioni, la mostra senese raccoglie per categorie - dai pastorali ai bastoni di difesa, dai bastoni erotici a quelli popolari - una grande varietà di pezzi, alcuni rarissimi per manifattura e destinazione d’uso, provenienti da musei e collezioni private, risalenti ad un periodo storico compreso tra il XIV sec e gli inizi del XX sec.
Acquistati per seguire il costume dell’epoca o perché si credeva avessero poteri “taumaturgici” e “medici”, nel tempo i bastoni hanno assunto funzioni e significati simbolici differenti a seconda di chi li ha posseduti. La mostra racconta questa evoluzione, anche attraverso le storie di chi questi bastoni li ha realizzati. Un viaggio affascinante che conduce il visitatore nel XVI e XVII secolo, quando il bastone ed il pastorale erano i simboli del potere ecclesiastico in particolare, come dimostrato dagli esemplari provenienti dal Museo Opera della Metropolitana di Siena.
Quelli di avorio e piquè d’argento risalenti alla metà del XVII, invece, venivano portati della nobiltà, in quanto indicativi di uno stato sociale. Fu, però, con la rivoluzione industriale, che l’impiego del bastone si estese anche alla classe media. Ogni occasione richiedeva il bastone adatto: di giorno un’asta di malacca, di sera un’asta più esotica di scuro legno duro con l’impugnatura elegante e, per una gita in campagna, un motivo popolare intagliato nel legno.
L’epoca dei viaggi e delle esplorazioni portò in Italia molti oggetti curiosi, ne sono un esempio i bastoni provenienti al Museo Nazionale di Antropologia e Etnografia di Firenze. Di particolare interesse quelli con soggetti marini, tagliati in osso di balena dai marinai durante i lunghi viaggi in mare. Una sezione a sé è dedicata ai cosiddetti bastoni “armati”, che originariamente avevano lo scopo di nascondere un’arma. In molti casi, tuttavia, il bastone “accessoriato” serviva al fumatore dell’epoca vittoriana per contenere un astuccio per fiammiferi o per sigarette e sigari. Un bastone multifunzione da signora poteva nascondere un portacipria col piumino, un ventaglio o una fiala di profumo. All’artista il bastone serviva a contenere una tavolozza di colori e al mago i trucchi del mestiere. Insomma, non esistevano limiti nella creazione e nella fantasia, il che spiega forse il fascino che questi straordinari oggetti ancora oggi continuano ad esercitare su collezionisti e curiosi.
“Bastoni. Materia, Arte e Potere” è una mostra a cura di Renzo Traballesi, in collaborazione con Aldo Gerardi e Alberto Zina. L’evento è promosso dal Comune di Siena e dall’Istituzione Santa Maria della Scala, in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi e la Banca Monte dei Paschi di Siena. Il catalogo è edito da Priuli & Verlucca Editori (380 pagg.).
16
giugno 2006
Bastoni. Materia, Arte e Potere
Dal 16 giugno al primo novembre 2006
arti decorative e industriali
Location
SANTA MARIA DELLA SCALA
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Biglietti
6 €
Orario di apertura
tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10,00 alle ore 17,00
Vernissage
16 Giugno 2006, ore 18
Editore
PRIULI & VERLUCCA
Ufficio stampa
AGENZIA FREELANCE
Curatore