Martino Arcelli ovvero l’anelito “verso alti spazi.” Questo il titolo di più di una sua scultura. Un anelito che si intuisce anche dal suo modo di essere; riservato, gentile, attento.

Le opere di Arcelli sono sculture di piccole dimensioni. A volte, quando hanno le dimensioni del gioiello, si possono indossare, eseguite con materiali preziosi, adornate - se occorre - da pietre preziose. Qualunque misura abbiamo, le sue creazioni hanno valenze che richiamano la natura: vegetali protesi verso l’alto, animali con atteggiamento di movimento. Alcune richiamano figure mitologiche rivisitate in chiave moderna. Abile nel lavorare i metalli, questo artista sa imprimere nella materia che incide, modella, plasma, una sua impronta e trasmetterci così i suoi stati d’animo.

Grazia Chiesa, luglio 2006





“Passa il tempo”… sono 12 lettere. Un giorno passa in 24 ore. La Luna insegue il Sole lungo il sentiero dei 12 mesi, col fiato corto delle 4 stagioni. Ogni anno che passa è un anello custodito nel legno vivo del tempo.

L’albero è una scala naturale, si alimenta di terra e respira nel cielo. Nel giardino delle stelle, l’uomo è giardiniere instancabile ai piedi dell’albero senza tempo, sale la scala fiorita e cade dalla scala di spine. Il suo compito è salire e cadere; cade e risale, non è il coraggio ma la certezza che lo sostiene: lui sa che in fondo, oltre l’ultimo scalino, non si pungerà più, perché avrà raggiunto la rosa.

Marcello Chiarenza



Le Scale del Paradiso di Marcello Chiarenza sono una collezione di pezzi in metallo (ottone, rame, alpacca, bronzo, argento) realizzati interamente a mano e nati dalla preziosa collaborazione con l’artigiano orafo Antonio De Sales.