José García: Storia di un paesaggio.

Luce e clima condizionano il suo paesaggio, la cui architettura è una meditata composizione che nasce dalla congelazione dello spazio come territorio dell’equilibrio o come armonia taoista del binomio silenzio-solitudine: uno spazio che ha un odore ed è tangibile, si palpa attraverso la sua opacità o la sua trasparenza, cambia nei chiaroscuri e stabilisce le distanze nel trascorrere delle ore del giorno.

José García non solo ritrae un territorio geografico –Galizia-, ma anche un territorio umano, uno spazio sociale dello sguardo, un modo di sentire e di pensare, un metodo per intrepretare. Interpretare la vita che fluisce dietro il paesaggio che condiziona l’individuo che lo ha abitato da secoli e che è il migliore specchio dell’anima, un’anima che si concretizza in ciascun aspetto della natura che il nostra artista ha saputo riflettere partendo dalla tenerezza spregiudicata di colui che cerca la bellezza nelle piccole cose.


X. Antón Castro

Critico d’Arte