Dunja Popin viene dall'altra parte dell'Adriatico. Nativa di Belgrado, ha origini serbocroate e, nei suoi lavori, spesso rivive l'anima marinaresca delle sue radici. Nei suoi acquerelli, sono spesso protagonisti il mare e i suoi abitanti. Seppie, sogliole, crostacei, ma anche barche e marinai. Quadri colorati che talvolta hanno l'aria delle tavole naturalistiche, con ricette o "istruzioni" annotate in grafia minuta a margine dei disegni, e altre volte giocano invece sull'immaginario marino con leggerezza e ironia, tra bizzarre, panciute imbarcazioni, placide divinità che riposano tra i flutti, capitani in maglietta a righe orizzontali che fumano la pipa, molluschi volanti. Con un gusto per il particolare che segna anche i lavori "di terraferma". Ritratti di città, ora solo intuite attraverso le imposte aperte di una finestra, ora a fare da sfondo al tavolino di un caffè, scorci di paesi dalmati, colline italiane. Uno sguardo spesso insieme ironico e malinconico, quello che Dunja riserva ai paesaggi urbani e ai suoi abitanti, quanto invece è permeato di gioia quello che riporta sulla carta i colori e le sensazioni dell'Adriatico. Dunja Popin ha già al suo attivo quattro personali e una ventina di mostre collettive tra Italia, Francia, Serbia e Romania. Nel 2000 si è trasferita in Italia. Ora vive e lavora a Roma. (Massimo Malpica)