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Hwang Young-Sung – Moto perpetuo
personale dell’artista coreano Hwang Young-Sung, uno dei protagonisti assoluti delle più recenti ricerche visive in Oriente
Comunicato stampa
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L'evento
Martedì 2 maggio , alle ore 19,00, al Palazzo Crispi di Napoli, Via Crispi 122, sarà inaugurata la personale dell'artista coreano Hwang Young-Sung, uno dei protagonisti assoluti delle più recenti ricerche visive in Oriente che, negli ultimi anni, grazie ad un percorso estetico di rara suggestione ed eleganza, sospeso tra segno Pop e pittura colta, ha raccolto un'attenzione straordinaria in tutto il mondo, ed in special modo a New York.
L'esposizione, a cura di Lorand Hegyi ed Antonina Zaru, presenta circa trenta opere, olii su tela di grosse dimensioni, lavori su carta, metalli, fino ai famosi rilievi in silicone.
Durante il vernissage, due eccezionali giovani maestri coreani, vincitori di numerosi premi internazionali, Caroline Kyungnan Park (pianista) e Lim Chang-Han (baritono), terranno un concerto di musica classica.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 Giugno 2006, da Lunedì a Sabato, dalle ore 10,00 alle 19,00.
Un estratto dal testo in catalogo
"Che la matrice profonda del lavoro di Hwang Young-Sung risieda nei rapporti con i grandi maestri coreani è questione ampiamente discussa, e anche di recente, da una pletora di eccellenti critici e storici internazionali. Clive Adams si spinge anche oltre quando ci suggerisce come la composizione principale dei lavori di Hwang, quel composto pattern di quadrati uno accanto all'altro in cui è suddivisa la superficie di ogni sua opera, potrebbe essere letta anche come una successione policroma di monitor TV, texture fantasiosa e luminosa, allora, in chiaro rapporto con la ricerca multimediale di Nam June Paik.
E' pur vero che chi di Hwang conosca l'intero percorso artistico non può non cogliere una quasi assoluta libertà espressiva (che) resta sempre l'elemento più importante tanto da ricondurci a quella romantica coincidenza tra espressione artistica ed esistenza dell'Espressionismo astratto tipica di un Bradley Walker Tomlin. Come nelle superfici di Giuseppe Capogrossi anche il gesto-segno di Hwang riesce a sublimare l'istanza spaziale e concettuale del singolo dato per diventare straordinario e fantastico alfabeto, puro significato e, insieme, potenzialità infinita e ricchissima di ogni significato. Perché ogni segno di Hwang è, alfine, una finestra incantata sulla significazione. Una finestra aperta sul mondo interiore di ognuno di noi." ( Antonina Zaru)
L'artista
Nato a Kwangju in Corea nel 1941, Hwang Young-Sung insegna, dal 1968 Arte alla Chosun University di cui è Professore emerito.
Il suo è un affascinante percorso artistico che da certe istanze informali della fine degli anni Sessanta – quando la sua pittura già conosceva tutte le potenzialità liriche del colore – è giunto ad un linguaggio più asciutto e simbolico cui non è scevro più di un latente riferimento alla lezione Pop di Warhol e Johns, soprattutto, ma anche di Haring.
Tra le sue principali esposizioni ricordiamo, nel 1997, quelle all'Henry Moore Gallery del Royal College of Art di Londra ed al Musée de l'Hotel Dieu, Mantes-la-jolie a Parigi; quella, dell'anno successivo, alla Gallery Hyundai di Seoul e, tre anni più tardi, l'importante doppio evento a Bruxelles e a Geldrop in Olanda. Nel 2002 è a New York alla Parsons School of Design.
Sue opere figurano in prestigiose collezioni private e pubbliche tra le quali quella del Centre d'Art Presense Van Gogh di Saint-Remy-de-Provance, quella dell'Assemblea nazionale e del Museo nazionale di arte contemporanea di Seoul.
Questa, a cura di Lorand Hegyi ed Antonina Zaru, è la sua prima mostra in Italia.
Martedì 2 maggio , alle ore 19,00, al Palazzo Crispi di Napoli, Via Crispi 122, sarà inaugurata la personale dell'artista coreano Hwang Young-Sung, uno dei protagonisti assoluti delle più recenti ricerche visive in Oriente che, negli ultimi anni, grazie ad un percorso estetico di rara suggestione ed eleganza, sospeso tra segno Pop e pittura colta, ha raccolto un'attenzione straordinaria in tutto il mondo, ed in special modo a New York.
L'esposizione, a cura di Lorand Hegyi ed Antonina Zaru, presenta circa trenta opere, olii su tela di grosse dimensioni, lavori su carta, metalli, fino ai famosi rilievi in silicone.
Durante il vernissage, due eccezionali giovani maestri coreani, vincitori di numerosi premi internazionali, Caroline Kyungnan Park (pianista) e Lim Chang-Han (baritono), terranno un concerto di musica classica.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 Giugno 2006, da Lunedì a Sabato, dalle ore 10,00 alle 19,00.
Un estratto dal testo in catalogo
"Che la matrice profonda del lavoro di Hwang Young-Sung risieda nei rapporti con i grandi maestri coreani è questione ampiamente discussa, e anche di recente, da una pletora di eccellenti critici e storici internazionali. Clive Adams si spinge anche oltre quando ci suggerisce come la composizione principale dei lavori di Hwang, quel composto pattern di quadrati uno accanto all'altro in cui è suddivisa la superficie di ogni sua opera, potrebbe essere letta anche come una successione policroma di monitor TV, texture fantasiosa e luminosa, allora, in chiaro rapporto con la ricerca multimediale di Nam June Paik.
E' pur vero che chi di Hwang conosca l'intero percorso artistico non può non cogliere una quasi assoluta libertà espressiva (che) resta sempre l'elemento più importante tanto da ricondurci a quella romantica coincidenza tra espressione artistica ed esistenza dell'Espressionismo astratto tipica di un Bradley Walker Tomlin. Come nelle superfici di Giuseppe Capogrossi anche il gesto-segno di Hwang riesce a sublimare l'istanza spaziale e concettuale del singolo dato per diventare straordinario e fantastico alfabeto, puro significato e, insieme, potenzialità infinita e ricchissima di ogni significato. Perché ogni segno di Hwang è, alfine, una finestra incantata sulla significazione. Una finestra aperta sul mondo interiore di ognuno di noi." ( Antonina Zaru)
L'artista
Nato a Kwangju in Corea nel 1941, Hwang Young-Sung insegna, dal 1968 Arte alla Chosun University di cui è Professore emerito.
Il suo è un affascinante percorso artistico che da certe istanze informali della fine degli anni Sessanta – quando la sua pittura già conosceva tutte le potenzialità liriche del colore – è giunto ad un linguaggio più asciutto e simbolico cui non è scevro più di un latente riferimento alla lezione Pop di Warhol e Johns, soprattutto, ma anche di Haring.
Tra le sue principali esposizioni ricordiamo, nel 1997, quelle all'Henry Moore Gallery del Royal College of Art di Londra ed al Musée de l'Hotel Dieu, Mantes-la-jolie a Parigi; quella, dell'anno successivo, alla Gallery Hyundai di Seoul e, tre anni più tardi, l'importante doppio evento a Bruxelles e a Geldrop in Olanda. Nel 2002 è a New York alla Parsons School of Design.
Sue opere figurano in prestigiose collezioni private e pubbliche tra le quali quella del Centre d'Art Presense Van Gogh di Saint-Remy-de-Provance, quella dell'Assemblea nazionale e del Museo nazionale di arte contemporanea di Seoul.
Questa, a cura di Lorand Hegyi ed Antonina Zaru, è la sua prima mostra in Italia.
02
maggio 2006
Hwang Young-Sung – Moto perpetuo
Dal 02 maggio al 30 giugno 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO CRISPI
Napoli, Via Francesco Crispi, 122, (Napoli)
Napoli, Via Francesco Crispi, 122, (Napoli)
Orario di apertura
10.00-19.00 dal lunedì al sabato
Vernissage
2 Maggio 2006, ore 19
Autore
Curatore