Lo galleria Armory Arte Contemporanea è lieta di annunciare la sua nuova stagione espositiva curata da Angelo Capasso con la mostra di Pietro Ruffo dal titolo “qu(estion) (m)ark”. Si tratta di una selezione di opere che l’artista ha elaborato a seguito di una sua collaborazione con con l'istituto nazionale di fisica nucleare di Frascati, sede di uno dei più importanti “acceleratori di particelle” attraverso i quali si procede negli studi sulla struttura dei neutroni e dei protoni che sono costituiti da quark. L'acronimo qu(estion) (m)ark, sta a simboleggiare il punto di domanda verso il quale lo sforzo dei ricercatori si dirige.

I lavori di Pietro Ruffo riportano di attualità la grande tradizione della scrittura amanuense e della ricerca nel disegno e nel segno. La matita, con il suo principio di organizzazione mentale della forma, diviene per Pietro Ruffo lo strumento per incidere nel presente con argomenti di diverso interesse: la politica, la cultura, la società sono ingredienti sostanziali del suo lavoro. Come nel caso della sua recente mostra realizzata in memoria dei bambini di Beslan realizzata alla galleria Pino Casagrande di Roma e curata da Angelo Capasso.


Dopo il grande successo ottenuto con la mostra di Alberto Di Fabio, la proposta di Pietro Ruffo conferma il progetto della galleria Armory di seguire il lavoro degli artisti che hanno già prodotto un lavoro di qualità nell’arte attraverso mostre di rilievo e collaborazioni con gallerie internazionali.


Pietro Ruffo è nato a Roma nel 1978, dove vive e lavora. Laureato presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma tre, ha realizzato personali e partecipato a collettive, workshop e fiere in Italia (Roma, Milano e Napoli), e all’estero (Inghilterra, Germania, Usa, Algeria, Mongolia e Giappone). Un suo lavoro è stato recentemente installato nella chiesa del Santo Volto di Gesù progettata dagli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon in via della Magliana a Roma, che oltre al lavoro di Pietro Ruffo, include opere di Mimmo Paladino, Iannis Kounellis, Carla Accardi, Marco Tirelli, Chiara Dynys.