Ha in mente un'immagine definita, Valeria Agosti Nelli, quando sceglie il titolo di questo progetto. È un giovane dio con le ali ai piedi e alle spalle, che si mantiene in equilibrio su una lama di coltello. È Kairos, il più giovane figlio di Zeus, colui che presiede l'istante, il momento preciso e opportuno per agire. Umano per eccellenza, da cogliere e comprendere, è il tempo dell' "esserci" , contrapposto al generico e infinito "essere" di Chronos, il tempo cosmico che scorre inesorabile e incurante. Nel tempo opportuno si concentrano le possibilità dell'azione, l'occasione, ciò che per i greci era "Eukairia", legato non solo al fare ma anche e soprattutto al fare bene. Opportuno, letteralmente, è "comodo per il passaggio" e come Kairos frequenta la famiglia di termini che preludono al nuovo. E con il cambiamento, il ricreare fa i conti con l'insicurezza, che non a caso è un altro sinonimo greco di Kairos. In bilico sulla lama di coltello, costantemente esposto al passaggio di Chronos, tempo vecchio che scorre e cancella, ma anche tempo della memoria, che porta ricordo struggente e rimorso. La distanza è la stessa che separa ciò che si può scegliere, cogliere e godere, da ciò che semplicemente accade. Tempi duri entrambi, per la responsabilità o per il senso di impotenza.