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Una natura altra
Natura, materia, paesaggio nell’arte italiana 1950–1962
Comunicato stampa
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L’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala” presenta dall’ 8 luglio al 31 ottobre la mostra Una natura altra. Natura, materia, paesaggio nell’arte italiana 1950–1962, realizzata in occasione del decennale del Convento del Carmine.
La rassegna, curata da Sergio Troisi, prosegue nel solco di una tradizione espositiva di alto valore scientifico che la Pinacoteca Civica di Marsala ha promosso negli ultimi anni, ospitando esposizioni di notevole interesse storico: l’ultima, nel 2005, dedicata al tema degli “Interni italiani” nella pittura italiana del Novecento.
La mostra di quest’anno si propone di ripercorrere, attraverso una settantina di opere di alcuni fra i maggiori artisti italiani del secolo scorso, tra cui Afro, Birolli, Morlotti, Burri, Fontana, Consagra, Santomaso, Pomodoro, la stagione dell’informale italiano fra il 1950 e il 1962, decennio caratterizzato da una straordinaria fioritura di dibattiti e sperimentazioni che declinarono le nuove istanze di natura, materia, paesaggio.
A scandire il percorso della mostra, opere scultoree e pittoriche di straordinario valore, come le due sculture del ciclo Nature (1959-1960) di Lucio Fontana; due maestose tele di Birolli appartenenti al ciclo marchigiano: La notte e Colline marchigiane (1953-1954); la scultura polimaterica Luogo di mezzanotte di Arnaldo Pomodoro; una Combustione di Alberto Burri del 1957.
Nel 1952 il critico francese Michel Tapié pubblicava il saggio Un art autre, in cui delineava i caratteri della nuova poetica dell’arte informale.
Il termine “autre”, “altro”, avrebbe incontrato nel corso del decennio una grande fortuna anche in Italia, indicando le esperienze artistiche la cui ricerca si indirizzava verso un orizzonte in cui confluivano diverse esigenze del panorama internazionale del dopoguerra: dalla critica implicita nei confronti del dominio della tecnica al rifiuto verso il primato della razionalità, dal valore primario dell’esperienza soggettiva del mondo alla nozione di una rinnovata autenticità della realtà naturale nei suoi molteplici aspetti. In Italia, in particolare, questo aspetto dell’informale sarebbe diventato uno dei nuclei centrali delle diverse posizioni della critica del tempo, raccogliendo un ventaglio di posizioni estremamente diversificate ma che oggi, a distanza di mezzo secolo, possono essere lette anche come legate da un filo rosso che le attraversa.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, la crisi del rapporto fra arte e società esplode, generando un malessere esistenziale diffuso, che si manifesta nella classe intellettuale con la consapevolezza della perdita di centralità dell’uomo nella civiltà meccanizzata e con la sfiducia nei confronti del progresso che aveva condotto alla guerra.
Le espressioni figurative di questi anni rispecchiano il clima di disagio internazionale e la ricerca di un rapporto nuovo fra l’artista, i suoi mezzi di espressione, il segno che ne scaturisce. Sono gli anni della riflessione e della formulazione di nuove modalità artistiche: dal Gruppo degli Otto allo Spazialismo, dal Movimento nucleare all’ ”Ultimo naturalismo”.
La mostra intende analizzare quella straordinaria stagione che, pur con esiti eterogenei, si riconosce come informale, assumendo quale punto di osservazione privilegiato la nuova concezione della realtà naturale attraverso settanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Si propone inoltre di far emergere un percorso che pone a dialogo la visione lirica e interiorizzata del paesaggio con la percezione tendenzialmente priva di mediazioni della realtà naturale: dallo slancio vitalistico e visionario che anima le opere di Lucio Fontana e di altri esponenti dello Spazialismo quali Dova e Peverelli all’astrazione lirica di Afro, Corpora, Spazzapan o Birolli; dal gruppo di artisti che Francesco Arcangeli convogliò sotto l’etichetta di “Ultimo naturalismo” (Morlotti, Moreni, Mandelli, Leoncillo ma anche Bergolli, Vacchi, Bendini, Ruggeri e Romiti) sino ad esperienze in apparenza collaterali ma in realtà nutrite di un confronto dialettico con quel clima: da Mirko a Cagli, da Arnaldo Pomodoro a Franchina, da Consagra a Burri.
La rassegna, curata da Sergio Troisi, prosegue nel solco di una tradizione espositiva di alto valore scientifico che la Pinacoteca Civica di Marsala ha promosso negli ultimi anni, ospitando esposizioni di notevole interesse storico: l’ultima, nel 2005, dedicata al tema degli “Interni italiani” nella pittura italiana del Novecento.
La mostra di quest’anno si propone di ripercorrere, attraverso una settantina di opere di alcuni fra i maggiori artisti italiani del secolo scorso, tra cui Afro, Birolli, Morlotti, Burri, Fontana, Consagra, Santomaso, Pomodoro, la stagione dell’informale italiano fra il 1950 e il 1962, decennio caratterizzato da una straordinaria fioritura di dibattiti e sperimentazioni che declinarono le nuove istanze di natura, materia, paesaggio.
A scandire il percorso della mostra, opere scultoree e pittoriche di straordinario valore, come le due sculture del ciclo Nature (1959-1960) di Lucio Fontana; due maestose tele di Birolli appartenenti al ciclo marchigiano: La notte e Colline marchigiane (1953-1954); la scultura polimaterica Luogo di mezzanotte di Arnaldo Pomodoro; una Combustione di Alberto Burri del 1957.
Nel 1952 il critico francese Michel Tapié pubblicava il saggio Un art autre, in cui delineava i caratteri della nuova poetica dell’arte informale.
Il termine “autre”, “altro”, avrebbe incontrato nel corso del decennio una grande fortuna anche in Italia, indicando le esperienze artistiche la cui ricerca si indirizzava verso un orizzonte in cui confluivano diverse esigenze del panorama internazionale del dopoguerra: dalla critica implicita nei confronti del dominio della tecnica al rifiuto verso il primato della razionalità, dal valore primario dell’esperienza soggettiva del mondo alla nozione di una rinnovata autenticità della realtà naturale nei suoi molteplici aspetti. In Italia, in particolare, questo aspetto dell’informale sarebbe diventato uno dei nuclei centrali delle diverse posizioni della critica del tempo, raccogliendo un ventaglio di posizioni estremamente diversificate ma che oggi, a distanza di mezzo secolo, possono essere lette anche come legate da un filo rosso che le attraversa.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, la crisi del rapporto fra arte e società esplode, generando un malessere esistenziale diffuso, che si manifesta nella classe intellettuale con la consapevolezza della perdita di centralità dell’uomo nella civiltà meccanizzata e con la sfiducia nei confronti del progresso che aveva condotto alla guerra.
Le espressioni figurative di questi anni rispecchiano il clima di disagio internazionale e la ricerca di un rapporto nuovo fra l’artista, i suoi mezzi di espressione, il segno che ne scaturisce. Sono gli anni della riflessione e della formulazione di nuove modalità artistiche: dal Gruppo degli Otto allo Spazialismo, dal Movimento nucleare all’ ”Ultimo naturalismo”.
La mostra intende analizzare quella straordinaria stagione che, pur con esiti eterogenei, si riconosce come informale, assumendo quale punto di osservazione privilegiato la nuova concezione della realtà naturale attraverso settanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Si propone inoltre di far emergere un percorso che pone a dialogo la visione lirica e interiorizzata del paesaggio con la percezione tendenzialmente priva di mediazioni della realtà naturale: dallo slancio vitalistico e visionario che anima le opere di Lucio Fontana e di altri esponenti dello Spazialismo quali Dova e Peverelli all’astrazione lirica di Afro, Corpora, Spazzapan o Birolli; dal gruppo di artisti che Francesco Arcangeli convogliò sotto l’etichetta di “Ultimo naturalismo” (Morlotti, Moreni, Mandelli, Leoncillo ma anche Bergolli, Vacchi, Bendini, Ruggeri e Romiti) sino ad esperienze in apparenza collaterali ma in realtà nutrite di un confronto dialettico con quel clima: da Mirko a Cagli, da Arnaldo Pomodoro a Franchina, da Consagra a Burri.
08
luglio 2006
Una natura altra
Dall'otto luglio al 30 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
PINACOTECA DI MARSALA – CONVENTO DEL CARMINE
Marsala, Piazza Del Carmine, (Trapani)
Marsala, Piazza Del Carmine, (Trapani)
Orario di apertura
10.00 –13.00; 18.00 – 20.00 Chiuso lunedì
Vernissage
8 Luglio 2006, ore 18,30
Editore
SELLERIO
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore