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Monstra te esse matrem – Bruna Aprea
Comunicato stampa
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Rincontrare un amico dopo diversi anni ci induce alla nostalgia.
Quando però oltre all’amico si ritrova l’artista si è indotti a verificare il lavoro
ed il percorso professionale da questi svolto; se questi possiede la maestria
di un artista cresciuto alla scuola di Guttuso e di Maccari, si è certi di trovarci
ad osservare le opere di Bruna Aprea, un’artista che descrive personaggi
fantastici, impregnati di saggia cultura mediterranea.
Nata nel 1945 a Napoli, fortatasi tra la scuole artistiche di Palermo e Roma,
passa dai burattini ai mostri, dagli angeli ai diavoli, dalla diversità fisica alla
figurazione morale, dal surrealismo alla tematica sociale.
“La demonologia laica della Aprea - per tecnica, humor, raffinatezza
psicologica - si pone oggi come un caso unico nell’arte italiana”.
In un’intervista di qualche anno fa il critico Riccardo Barletta evidenziava la
compiaciuta volontà dell’artista di soffermarsi sul tema del bene e del male in
una forma giocosa: la giovane e la donna matura, l’umanità bambina e
l’umanità matura, l’angelo ed il diavolo, anche se “povero diavolo”,
affrontano lo stesso tema.
A proposito dell’arte della Bruna Aprea si parla di “allegorismo caricaturale”;
a me piace molto il termine di “allegoria sociale”, lo trovo più attinente allo
spirito e alla cultura dell’artista.
Anche il tema della Pala di Altare del 1867, rivista e reinterpretata da Bruna
Aprea, si addentra nell’evoluzione dell’uomo, dall’origine alla attualità, per
ritornare alle origini e a quella madre natura che tanto ha dato e che tanto
soffre dei malanni provocati dall’uomo stesso.
La tematica sociale quindi continua ad interessare l’artista, sempre attenta
alla realtà e ai problemi dell’uomo, pur in contesti sempre più “diabolici”.
Per fortuna “l’angelo del pittore”, quell’angelo che dipinge i quadri dell’Aprea
quando di notte Lei dorme (come riferisce l’artista stessa), ha avuto la voglia
e lo spirito di dare nuova vita a “ Monstra Te esse Matrem” (Dimostra di
essere una Madre”), la Pala di Altare, oggetto di questa mostra, che farà
pensare ma anche apprezzare la squisita arte di questa “sognatrice”.
Quando però oltre all’amico si ritrova l’artista si è indotti a verificare il lavoro
ed il percorso professionale da questi svolto; se questi possiede la maestria
di un artista cresciuto alla scuola di Guttuso e di Maccari, si è certi di trovarci
ad osservare le opere di Bruna Aprea, un’artista che descrive personaggi
fantastici, impregnati di saggia cultura mediterranea.
Nata nel 1945 a Napoli, fortatasi tra la scuole artistiche di Palermo e Roma,
passa dai burattini ai mostri, dagli angeli ai diavoli, dalla diversità fisica alla
figurazione morale, dal surrealismo alla tematica sociale.
“La demonologia laica della Aprea - per tecnica, humor, raffinatezza
psicologica - si pone oggi come un caso unico nell’arte italiana”.
In un’intervista di qualche anno fa il critico Riccardo Barletta evidenziava la
compiaciuta volontà dell’artista di soffermarsi sul tema del bene e del male in
una forma giocosa: la giovane e la donna matura, l’umanità bambina e
l’umanità matura, l’angelo ed il diavolo, anche se “povero diavolo”,
affrontano lo stesso tema.
A proposito dell’arte della Bruna Aprea si parla di “allegorismo caricaturale”;
a me piace molto il termine di “allegoria sociale”, lo trovo più attinente allo
spirito e alla cultura dell’artista.
Anche il tema della Pala di Altare del 1867, rivista e reinterpretata da Bruna
Aprea, si addentra nell’evoluzione dell’uomo, dall’origine alla attualità, per
ritornare alle origini e a quella madre natura che tanto ha dato e che tanto
soffre dei malanni provocati dall’uomo stesso.
La tematica sociale quindi continua ad interessare l’artista, sempre attenta
alla realtà e ai problemi dell’uomo, pur in contesti sempre più “diabolici”.
Per fortuna “l’angelo del pittore”, quell’angelo che dipinge i quadri dell’Aprea
quando di notte Lei dorme (come riferisce l’artista stessa), ha avuto la voglia
e lo spirito di dare nuova vita a “ Monstra Te esse Matrem” (Dimostra di
essere una Madre”), la Pala di Altare, oggetto di questa mostra, che farà
pensare ma anche apprezzare la squisita arte di questa “sognatrice”.
11
agosto 2006
Monstra te esse matrem – Bruna Aprea
Dall'undici al 27 agosto 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIANNONE
Forte Dei Marmi, Via Giuseppe Mazzini, 29, (Lucca)
Forte Dei Marmi, Via Giuseppe Mazzini, 29, (Lucca)
Orario di apertura
dalle ore 17,00 alle ore 23,00
Vernissage
11 Agosto 2006, ore 19
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