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Tino Stefanoni in terra di Siena
on la decorazione del Drappellone di agosto e con la mostra antologica eloquentemente titolata Tino Stefanoni in terra di Siena, l’artista lecchese Tino Stefanoni (nato nel 1937) è il protagonista artistico del Palio di Siena 2006
Comunicato stampa
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Con la decorazione del Drappellone di agosto e con la mostra antologica eloquentemente titolata Tino Stefanoni in terra di Siena, l�artista lecchese Tino Stefanoni (nato nel 1937) � il protagonista artistico del Palio di Siena 2006.
Gioved� 10 agosto alle ore 19.00 il Sindaco di Siena Maurizio Cenni sveler� al pubblico e alla stampa il Drappellone ideato da Stefanoni. Illustri i suoi predecessori Adami, Chia, Dine, Salvo e Paladino, per citarne alcuni.
Successivamente Philippe Daverio, dopo aver presentato il Drappellone, introdurr� al pubblico la mostra Tino Stefanoni in terra di Siena spostando l�attenzione ai Magazzini del Sale dove 60 opere esposte sino al 20 settembre, tracciano il percorso creativo di oltre quarant�anni di attivit� dell�artista lombardo.
L�esposizione evidenzia l�evoluzione della sua ricerca, da sempre svolta nell�area dell�arte concettuale della quale non fa parte in senso stretto. Si parte dagli anni Sessanta, dal candore del bianco delle opere Riflessi, per arrivare sino all�esplosione cromatica degli ultimi lavori.
Tino Stefanoni da sempre attinge a piene mani dal quotidiano, proponendo oggetti estrapolati dalla realt� proposti come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d�istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole.
Emblematici in questo senso: Piastre guida per la ricerca delle cose (1971), installazione composta da 7 soggetti: camice, imbuti, flaconi, buste, borse dell�acqua calda, scrivanie, manualmente �ritagliate� su lastre metalliche, ripetute 10 volte come si fa a scuola per imparare o Segnali (1969-1970). In questo caso la comunicazione di massa dei cartelli stradali svela un livello intimo e privato.
Nell�essenzialit� della forma Stefanoni riesce a svelare l�intrinseca poesia dell�ordinario. Pi� che rappresentare l�artista vuole presentare gli oggetti rivestendoli di sottile ironia e magia come avviene in Memorie ( 1975 �1976) o Elenco delle Cose (1978 �1983).
Attraverso un�operazione asettica, Stefanoni come in un sogno lucido fa convivere elementarit� e mistero, due elementi che per loro natura non sono affatto prossimi ma vicini per contrappunto.
Questa operazione �sentimentalmente razionale� caratterizza l�attuale produzione, che si distingue per i colori vivaci ma illuminati da una luce metafisica, straniante. In questi acrilici Stefanoni esaspera volutamente i canoni della pittura classica (nel senso stretto del termine) a favore di una didattica del pittorico (luce, chiaroscuro, disegno, colore).
Gioved� 10 agosto alle ore 19.00 il Sindaco di Siena Maurizio Cenni sveler� al pubblico e alla stampa il Drappellone ideato da Stefanoni. Illustri i suoi predecessori Adami, Chia, Dine, Salvo e Paladino, per citarne alcuni.
Successivamente Philippe Daverio, dopo aver presentato il Drappellone, introdurr� al pubblico la mostra Tino Stefanoni in terra di Siena spostando l�attenzione ai Magazzini del Sale dove 60 opere esposte sino al 20 settembre, tracciano il percorso creativo di oltre quarant�anni di attivit� dell�artista lombardo.
L�esposizione evidenzia l�evoluzione della sua ricerca, da sempre svolta nell�area dell�arte concettuale della quale non fa parte in senso stretto. Si parte dagli anni Sessanta, dal candore del bianco delle opere Riflessi, per arrivare sino all�esplosione cromatica degli ultimi lavori.
Tino Stefanoni da sempre attinge a piene mani dal quotidiano, proponendo oggetti estrapolati dalla realt� proposti come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d�istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole.
Emblematici in questo senso: Piastre guida per la ricerca delle cose (1971), installazione composta da 7 soggetti: camice, imbuti, flaconi, buste, borse dell�acqua calda, scrivanie, manualmente �ritagliate� su lastre metalliche, ripetute 10 volte come si fa a scuola per imparare o Segnali (1969-1970). In questo caso la comunicazione di massa dei cartelli stradali svela un livello intimo e privato.
Nell�essenzialit� della forma Stefanoni riesce a svelare l�intrinseca poesia dell�ordinario. Pi� che rappresentare l�artista vuole presentare gli oggetti rivestendoli di sottile ironia e magia come avviene in Memorie ( 1975 �1976) o Elenco delle Cose (1978 �1983).
Attraverso un�operazione asettica, Stefanoni come in un sogno lucido fa convivere elementarit� e mistero, due elementi che per loro natura non sono affatto prossimi ma vicini per contrappunto.
Questa operazione �sentimentalmente razionale� caratterizza l�attuale produzione, che si distingue per i colori vivaci ma illuminati da una luce metafisica, straniante. In questi acrilici Stefanoni esaspera volutamente i canoni della pittura classica (nel senso stretto del termine) a favore di una didattica del pittorico (luce, chiaroscuro, disegno, colore).
10
agosto 2006
Tino Stefanoni in terra di Siena
Dal 10 agosto al 20 settembre 2006
arte contemporanea
Location
MAGAZZINI DEL SALE DI SIENA
Siena, piazza del Campo, 1, (Siena)
Siena, piazza del Campo, 1, (Siena)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-18
Vernissage
10 Agosto 2006, ore 20
Editore
CORRAINI
Ufficio stampa
NEW RELEASE
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