La manifestazione, giunta alla dodicesima edizione, conferma l’intento di mettere a confronto giovani artisti di località diverse e che operano in ambiti differenti. Molteplici forme di espressione entrano così in contatto, fornendo una selezione delle svariate tendenze contemporanee.

Le opere esposte si muovono fra varie tecniche artistiche, passando dalla fotografia alla pittura per rivolgersi poi all’installazione e sono accostate senza connessioni prestabilite.


Diego Canato, propone una riflessione sull’impossibilità di comunicare con la video-installazione Conversations Kill, formata da un tavolo e due sedie a cui è possibile sedersi prendendo una posizione precisa rispetto al video.

Luigi Dellatorre in Senza Titolo (Milano) utilizza la tecnica del collage per evidenziare la perdita di unitarietà della città post-contemporanea e per palesare l’incertezza del presente e la complessità del tessuto sociale ed urbano.

Il blu è l’elemento che accomuna la serie di fotografie di Stefano Dall’Ara il quale vuole rappresentare un viaggio immaginario di una persona comune nel contesto in cui vive.

Portage (Enrico Gaido e Alessandra Lappano), con la collaborazione di Riccardo Dondana, presenta l’installazione E-CHINO, dove secondo la poetica degli artisti “l’incidente” si manifesta negli opposti: luce e ombra, fragilità e resistenza.

Andrej Mussa attraverso l’utilizzo di fotografie disegni e scritte mette in scena delle vere e proprie storie che indagano sul concetto di ORRORE nella società contemporanea.

Il lavoro di Steve Panariti nasce dall’esigenza di raccontare sottraendo, le figure silenziose che compongono i suoi quadri si privano degli inutili tratti del volto per far emergere l’essenzialità dell’esistenza.

L’iconografia dei new media e della tecnologia è alla base della ricerca artistica di Veronica Picelli che dipinge grandi tele ricreando l’effetto frammentato e pixelato tipico delle immagini digitali.

Alessandro Sciaraffa, si muove sul terreno della multi-modalità proponendo la grande installazione DILATAZIONE DI UN’IMPLOSIONE l’assoluto non si identifica in un punto piuttosto diventa luogo non limitato.

Fernanda Veron, di origine argentina ma romana d’adozione, focalizza il suo interesse nella ricerca di nuove forme di arte visuale utilizzando il mezzo digitale per sintetizzare in un’unica opera diversi linguaggi (disegno pittura fotografia grafica).


Si ringraziano per il contributo: Regione Piemonte, RAS Assicurazioni – Pinerolo.

Con il patrocinio e la collaborazione della Città di Chieri.