Scrive il curatore Fabrizia Buzio Negri nell’introduzione “temalibero: segnali da riconoscere” pubblicata nel catalogo che riporta le immagini di tutte le opere presentate:

“Si rincorrono sentieri espressivi accidentati, lastricati da verità esistenziali che portano a luoghi dell’anima indefiniti e indefinibili, autonomi e indipendenti nel pensiero diversificato.

Questo, perché l’arte del Terzo Millennio ha perduto quella cosiddetta indicativa centralità del passato, quando l’opera raccontava eventi, personaggi, visioni.

Ora l’artista rivolge la sua attenzione alle problematiche del linguaggio e, anche quando si parla di figurativo, pur sempre prevale un rispecchiamento di tipo emozionale, in una sorta di ansia di espressività che si coglie ovunque…. L’opera d’arte della contemporaneità si chiude in un cortocircuito di autosufficienza. Si interroga dandosi già tutte, le tante risposte possibili…. In un periodo di difficoltà della società, della cultura, con la prevalenza di segni tanto spesso negativi nei comportamenti della collettività, sono da rivalutare quelle poche iniziative, mandate avanti tra mille incertezze, affinché ci si accorga della volontà di fare, della libera inesauribile creatività artistica. Questo, perché non tutto è andato perduto nell’invadenza delle televisioni, dalle programmazioni scadentissime e volgari, acquisite in un letargo culturale evidente….

La scena artistica emergente a Varese e dintorni, emblematicamente sintetizzata in questa mostra, assolutamente non distante da quanto avviene a livello nazionale, offre al pubblico aggiornamenti generalizzati e particolari. Facendo, in più, conoscere parecchi giovani artisti emergenti per una larga conoscenza delle nuove leve attive nella provincia...

Così l’Arte parla nella sua unicità dentro gli aspetti di un tempo ‘globalizzante’ dove tutto sembra consumarsi troppo in fretta, dominato e fagocitato dai ‘media’..”
Dal 1999, il Circolo degli Artisti di Varese, attribuisce annualmente il PREMIO CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI VARESE a personalità della cultura del territorio insubre che si siano impegnati attivamente per una fattiva evoluzione culturale. Il Premio consiste in una grande medaglia in argento dello scultore Floriano Bodini, cesellata dall’orafo Giovanni Borghi di Malnate e raffigurante le Tre Marie della Basilica di San Vittore in Varese. I premi sono stati attribuiti in ordine cronologico, dal 1999: al prof. Luigi Ambrosoli // al rettore dell’Università dell’Insubria, prof. Renzo Dionigi // alla memoria dell’imprenditore-mecenate Ernesto Redaelli // all’architetto Mario Botta // a Giuseppe Panza di Biumo// allo scultore Floriano Bodini.


Qualche cenno storico sull’Associazione

Il Circolo degli Artisti di Varese, la storica associazione d'Arte operante dal 1920, continua a proporre nella contemporaneità eventi espositivi artistici senza mai perdere contatto con le radici del passato. E a ripercorrere questo glorioso passato è stata la mostra del settembre 1997, al Salone Estense "Varese- Un percorso d'Arte 1920-1997" mostra che ha presentato nei momenti salienti la storia artistica della città di Varese attraverso i nomi più famosi, da Montanari a Salvini, da Talamoni a De Bernardi, a Frattini e altri ancora. Nel 1998, grande successo ha avuto la mostra "Omaggio a Innocente Salvini" realizzata al Museo Salvini di Cocquio Trevisago con la presenza di artisti di ampio risalto. In una recente manifestazione alla Camera di Commercio di Varese, l’arch. Mario Botta, premiato dal Circolo, ha presentato il lavoro fatto dagli studenti della Università di Mendrisio sul Sacro Monte di Varese.

Il Circolo degli Artisti ha allestito in luoghi prestigiosi mostre intese a sottolineare, sia il lavoro dei soci, sia i retaggi culturali della nostra provincia: da Palazzo Branda a Castiglione Olona a Palazzo Cicogna di Busto Arsizio; dalla Civica Galleria d'Arte Moderna a Gallarate al Salone Estense in Varese; dal Museo Salvini a Cocquio Trevisago alle sale di Varese dell’Università dell’Insubria….