Per la seconda volta in Italia,
una selezione di 80 fotografie e 15 tangka tibetani:
testimonianze storiche, monumenti significativi e paesaggi.
La mostra è promossa dalla Fondazione Italia Cina e
dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.


Giovedì 8 giugno 2006, alle ore 12:00, presso il Museo Diego Aragona
Pignatelli Cortes in Riviera di Chiaia 200, a Napoli, verrà inaugurata
la mostra di fotografie e tangka tibetani “La Terra Magica”.
L’evento si inserisce nell’ambito della collaborazione tra la
Fondazione Italia Cina, lo State Council Information Office e l’
Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese e vedrà la partecipazione
della Regione Campania, della Provincia di Napoli e della
Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli.
La mostra verrà presentata dal Presidente della Fondazione Italia
Cina, Cesare Romiti, l’Ambasciatore delle Repubblica Popolare Cinese in
Italia, Dong Jinyi, il Presidente della Provincia di Napoli, Riccardo
Di Palma, e la Direttrice del Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes ,
Denise Maria Pagano. La mostra presenta la millenaria cultura tibetana
attraverso alcune delle sue più significative produzioni artistiche e
si protrarrà fino a giovedì 15 giugno.
I tangka sono immagini tradizionali, dipinte o ricamate su tessuto,
che solitamente raffigurano episodi importanti della vita del Buddha,
dei suoi discepoli o i miracoli dei Lama e degli yoji più famosi.
Realizzati su cotone o seta leggera, hanno 5 colori dominanti ognuno
dei quali ha un significato simbolico specifico e la loro preziosità
dipende dal numero di divinità rappresentate, dalla quantità di oro
zecchino e dalla brillantezza dei colori adoperati.

L’esposizione comprende 15 tangka e 80 fotografie, alcune che
riproducono vere e proprie testimonianze storiche, altre illustrano
paesaggi e monumenti, mostrando l’unicità architettonica e
naturalistica del Tibet.
Napoli ha l’esclusività di ospitare questa mostra, promossa dalla
Fondazione Italia Cina e dall’Ambasciata della Repubblica Popolare
Cinese in Italia, diventando per alcuni giorni ponte e raccordo tra
due mondi così lontani la cui diversità è motivo di unione nel nome
dell’universalità della cultura e delle molteplici espressioni
artistiche dell’umanità.