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Paolo Bielli
Dopo i consensi ottenuti con le sue performance e con la mostra SAPONE in cui dissacrava modelli stilistici imposti dal beauty business, Paolo Bielli allestisce nelle sale del teatro Ulpiano—in occasione dello spettacolo “Io non ti salvero’” ispirato all’Ifigenia di Euripide di cui e’ anche interprete – una personale con le sue nuove opere
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo i consensi ottenuti con le sue performance e con la mostra SAPONE in cui dissacrava modelli stilistici imposti dal beauty business, Paolo Bielli allestisce nelle sale del teatro Ulpiano—in occasione dello spettacolo “Io non ti salvero’” ispirato all’Ifigenia di Euripide di cui e’ anche interprete – una personale con le sue nuove opere.
Non appendice o commento dello spettacolo, ma autonoma visione dell’ artista, le opere di Paolo Bielli, ispirate al tema dell’Ifigenia, offrono uno scabroso puzzle in cui maschile e femminile, pavoni ricoperti di pailettes, si affrontano a colpi di glamour e di coltello.
Un corpo maschile, un corpo femminile dalla bellezza statuaria, sembrano arrivare da una distanza infinita che e’ quello dell’arte classica ma subito colpisce al cuore, che gia si cullava della nostalgia di una perfetta bellezza, il fatto che sono corpi mutili: di testa, braccia, gambe. In un attimo capiamo cio’ che la vita di tutti i giorni ci impedisce di vedere: perdiamo pezzi di sentimento, di pelle, di sogno.
Tanto tempo fa c e’ stato un sacrificio, una lotta una perdita: ce lo dicono le macchie rosse, i tanti coltelli, i corpi straziati (o decorati?) da tante puntine metalliche colorate .
Tanti colori e tanti materiali ( resina, plastica, metallo) a comporre figure sempre al limite: non piu’ fashion-victims, non piu’ esseri umani, non piu’ esseri mitologici ma inquiete, nervose tracce o “ amabili resti”.
Non appendice o commento dello spettacolo, ma autonoma visione dell’ artista, le opere di Paolo Bielli, ispirate al tema dell’Ifigenia, offrono uno scabroso puzzle in cui maschile e femminile, pavoni ricoperti di pailettes, si affrontano a colpi di glamour e di coltello.
Un corpo maschile, un corpo femminile dalla bellezza statuaria, sembrano arrivare da una distanza infinita che e’ quello dell’arte classica ma subito colpisce al cuore, che gia si cullava della nostalgia di una perfetta bellezza, il fatto che sono corpi mutili: di testa, braccia, gambe. In un attimo capiamo cio’ che la vita di tutti i giorni ci impedisce di vedere: perdiamo pezzi di sentimento, di pelle, di sogno.
Tanto tempo fa c e’ stato un sacrificio, una lotta una perdita: ce lo dicono le macchie rosse, i tanti coltelli, i corpi straziati (o decorati?) da tante puntine metalliche colorate .
Tanti colori e tanti materiali ( resina, plastica, metallo) a comporre figure sempre al limite: non piu’ fashion-victims, non piu’ esseri umani, non piu’ esseri mitologici ma inquiete, nervose tracce o “ amabili resti”.
05
maggio 2006
Paolo Bielli
Dal 05 al 28 maggio 2006
arte contemporanea
Location
TEATRO ULPIANO
Roma, Via Luigi Calamatta, 38, (Roma)
Roma, Via Luigi Calamatta, 38, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 20
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