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Ciro Palladino
Prima esposizione torinese per Ciro Palladino
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Prima esposizione torinese per Ciro Palladino.
Presente ad Art Cologne, a Gent in Belgio, all’Arte Padova e alla
Biennale di Aldo Roncaglia approda alla Manzoni di Torino forte dei
successi di critica ottenuti.
Palladinio, classe 1954 è nato a Torre del Greco dove attualmente vive
e lavora. E’ stato direttore per olte un decennio del Centro di Design
Falconio di Napoli.
Tecnica composita e raffinata quella che mette in opera l’artista
Palladino, fatta di colori acrilici su tela con interventi di pigmenti
metallici e a foglia d’argento. Si ritrovano certe ansie metafisiche
dell’astrattismo costruite però su una griglia concettuale
contemporanea, un richiamo agli sfondi di certe raffigurazioni della
pitura seicentesca, oscurantismi appena suggeriti,mai temibili.
La figura umana che si disvela nei dipinti appare come avvolta da
immaginarie quinte teatrali, corporeità come enigma eterno ed
eternamente interrogato alla ricerca di un contrafforte da abbattere o
a cui aggrapparsi. Liberato da tutte le cianfrusaglie di certo
informale o meglio di quell’art brut che irredeva e usava il
graffittismo l’artista sa muoversi su un registro diverso
dall’intimismo di maniera, infonde un riverbero magnetico alla
partituta delle sue tele, come un odierno Brahms che dismette il
virtuosismo crepuscolare per aprire un dialogo esente dalla tendenza
contemplativa, un linguaggio concentrato sull’essenziale.
La presenza di una ciotola stratificata su diversi piani, ritorna come
un consecutio temporum in molti dipinti, cifra simbolica ed elemento di
correlazione tra spazio e tempo.
Presente ad Art Cologne, a Gent in Belgio, all’Arte Padova e alla
Biennale di Aldo Roncaglia approda alla Manzoni di Torino forte dei
successi di critica ottenuti.
Palladinio, classe 1954 è nato a Torre del Greco dove attualmente vive
e lavora. E’ stato direttore per olte un decennio del Centro di Design
Falconio di Napoli.
Tecnica composita e raffinata quella che mette in opera l’artista
Palladino, fatta di colori acrilici su tela con interventi di pigmenti
metallici e a foglia d’argento. Si ritrovano certe ansie metafisiche
dell’astrattismo costruite però su una griglia concettuale
contemporanea, un richiamo agli sfondi di certe raffigurazioni della
pitura seicentesca, oscurantismi appena suggeriti,mai temibili.
La figura umana che si disvela nei dipinti appare come avvolta da
immaginarie quinte teatrali, corporeità come enigma eterno ed
eternamente interrogato alla ricerca di un contrafforte da abbattere o
a cui aggrapparsi. Liberato da tutte le cianfrusaglie di certo
informale o meglio di quell’art brut che irredeva e usava il
graffittismo l’artista sa muoversi su un registro diverso
dall’intimismo di maniera, infonde un riverbero magnetico alla
partituta delle sue tele, come un odierno Brahms che dismette il
virtuosismo crepuscolare per aprire un dialogo esente dalla tendenza
contemplativa, un linguaggio concentrato sull’essenziale.
La presenza di una ciotola stratificata su diversi piani, ritorna come
un consecutio temporum in molti dipinti, cifra simbolica ed elemento di
correlazione tra spazio e tempo.
11
maggio 2006
Ciro Palladino
Dall'undici maggio al 10 giugno 2006
arte contemporanea
Location
GRAFICA MANZONI
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Orario di apertura
10-13 e 15,30-19,30
Vernissage
11 Maggio 2006, ore 18
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