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André Masson – La ricerca dell’oltre
una nuova grande retrospettiva dedicata ad uno degli artisti più geniali, controversi ed anticonvenzionali del Novecento
Comunicato stampa
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La galleria MOdenArte riapre al pubblico, dopo la pausa estiva, domenica 1 ottobre 2006 con la mostra "Andrè Masson. La ricerca dell'oltre", una nuova grande retrospettiva dedicata ad uno degli artisti più geniali, controversi ed anticonvenzionali del Novecento.
La mostra, curata da Maurizio Vanni, presenta una cinquantina di opere dell'artista, realizzate tra il 1923 ed il 1969, che evidenziano i diversi codici espressivi da lui utilizzati e la sua sistematica apertura alle contaminazioni e alle innovazioni più varie. Scopo dell'esposizione non è quello di trovare una coerenza stilistica nel suo lavoro, bensì di dimostrare, a poco più di vent'anni dalla sua morte, quanto l'elemento che ha rallentato il riconoscimento storico-culturale di Masson – ovvero la sua non appartenenza e non militanza in alcun movimento artistico – possa diventare adesso il punto di partenza per un nuovo studio su di lui. Uno studio che ci porti a percepire quello che Masson ha indagato per tutta la vita: l'ignoto attraverso il visibile.
L'artista francese comprende ben presto che la verità delle cose non si può trovare nella superficie di ciò che vediamo e che quello che percepiamo con la vista potrebbe non corrispondere al vero. E Masson, come un moderno sciamano, cerca allora la risposta alle sue domande nell'automatismo dei suoi disegni e nella trascendenza del proprio rapporto cerebrale con la natura, passando attraverso lo sconvolgimento dei sensi per mezzo dell'erotismo. Quando il suo istinto incontrerà la saggezza della cultura orientale, l'artista si sentirà finalmente giunto al punto che divide il finito dall'infinito, la realtà dall'apparenza, l'illusione dalla realtà.
Dai primitivi italiani alla ri-visitazione del Cubismo, dai disegni automatici all'incontro con Breton, dalla libertà espressiva delle composizioni con la sabbia sino alle influenze filosofico-letterarie, Masson ha percorso un incessante e tumultuoso cammino, alla ricerca di se stesso prima e delle origini del tutto poi, scandito da un turbolento pessimismo e da violente illuminazioni.
All'interno della mostra un'attenzione particolare sarà data alla scultura, un'espressione che Masson ha sempre amato ma che, per motivi di tempo, non ha mai potuto approfondire come avrebbe voluto. Nell'occasione saranno infatti esposte 5 delle sculture realizzate dall'artista nel corso della sua vita: plastiche tormentate e cariche di energia, forme in eterno divenire che sconvolgono per l'immediatezza con la quale l'artista tratta la materia.
L'intento del curatore, anche grazie al particolare allestimento della mostra, è quello di proiettare lo spettatore all'interno di un cosmo privo di punti di riferimento certi – proprio come avrebbe voluto Masson – per far comprendere l'importanza dell'approccio polisensoriale e della percezione emotiva. Le opere dell'artista rifuggono a una lettura troppo razionale, mentre affascinano e si lasciano catturare da chi ha il coraggio di lasciarsi andare a ciò che percepisce.
All'interno della mostra un pannello speciale permetterà allo spettatore di misurarsi con la propria sensorialità. Come sempre, infatti, il critico e museologo Maurizio Vanni vuole coinvolgere emotivamente un pubblico vasto e non necessariamente composto solo da specialisti. E questa volta lo fa mettendo lo spettatore di fronte a qualcosa da guardare, ascoltare e toccare, facendolo ben presto rendere conto che non tutto ciò che crediamo reale corrisponde al vero.
Con questo evento la Galleria ModenArte conclude un ciclo dedicato alla surrealtà, alla psiche e al coinvolgimento emotivo dello spettatore. Un ciclo partito con la mostra dei surrealisti di prima generazione, proseguito con quelle di Mark Kostabi, del gruppo Cobra e di Antonio Possenti, e che adesso, con la retrospettiva di Masson, conferma l'importanza di uno spazio espositivo che, in meno di due anni, è diventato un punto di riferimento, nazionale e internazionale, per addetti ai lavori e per tutti quegli appassionati-curiosi che hanno trovato nelle proposte interdisciplinari, nei libri a tema e nella scelta di opere di altissima qualità un inatteso stimolo per avvicinarsi all'arte contemporanea.
La mostra sarà accompagnata dal prezioso volume "Andrè Masson. La ricerca dell'oltre" (pagine 224), curato da Maurizio Vanni e con prefazione di Beate Reifenscheid, direttrice del Ludwig Museum di Koblenz.
André Masson: la vita
André Masson nasce nel 1896 a Balagny-sur-Oise, in Francia. Studia all'Accademia Reale delle Belle Arti di Bruxells e poi alla Scuola Nazionale Superiore delle Belle Arti di Parigi, dove si stabilisce nel 1922. Dopo un periodo cubista, nel 1924, conosce André Breton e si unisce al gruppo dei Surrealisti, elaborando una sua scrittura "automatica", veloce e convulsa, trascrizione immediata degli impulsi psichici, pur conservando riferimenti iconografici al mondo naturale e biologico. Durante il suo soggiorno americano, tra il 1941 ed il 1945, la sua pittura trae suggerimenti dal mondo magico-primitivo dell'arte indiana. Muore a Parigi nel 1987.
La mostra, curata da Maurizio Vanni, presenta una cinquantina di opere dell'artista, realizzate tra il 1923 ed il 1969, che evidenziano i diversi codici espressivi da lui utilizzati e la sua sistematica apertura alle contaminazioni e alle innovazioni più varie. Scopo dell'esposizione non è quello di trovare una coerenza stilistica nel suo lavoro, bensì di dimostrare, a poco più di vent'anni dalla sua morte, quanto l'elemento che ha rallentato il riconoscimento storico-culturale di Masson – ovvero la sua non appartenenza e non militanza in alcun movimento artistico – possa diventare adesso il punto di partenza per un nuovo studio su di lui. Uno studio che ci porti a percepire quello che Masson ha indagato per tutta la vita: l'ignoto attraverso il visibile.
L'artista francese comprende ben presto che la verità delle cose non si può trovare nella superficie di ciò che vediamo e che quello che percepiamo con la vista potrebbe non corrispondere al vero. E Masson, come un moderno sciamano, cerca allora la risposta alle sue domande nell'automatismo dei suoi disegni e nella trascendenza del proprio rapporto cerebrale con la natura, passando attraverso lo sconvolgimento dei sensi per mezzo dell'erotismo. Quando il suo istinto incontrerà la saggezza della cultura orientale, l'artista si sentirà finalmente giunto al punto che divide il finito dall'infinito, la realtà dall'apparenza, l'illusione dalla realtà.
Dai primitivi italiani alla ri-visitazione del Cubismo, dai disegni automatici all'incontro con Breton, dalla libertà espressiva delle composizioni con la sabbia sino alle influenze filosofico-letterarie, Masson ha percorso un incessante e tumultuoso cammino, alla ricerca di se stesso prima e delle origini del tutto poi, scandito da un turbolento pessimismo e da violente illuminazioni.
All'interno della mostra un'attenzione particolare sarà data alla scultura, un'espressione che Masson ha sempre amato ma che, per motivi di tempo, non ha mai potuto approfondire come avrebbe voluto. Nell'occasione saranno infatti esposte 5 delle sculture realizzate dall'artista nel corso della sua vita: plastiche tormentate e cariche di energia, forme in eterno divenire che sconvolgono per l'immediatezza con la quale l'artista tratta la materia.
L'intento del curatore, anche grazie al particolare allestimento della mostra, è quello di proiettare lo spettatore all'interno di un cosmo privo di punti di riferimento certi – proprio come avrebbe voluto Masson – per far comprendere l'importanza dell'approccio polisensoriale e della percezione emotiva. Le opere dell'artista rifuggono a una lettura troppo razionale, mentre affascinano e si lasciano catturare da chi ha il coraggio di lasciarsi andare a ciò che percepisce.
All'interno della mostra un pannello speciale permetterà allo spettatore di misurarsi con la propria sensorialità. Come sempre, infatti, il critico e museologo Maurizio Vanni vuole coinvolgere emotivamente un pubblico vasto e non necessariamente composto solo da specialisti. E questa volta lo fa mettendo lo spettatore di fronte a qualcosa da guardare, ascoltare e toccare, facendolo ben presto rendere conto che non tutto ciò che crediamo reale corrisponde al vero.
Con questo evento la Galleria ModenArte conclude un ciclo dedicato alla surrealtà, alla psiche e al coinvolgimento emotivo dello spettatore. Un ciclo partito con la mostra dei surrealisti di prima generazione, proseguito con quelle di Mark Kostabi, del gruppo Cobra e di Antonio Possenti, e che adesso, con la retrospettiva di Masson, conferma l'importanza di uno spazio espositivo che, in meno di due anni, è diventato un punto di riferimento, nazionale e internazionale, per addetti ai lavori e per tutti quegli appassionati-curiosi che hanno trovato nelle proposte interdisciplinari, nei libri a tema e nella scelta di opere di altissima qualità un inatteso stimolo per avvicinarsi all'arte contemporanea.
La mostra sarà accompagnata dal prezioso volume "Andrè Masson. La ricerca dell'oltre" (pagine 224), curato da Maurizio Vanni e con prefazione di Beate Reifenscheid, direttrice del Ludwig Museum di Koblenz.
André Masson: la vita
André Masson nasce nel 1896 a Balagny-sur-Oise, in Francia. Studia all'Accademia Reale delle Belle Arti di Bruxells e poi alla Scuola Nazionale Superiore delle Belle Arti di Parigi, dove si stabilisce nel 1922. Dopo un periodo cubista, nel 1924, conosce André Breton e si unisce al gruppo dei Surrealisti, elaborando una sua scrittura "automatica", veloce e convulsa, trascrizione immediata degli impulsi psichici, pur conservando riferimenti iconografici al mondo naturale e biologico. Durante il suo soggiorno americano, tra il 1941 ed il 1945, la sua pittura trae suggerimenti dal mondo magico-primitivo dell'arte indiana. Muore a Parigi nel 1987.
01
ottobre 2006
André Masson – La ricerca dell’oltre
Dal primo ottobre al 18 novembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA MODENARTE
Modena, Via Arturo Toscanini, 26, (Modena)
Modena, Via Arturo Toscanini, 26, (Modena)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30, il sabato dalle 11 alle 18.30, la domenica e i festivi chiusa
Vernissage
1 Ottobre 2006, ore 10
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore
Curatore