Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Francesco Desogus – Figure e scorci
A “Il Punto” di Bologna esposta una raccolta di disegni a penna, modernamente “dé-modé”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Arricchirà il già lungo curriculum l’esposizione personale “Figure e scorci“ che Francesco Desogus terrà, dal 24 giugno al 06 luglio, negli spazi della Galleria bolognese “Il Punto” in Via San Felice 11/e.
Esposta una completa selezione di opere rigorosamente disegnate con il solo ausilio della penna, nel tipico stile dell’artista nativo di Noventa Vicentina ma da diversi anni operante a Bologna. Il titolo scelto non lascia dubbi circa i soggetti esposti: protagoniste saranno qui le figure, ovvero quei personaggi comuni ripresi in vecchie attività quotidiane oggi pressoché scomparse, abbinati ai ritratti di figure celebri (fra le quali spicca Papa Giovanni XXIII) e gli scorci, gli angoli della vecchia Bologna soprattutto, tanto adatti allo stile minuzioso e poetico di Desogus.
Come scriveva Giovanna Pascoli Piccinini: “I suoi pezzi piacciono proprio per quell’uso del bianco e nero, così sobrio e così dé-modé, per quella trasposizione all’indietro in un passato ormai tanto lontano, per il suo avventurarsi, con spirito antico, nel mondo delle nostre campagne…Potremmo chiamare Desogus un primitivo civilizzato che guarda alla vita di oggi con animo antico”.
Il colore è, infatti, una componente rarissima nelle opere di Desogus, che hanno il pregio di saper raccontare poeticamente immagini che vanno dagli scorci paesaggistici ai ritratti di personaggi celebri e meno celebri. I suoi lavori sono principalmente dedicati, infatti, “al bel tempo che fu” e sono, quindi, più consoni ad essere rappresentati con il solo ausilio di una penna o di una matita saggiamente dosate su fogli di carta color avorio.
Desogus ama definirsi artista autodidatta, poiché la sua esperienza non deriva da studi artistici “ufficiali”, quanto piuttosto dai lunghi anni di ricerca e sperimentazione. Nel campo della grafica opera da molti anni, passando agevolmente dagli scorci paesaggistici agli animali, dalle figure umane ai ritratti di noti personaggi.
Il suo curriculum è denso di esposizioni, riconoscimenti, apprezzamenti di pubblico e critica.
“…La prima personale nel 1990…-scriveva Mauro Donini- non ha scelto la via più facile, infatti, dedicandosi alla grafica che non è certo parsimoniosa di difficoltà…”. Convinto, però, di poter dare qualcosa di sé al pubblico dell’Arte e soddisfatto dei tanti apprezzamenti ricevuti, Desogus è riuscito a fare dell’esperienza la propria, personalissima, scuola d’arte. Così, all’esordio del 1990, sono seguite continue esposizioni personali e collettive a Bologna e non solo (per citarne alcune tra le più significative: 1998: Galleria Il Punto, Bologna; 1998: Salone del Podestà, Bologna; 2000: Circolo della Grada, Bologna; 2001: Galleria Secondo Rinascimento, Bologna; 2002: Galleria Dé Marchi, Bologna; 2002: Palazzo del Turismo, Riccione, 2004: Sala Silentium, Bologna, 2006: Galleria Melting Pot, Bologna, ecc.) che lo hanno reso un protagonista della grafica italiana.
Ha ricevuto, inoltre, una lunga serie di riconoscimenti degni di nota (1997: Trofeo Città di Mantova; 1998: Felce d’Oro, Bologna; 2001: Trofeo Sant’Ambrogio d’Oro, Milano; 2001: Premio Salsomaggiore Terme; 2006: Premio Marzocco, Firenze; 2006: Roma Città Santa, Roma, ecc.).
Di lui hanno scritto: M. Donini, G. Pascoli Piccinini, L. Boarini, L. Ciatto, F. Silo, S. Perdicaro, V. Postiglione, F. Falsetti; critici che non hanno mancato di elogiare la sua tecnica ed il tenace impegno, attribuendogli “la fresca espressività che emerge da un’istintiva vena narrativa” (S. Perdicaro).
Sabrina Bagatta
Esposta una completa selezione di opere rigorosamente disegnate con il solo ausilio della penna, nel tipico stile dell’artista nativo di Noventa Vicentina ma da diversi anni operante a Bologna. Il titolo scelto non lascia dubbi circa i soggetti esposti: protagoniste saranno qui le figure, ovvero quei personaggi comuni ripresi in vecchie attività quotidiane oggi pressoché scomparse, abbinati ai ritratti di figure celebri (fra le quali spicca Papa Giovanni XXIII) e gli scorci, gli angoli della vecchia Bologna soprattutto, tanto adatti allo stile minuzioso e poetico di Desogus.
Come scriveva Giovanna Pascoli Piccinini: “I suoi pezzi piacciono proprio per quell’uso del bianco e nero, così sobrio e così dé-modé, per quella trasposizione all’indietro in un passato ormai tanto lontano, per il suo avventurarsi, con spirito antico, nel mondo delle nostre campagne…Potremmo chiamare Desogus un primitivo civilizzato che guarda alla vita di oggi con animo antico”.
Il colore è, infatti, una componente rarissima nelle opere di Desogus, che hanno il pregio di saper raccontare poeticamente immagini che vanno dagli scorci paesaggistici ai ritratti di personaggi celebri e meno celebri. I suoi lavori sono principalmente dedicati, infatti, “al bel tempo che fu” e sono, quindi, più consoni ad essere rappresentati con il solo ausilio di una penna o di una matita saggiamente dosate su fogli di carta color avorio.
Desogus ama definirsi artista autodidatta, poiché la sua esperienza non deriva da studi artistici “ufficiali”, quanto piuttosto dai lunghi anni di ricerca e sperimentazione. Nel campo della grafica opera da molti anni, passando agevolmente dagli scorci paesaggistici agli animali, dalle figure umane ai ritratti di noti personaggi.
Il suo curriculum è denso di esposizioni, riconoscimenti, apprezzamenti di pubblico e critica.
“…La prima personale nel 1990…-scriveva Mauro Donini- non ha scelto la via più facile, infatti, dedicandosi alla grafica che non è certo parsimoniosa di difficoltà…”. Convinto, però, di poter dare qualcosa di sé al pubblico dell’Arte e soddisfatto dei tanti apprezzamenti ricevuti, Desogus è riuscito a fare dell’esperienza la propria, personalissima, scuola d’arte. Così, all’esordio del 1990, sono seguite continue esposizioni personali e collettive a Bologna e non solo (per citarne alcune tra le più significative: 1998: Galleria Il Punto, Bologna; 1998: Salone del Podestà, Bologna; 2000: Circolo della Grada, Bologna; 2001: Galleria Secondo Rinascimento, Bologna; 2002: Galleria Dé Marchi, Bologna; 2002: Palazzo del Turismo, Riccione, 2004: Sala Silentium, Bologna, 2006: Galleria Melting Pot, Bologna, ecc.) che lo hanno reso un protagonista della grafica italiana.
Ha ricevuto, inoltre, una lunga serie di riconoscimenti degni di nota (1997: Trofeo Città di Mantova; 1998: Felce d’Oro, Bologna; 2001: Trofeo Sant’Ambrogio d’Oro, Milano; 2001: Premio Salsomaggiore Terme; 2006: Premio Marzocco, Firenze; 2006: Roma Città Santa, Roma, ecc.).
Di lui hanno scritto: M. Donini, G. Pascoli Piccinini, L. Boarini, L. Ciatto, F. Silo, S. Perdicaro, V. Postiglione, F. Falsetti; critici che non hanno mancato di elogiare la sua tecnica ed il tenace impegno, attribuendogli “la fresca espressività che emerge da un’istintiva vena narrativa” (S. Perdicaro).
Sabrina Bagatta
24
giugno 2006
Francesco Desogus – Figure e scorci
Dal 24 giugno al 06 luglio 2006
disegno e grafica
Location
CENTRO CULTURALE IL PUNTO
Bologna, Via San Felice, 11a, (Bologna)
Bologna, Via San Felice, 11a, (Bologna)
Orario di apertura
15,30-19,30
Vernissage
24 Giugno 2006, ore 18
Autore