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Vittorio Bellini – Quiete e fuochi
prima, importante antologica dedicata a Vittorio Bellini (Vertova, 1936), protagonista della pittura bergamasca contemporanea in cui si impone per la forza del colore e la coerente ricerca incentrata sull’uomo e sul suo rapporto con la storia
Comunicato stampa
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Lovere si specchia nelle acque del lago di Iseo. Qui, sullo splendido lungolago, si affaccia il neoclassico palazzo Tadini, dove il conte Luigi Tadini nel 1828 istituì un’Accademia di Belle Arti, una scuola di musica, una scuola di disegno e la galleria che accoglieva le sue collezioni d’arte.
Al visitatore curioso si apre oggi nella Pinacoteca un viaggio nel passato fatto di grandi emozioni. Sui soffitti dipinti su carta dallo scenografo teatrale Luigi Dell’Era, le divinità dell’Olimpo consumano i loro ultimi fasti, mentre sulle pareti, quadro dopo quadro, si seguono le tracce della storia di un collezionista illuminato che acquistò opere di grande qualità per comporre una sorta di “manuale” di storia dell’arte. Così nelle sale si succedono capolavori di Jacopo Bellini, del Pitocchetto, di Tiepolo e di Fra Galgario e nature morte della scuola del Baschenis. Ma anche deliziose collezioni di porcellane e bronzetti, e la severa sfilata delle armature medievali. Il percorso si conclude al centro del giardino, nel silenzio della cappella, davanti al monumento che Antonio Canova, massimo scultore del Neoclassicismo italiano, dedicò alla memoria di Faustino, figlio del conte Tadini.
Una nuova sezione dedicata all’arte moderna, poi, invita a un itinerario affascinante che dalle belle tele di Francesco Hayez, attraverso la ceramica di Lucio Fontana, arriva alle più importanti espressioni del contemporaneo.
Dal 2 luglio al 3 settembre all’Atelier del Tadini sarà allestita la prima, importante antologica dedicata a Vittorio Bellini (Vertova, 1936), protagonista della pittura bergamasca contemporanea in cui si impone per la forza del colore e la coerente ricerca incentrata sull’uomo e sul suo rapporto con la storia. Attraverso una selezione di circa quaranta opere, saranno documentati i principali episodi della vicenda artistica dell’artista a partire dal radicale passaggio da tele con toni soffusi e delicati, a opere caratterizzate da una cromia intensa e pennellate violente, che traggono origine da una personale riflessione sulla cultura pittorica italiana ed europea, rinnovandosi continuamente attraverso la ricerca di nuovi contenuti (dal crollo del Muro di Berlino, al drammatico conflitto in Bosnia). Il confronto con la cultura africana, invece, è presente nelle maschere, sottratte al loro contesto di oggetti “etnici” e chiamate a rappresentare un’umanità “altra”.
Al visitatore curioso si apre oggi nella Pinacoteca un viaggio nel passato fatto di grandi emozioni. Sui soffitti dipinti su carta dallo scenografo teatrale Luigi Dell’Era, le divinità dell’Olimpo consumano i loro ultimi fasti, mentre sulle pareti, quadro dopo quadro, si seguono le tracce della storia di un collezionista illuminato che acquistò opere di grande qualità per comporre una sorta di “manuale” di storia dell’arte. Così nelle sale si succedono capolavori di Jacopo Bellini, del Pitocchetto, di Tiepolo e di Fra Galgario e nature morte della scuola del Baschenis. Ma anche deliziose collezioni di porcellane e bronzetti, e la severa sfilata delle armature medievali. Il percorso si conclude al centro del giardino, nel silenzio della cappella, davanti al monumento che Antonio Canova, massimo scultore del Neoclassicismo italiano, dedicò alla memoria di Faustino, figlio del conte Tadini.
Una nuova sezione dedicata all’arte moderna, poi, invita a un itinerario affascinante che dalle belle tele di Francesco Hayez, attraverso la ceramica di Lucio Fontana, arriva alle più importanti espressioni del contemporaneo.
Dal 2 luglio al 3 settembre all’Atelier del Tadini sarà allestita la prima, importante antologica dedicata a Vittorio Bellini (Vertova, 1936), protagonista della pittura bergamasca contemporanea in cui si impone per la forza del colore e la coerente ricerca incentrata sull’uomo e sul suo rapporto con la storia. Attraverso una selezione di circa quaranta opere, saranno documentati i principali episodi della vicenda artistica dell’artista a partire dal radicale passaggio da tele con toni soffusi e delicati, a opere caratterizzate da una cromia intensa e pennellate violente, che traggono origine da una personale riflessione sulla cultura pittorica italiana ed europea, rinnovandosi continuamente attraverso la ricerca di nuovi contenuti (dal crollo del Muro di Berlino, al drammatico conflitto in Bosnia). Il confronto con la cultura africana, invece, è presente nelle maschere, sottratte al loro contesto di oggetti “etnici” e chiamate a rappresentare un’umanità “altra”.
01
luglio 2006
Vittorio Bellini – Quiete e fuochi
Dal primo luglio al 03 settembre 2006
arte contemporanea
Location
ATELIER DEL TADINI
Lovere, Via Giacomo Matteotti, 1a, (Bergamo)
Lovere, Via Giacomo Matteotti, 1a, (Bergamo)
Orario di apertura
da maggio a settembre, da martedì a sabato 15.00-19.00; domenica e festivi, 10-12 e 15-19
Vernissage
1 Luglio 2006, ore 18
Ufficio stampa
COSMO
Autore