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Ottone Rosai – Alla deriva delle illusioni
mostra antologica di disegni e acquarelli di Ottone Rosai
Comunicato stampa
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La Galleria Spagnoli di Firenze, nella sua splendida location estiva presso il Villaggio Valtur di Ostuni, organizza dal 3 al 18 giugno 2006 una straordinaria mostra antologica di disegni e acquarelli di Ottone Rosai (Firenze, 1895 – Ivrea, 1957), il maestro che più di ogni altro ebbe a influenzare l’espressionismo di Francis Bacon.
La mostra “Rosai. Alla deriva delle illusioni" comprende 50 opere provenienti da raccolte private, fra capolavori noti, ritrovamenti recenti, importanti inediti.
Curatore della mostra é lo storico dell’arte Giovanni Faccenda.
Scrive nel catalogo della mostra (ed. Masso delle Fate, 96 pp, 40 illustr. a colori e in b/n) Giovanni Faccenda: “Ancora dodici mesi e saranno cinquanta gli anni trascorsi dalla morte di Rosai: un anniversario che attendiamo senza rivalse, consapevoli di un indirizzo critico avanzato nel tempo per merito di degni contributi.
[…] la pittura come il disegno di Rosai hanno continuato a suscitare uno stupore che insiste oltre l’approccio visivo, cagionato, diresti, dal riconoscimento di tensioni e sentimenti analoghi a quelli ricorrenti nella nostra contemporaneità. Soprattutto l’eloquenza del segno, la sua capacità di andare al fondo di cose, luoghi e uomini con esiti sorprendenti, rivela, se non una oscura chiaroveggenza, la visione profetica di un artista percorso da urgenze sottopelle, improvvise palpitazioni, scoperte inquietudini, che partecipano l’angoscia e il disincanto di chi avverte come un disperato percorso la vita, da affrontare con la rassegnazione necessaria che occorre a chi è vittima di un tale sconfortante destino.
La matita, come fosse un termometro, indica una temperatura interiore, dà conto di una febbre esistenziale che si innalza ogni volta che Rosai si offre al contagio degli uomini. Quanto preme alle sue tempie finisce per incenerire sulla carta con dolenza manifesta. Il tratto nero, sgorgato come sangue dal cuore e definito con virtuosismo dalla mano, scolpisce il volto emblematico di coloro che hanno la ventura di sopravvivere.
Ogni uomo diventa mistero da indagare, specchio nel quale scorgere la stessa torrida solitudine che aggrava il peso dei suoi giorni, l’infelicità silenziosa di una condizione vitale comune a molti, troppi: una smorfia di fatica che apparenta ritratti e autoritratti. Il male di vivere.
Un’ansia febbrile resiste simultanea in ogni parto grafico: riecheggia, inesauribile, nel vibrante rapporto che stimolano questi fogli. Oggi come allora. A dispetto del tempo. Segni, come cicatrici, avuti in eredità per un amaro testamento.”
La mostra “Rosai. Alla deriva delle illusioni" comprende 50 opere provenienti da raccolte private, fra capolavori noti, ritrovamenti recenti, importanti inediti.
Curatore della mostra é lo storico dell’arte Giovanni Faccenda.
Scrive nel catalogo della mostra (ed. Masso delle Fate, 96 pp, 40 illustr. a colori e in b/n) Giovanni Faccenda: “Ancora dodici mesi e saranno cinquanta gli anni trascorsi dalla morte di Rosai: un anniversario che attendiamo senza rivalse, consapevoli di un indirizzo critico avanzato nel tempo per merito di degni contributi.
[…] la pittura come il disegno di Rosai hanno continuato a suscitare uno stupore che insiste oltre l’approccio visivo, cagionato, diresti, dal riconoscimento di tensioni e sentimenti analoghi a quelli ricorrenti nella nostra contemporaneità. Soprattutto l’eloquenza del segno, la sua capacità di andare al fondo di cose, luoghi e uomini con esiti sorprendenti, rivela, se non una oscura chiaroveggenza, la visione profetica di un artista percorso da urgenze sottopelle, improvvise palpitazioni, scoperte inquietudini, che partecipano l’angoscia e il disincanto di chi avverte come un disperato percorso la vita, da affrontare con la rassegnazione necessaria che occorre a chi è vittima di un tale sconfortante destino.
La matita, come fosse un termometro, indica una temperatura interiore, dà conto di una febbre esistenziale che si innalza ogni volta che Rosai si offre al contagio degli uomini. Quanto preme alle sue tempie finisce per incenerire sulla carta con dolenza manifesta. Il tratto nero, sgorgato come sangue dal cuore e definito con virtuosismo dalla mano, scolpisce il volto emblematico di coloro che hanno la ventura di sopravvivere.
Ogni uomo diventa mistero da indagare, specchio nel quale scorgere la stessa torrida solitudine che aggrava il peso dei suoi giorni, l’infelicità silenziosa di una condizione vitale comune a molti, troppi: una smorfia di fatica che apparenta ritratti e autoritratti. Il male di vivere.
Un’ansia febbrile resiste simultanea in ogni parto grafico: riecheggia, inesauribile, nel vibrante rapporto che stimolano questi fogli. Oggi come allora. A dispetto del tempo. Segni, come cicatrici, avuti in eredità per un amaro testamento.”
03
giugno 2006
Ottone Rosai – Alla deriva delle illusioni
Dal 03 al 18 giugno 2006
arte contemporanea
Location
VILLAGGIO VALTUR
Ostuni, loc. Lamaforca, (Brindisi)
Ostuni, loc. Lamaforca, (Brindisi)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 17-24
Editore
MASSO DELLE FATE
Autore
Curatore