“ A Nino Migliori dobbiamo riconoscere il merito e
l'originale intuizione di aver visto nel medium
fotografico non uno strumento di oggettivazione del
reale, ma una grande opportunità di intervento e
d'invenzione nel ridare vita agli oggetti e al mondo.
A lui va riconosciuta la grandezza di una
progettualità che ha saputo mantenersi coerente negli
anni.
Sperimentatore, sensibile esploratore e alternativo
lettore, le sue produzioni visive sono sempre state
caratterizzate da una grande capacità visionaria. Con
lui, nuove trame espressive si offrono allo sguardo
dello spettatore attraverso momenti di suggestione, di
conoscenza e d'invenzione. Nuovi scenari e seduzioni
si dispongono nell'opera, in cui il progetto diviene
composizione, territorio di esplorazione e punto di
riflessione critica. Riflessione sull'uso della
fotografia, sulla sua testimonianza attraverso la
scoperta di rinnovate gestualità e contaminazioni.
Neorealismo, sperimentazione informale, ricerca
concettuale e astrattismo rimangono i segni distintivi
di un percorso artistico denso di passione. “ Così
scrive Denis Curti in una introduzione all'opera di
Nino Migliori, parole che ben si attagliano alla
creatività multiforme del grande fotografo.
In occasione della mostra Frutta e verdura- dal 1977,
che si terrà alla Galleria InCamera di Pietrasanta
dall'8 agosto al 18 settembre, si potrà apprezzare un
lavoro che Nino Migliori ha realizzato nel 1977 e che
mostra appieno la sua capacità di occhio estetico, che
discerne e fissa immagini dal racconto della
quotidianità, ma anche di rivelatore e propositore di
temi e forme sempre in anticipo sui tempi.
Il lavoro è composto da dodici pezzi. Sono fotografie
di ortaggi e vegetali che allora iniziavano a
comparire in vaschette sotto pellicola sui banchi dei
supermercati. Sono forme dai colori saturi, brillanti,
piacevoli, ma allo stesso tempo inquietanti che
ponevano i primi interrogativi sul rapporto “ malato “
dell' uomo con la natura. Una natura “ così bella da
sembrare finta “, quasi pezzi da esposizione, dove gli
odori ed i sapori non contano. Sono immagini che oggi
fanno parte della quotidianità e per questo riprese da
molti artisti nel contesto espressivo contemporaneo