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Hazuki Imai / Massimo Turlinelli
I due artisti protagonisti di questa mostra hanno provenienze e formazioni del tutto diverse ma il loro linguaggio artistico è caratterizzato da una comune affinità stilistica che si fonda su una notevole capacità tecnica, ricerca estetica ed una elaborazione paziente e meticolosa che corrisponde ad una profonda sensibilità intellettuale
Comunicato stampa
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I due artisti protagonisti di questa mostra hanno provenienze e formazioni del tutto diverse ma il loro linguaggio artistico è caratterizzato da una comune affinità stilistica che si fonda su una notevole capacità tecnica, ricerca estetica ed una elaborazione paziente e meticolosa che corrisponde ad una profonda sensibilità intellettuale.
Le botteghe dorate, questo è il titolo che la brava pittrice HAZUKI IMAI ha scelto per questa sua prima mostra fiorentina. L'iconografia religiosa e mitologica, di cui sono colmi i nostri Musei, è difficile da capire per i giapponesi, ma questo ostacolo non le ha tolto la gioia di entrare nell'incanto dei colori, nelle minuzie dei particolari e dell'oro che brilla in modo diverso dall'oro utilizzato nella pittura antica giapponese.
Che avventura entrare nel mondo fiorentino odierno, capire e saper distinguere il vero dal falso, anche nelle riproduzioni dell'antico e nelle tradizioni artigiane. Hazuki studia i testi del Cennino Cennini, impara l'antica ammannitura, a triare e mesticare i colori con il rosso dell'uovo e dipinge quanto di più l'affascina. Ecco dunque come nascono a Firenze Le botteghe dorate; sono disegni e dipinti su tavola, frutto della volontà rara e felice con i quali questa brava artista ha voluto fermare il tempo del suo voyage.
Le opere di MASSIMO TURLINELLI esprimono un profondo rapporto tra l'uomo e la natura. Osservando un suo paesaggio si nota come ciò che è rappresentato nello spazio pittorico non si rivela totalmente allo spettatore: dietro a quell' immagine, in apparenza reale, chiara e conclusa, sembra ci sia qualcos'altro. In fondo vediamo la campagna nella sua essenzialità: prati verdi, cipressi, pini e cieli infiniti, ma sono presenti alcuni elementi che dal punto di vista semiologico sono destabilizzanti.
Massimo Turlinelli è uno dei pochi artisti che lavora a matita policroma, tecnica imperdonabilmente lasciata ai margine dell'arte ufficiale. Usandola l'artista mette in evidenza e rivela la centralità di un controllo razionale, di un processo mentale che organizza la restituzione della visione, trovandone la verità più profonda della propria interpretazione, a misura del proprio vissuto.
Hazuki Imai è nata a Tokyo nel 1977 dove si è diplomata in pittura tradizionale giapponese con l'approfondimento delle antiche tecniche pittoriche. Dal 2004 vive a Firenze.
Massimo Turlinelli nasce a Fermo (AP), si diploma all'Istituto Statale d'Arte della sua città e nello stesso anno frequenta la Facoltà di Architettura di Firenze, dove si laurea nel 1981. Attualmente vive a Firenze, dove insegna Discipline Geometriche presso il Liceo Artistico Statale "Leon Battista Alberti.
Le botteghe dorate, questo è il titolo che la brava pittrice HAZUKI IMAI ha scelto per questa sua prima mostra fiorentina. L'iconografia religiosa e mitologica, di cui sono colmi i nostri Musei, è difficile da capire per i giapponesi, ma questo ostacolo non le ha tolto la gioia di entrare nell'incanto dei colori, nelle minuzie dei particolari e dell'oro che brilla in modo diverso dall'oro utilizzato nella pittura antica giapponese.
Che avventura entrare nel mondo fiorentino odierno, capire e saper distinguere il vero dal falso, anche nelle riproduzioni dell'antico e nelle tradizioni artigiane. Hazuki studia i testi del Cennino Cennini, impara l'antica ammannitura, a triare e mesticare i colori con il rosso dell'uovo e dipinge quanto di più l'affascina. Ecco dunque come nascono a Firenze Le botteghe dorate; sono disegni e dipinti su tavola, frutto della volontà rara e felice con i quali questa brava artista ha voluto fermare il tempo del suo voyage.
Le opere di MASSIMO TURLINELLI esprimono un profondo rapporto tra l'uomo e la natura. Osservando un suo paesaggio si nota come ciò che è rappresentato nello spazio pittorico non si rivela totalmente allo spettatore: dietro a quell' immagine, in apparenza reale, chiara e conclusa, sembra ci sia qualcos'altro. In fondo vediamo la campagna nella sua essenzialità: prati verdi, cipressi, pini e cieli infiniti, ma sono presenti alcuni elementi che dal punto di vista semiologico sono destabilizzanti.
Massimo Turlinelli è uno dei pochi artisti che lavora a matita policroma, tecnica imperdonabilmente lasciata ai margine dell'arte ufficiale. Usandola l'artista mette in evidenza e rivela la centralità di un controllo razionale, di un processo mentale che organizza la restituzione della visione, trovandone la verità più profonda della propria interpretazione, a misura del proprio vissuto.
Hazuki Imai è nata a Tokyo nel 1977 dove si è diplomata in pittura tradizionale giapponese con l'approfondimento delle antiche tecniche pittoriche. Dal 2004 vive a Firenze.
Massimo Turlinelli nasce a Fermo (AP), si diploma all'Istituto Statale d'Arte della sua città e nello stesso anno frequenta la Facoltà di Architettura di Firenze, dove si laurea nel 1981. Attualmente vive a Firenze, dove insegna Discipline Geometriche presso il Liceo Artistico Statale "Leon Battista Alberti.
06
giugno 2006
Hazuki Imai / Massimo Turlinelli
Dal 06 al 25 giugno 2006
arte contemporanea
Location
FYR ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Borgo Degli Albizi, 23, (Firenze)
Firenze, Borgo Degli Albizi, 23, (Firenze)
Orario di apertura
16-19,30 tutti i giorni escluso lunedì
Vernissage
6 Giugno 2006, ore 18
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