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Aste di ottobre
Gli arredi di una dimora marchigiana // Bronzi, sculture, oggetti d’arte, avori, mobili italiani ed europei dal Rinascimento al Neoclassicismo // Dipinti e disegni di antichi maestri
Comunicato stampa
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Dopo il debutto milionario della San Marco Casa d’Aste nelle due aste di luglio, in cui sono stati realizzati oltre 10 milioni di euro al netto dei diritti, il prossimo appuntamento è nel mese di ottobre. Ad attirare collezionisti ed addetti ai lavori del mercato dell’antiquariato internazionale nella sede della Casa d’Aste San Marco, per la prima tornata, e a Cà Vendramin Calergi, sede del Casinò di Venezia, per le altre due giornate d’asta saranno molteplici capolavori di arte antica tra cui dipinti di maestri italiani, fiamminghi e spagnoli; mobili italiani ed oggetti d’arte italiani ed europei dal Rinascimento al Neoclassicismo.
Tra i dipinti italiani segnaliamo una importantissima aggiunta al catalogo di Lorenzo Lotto (Venezia 1480 c.a. – Loreto 1556) effettuata da Peter Humfrey. E’ una piccola ma preziosa tela che raffigura San Rocco che richiama immediatamente alla memoria lo stesso soggetto raffigurato, assieme ai Santi Sebastiano e Cristoforo, sulla nota e grandiosa pala d’altare conservata presso la Pinacoteca della Santa Croce di Loreto (1536-37), notevole anche per la qualità, stima A RICHIESTA; un bellissimo olio su tavola di Marco Palmezzano (Forlì 1459 – 1539) che raffigura Giuditta con la testa di Oloferne, firmato e datato sul cartiglio, stima 350.000-400.000; un San Sebastiano di Guido Reni (Bologna 1575 – 1642), stima 350.000-400.000; un Capriccio architettonico con l’arco di Costantino di Giovanni Paolo Panini (Piacenza 1691/92 – Roma 1765) , stima 250.000-300.000.
Tra i dipinti spagnoli
da mettere in evidenza una piacevolissima serie di nature morte: Natura morta con fiori di Pedro de Camprobín (Al magro, Mancia 1605 – Siviglia, dopo il 1674), ricondotta da Alfonso Pérez Sánchez alla vasta produzione di floreros dell’artista, genere per il quale acquisì grande fama, stima 350.000-400.000; una Coppia di nature morte di fiori di Juan de Arellano (Santorcaz, Madrid 1614 – Madrid 1676). Queste due tele sono collocabili in un periodo della vicenda artistica del pittore prossimo agli anni cinquanta del Seicento. Le due composizioni, infatti, risultano altamente decorative ma meno esuberanti in senso barocco rispetto alle nature morte dei due decenni successivi, stima 400.000-500.000. Infine una Natura morta con melograni di Tomas Yepes (Valencia 1600 c.a. – 1674) , artista che occupa un posto di primo ordine nella produzione di questo soggetto, stima 280.000-350.000.
Di diverso soggetto il dipinto Una giovane madre implora la benedizione di San Ramón Nonato per il proprio neonato di Francisco de Zurbarán (Fuente de Cantos 1598 – Madrid 1664), già approfondito da Benito Navarrete, in origine destinato alla chiesa della Merced Descalza di Siviglia, complesso per il quale Zurbarán aveva realizzato un cospicuo numero di dipinti intorno al 1636, data che è possibile leggere su due dei quadri provenienti dal transetto dello stesso edificio, stima 250.000-300.000.
Tra i dipinti fiamminghi
infine segnaliamo una Madonna con Bambino di Bernaert van Orley (Bruxelles 1488 ca. – 1541), stima 80.000-100.000; un olio su rame di Jan Brueghel il Giovane (Anversa 1601 – 1678) Allegoria della guerra, stima 500.000-600.000; e infine una Veduta marina di Johan Anton Richter (Stoccolma 1665 – Venezia 1745, stima 150.000-200.000.
Tra i mobili italiani ed europei
particolare attenzione da prestare a un bureau francese dos d’âne firmato "ebanista Grangoir a Páris", in legno laccato nero e decorato a pastiglia a motivi di chinoiseries con pagode e paesaggi naturalistici, Francia, Luigi XV, stima 120.000-150.000; un trono dogale di terra ferma, Veneto, periodo Luigi XIV, interamente scolpito e traforato in legno dorato, realizzato per l’accoglienza del Doge in visita nelle più importanti città venete, stima 120.000-150.000; uno splendido salotto veneziano composto da sedici poltrone, un divano e due tavolini Venezia, periodo Luigi XVI, stima 120.000-150.000; infine una coppia di consoles in legno intagliato, laccato e parzialmente dipinto, Marche, XVIII secolo, stima 35.000-50.000.
Tra le sculture
da segnalare l’opera di Francesco da Sangallo (1484 – 1576) un San Giovanni Battista (1535-1538 ca.) in bronzo su base in commesso di marmi policromi, che reca alla base la firma incisa: FRANC°.S.°GALLO FAC(i)E.. E’ questa un mirabile esemplare di arte scultorea fiorentina del XVI secolo, di cui è presente la replica alla Frick Collection di New York, anch’essa firmata dall’artista ma priva di data, stima 200.000-250.000; un Cavallo bardato in bronzo dorato e cesellato su base rettangolare in ebano di un bronzista attivo a Firenze alla fine del XVI secolo, la cui maestria e la ferrata conoscenza anatomica dell’animale rendono quest’opera assai interessante, stima 80.000-100.000.
Tra i dipinti italiani segnaliamo una importantissima aggiunta al catalogo di Lorenzo Lotto (Venezia 1480 c.a. – Loreto 1556) effettuata da Peter Humfrey. E’ una piccola ma preziosa tela che raffigura San Rocco che richiama immediatamente alla memoria lo stesso soggetto raffigurato, assieme ai Santi Sebastiano e Cristoforo, sulla nota e grandiosa pala d’altare conservata presso la Pinacoteca della Santa Croce di Loreto (1536-37), notevole anche per la qualità, stima A RICHIESTA; un bellissimo olio su tavola di Marco Palmezzano (Forlì 1459 – 1539) che raffigura Giuditta con la testa di Oloferne, firmato e datato sul cartiglio, stima 350.000-400.000; un San Sebastiano di Guido Reni (Bologna 1575 – 1642), stima 350.000-400.000; un Capriccio architettonico con l’arco di Costantino di Giovanni Paolo Panini (Piacenza 1691/92 – Roma 1765) , stima 250.000-300.000.
Tra i dipinti spagnoli
da mettere in evidenza una piacevolissima serie di nature morte: Natura morta con fiori di Pedro de Camprobín (Al magro, Mancia 1605 – Siviglia, dopo il 1674), ricondotta da Alfonso Pérez Sánchez alla vasta produzione di floreros dell’artista, genere per il quale acquisì grande fama, stima 350.000-400.000; una Coppia di nature morte di fiori di Juan de Arellano (Santorcaz, Madrid 1614 – Madrid 1676). Queste due tele sono collocabili in un periodo della vicenda artistica del pittore prossimo agli anni cinquanta del Seicento. Le due composizioni, infatti, risultano altamente decorative ma meno esuberanti in senso barocco rispetto alle nature morte dei due decenni successivi, stima 400.000-500.000. Infine una Natura morta con melograni di Tomas Yepes (Valencia 1600 c.a. – 1674) , artista che occupa un posto di primo ordine nella produzione di questo soggetto, stima 280.000-350.000.
Di diverso soggetto il dipinto Una giovane madre implora la benedizione di San Ramón Nonato per il proprio neonato di Francisco de Zurbarán (Fuente de Cantos 1598 – Madrid 1664), già approfondito da Benito Navarrete, in origine destinato alla chiesa della Merced Descalza di Siviglia, complesso per il quale Zurbarán aveva realizzato un cospicuo numero di dipinti intorno al 1636, data che è possibile leggere su due dei quadri provenienti dal transetto dello stesso edificio, stima 250.000-300.000.
Tra i dipinti fiamminghi
infine segnaliamo una Madonna con Bambino di Bernaert van Orley (Bruxelles 1488 ca. – 1541), stima 80.000-100.000; un olio su rame di Jan Brueghel il Giovane (Anversa 1601 – 1678) Allegoria della guerra, stima 500.000-600.000; e infine una Veduta marina di Johan Anton Richter (Stoccolma 1665 – Venezia 1745, stima 150.000-200.000.
Tra i mobili italiani ed europei
particolare attenzione da prestare a un bureau francese dos d’âne firmato "ebanista Grangoir a Páris", in legno laccato nero e decorato a pastiglia a motivi di chinoiseries con pagode e paesaggi naturalistici, Francia, Luigi XV, stima 120.000-150.000; un trono dogale di terra ferma, Veneto, periodo Luigi XIV, interamente scolpito e traforato in legno dorato, realizzato per l’accoglienza del Doge in visita nelle più importanti città venete, stima 120.000-150.000; uno splendido salotto veneziano composto da sedici poltrone, un divano e due tavolini Venezia, periodo Luigi XVI, stima 120.000-150.000; infine una coppia di consoles in legno intagliato, laccato e parzialmente dipinto, Marche, XVIII secolo, stima 35.000-50.000.
Tra le sculture
da segnalare l’opera di Francesco da Sangallo (1484 – 1576) un San Giovanni Battista (1535-1538 ca.) in bronzo su base in commesso di marmi policromi, che reca alla base la firma incisa: FRANC°.S.°GALLO FAC(i)E.. E’ questa un mirabile esemplare di arte scultorea fiorentina del XVI secolo, di cui è presente la replica alla Frick Collection di New York, anch’essa firmata dall’artista ma priva di data, stima 200.000-250.000; un Cavallo bardato in bronzo dorato e cesellato su base rettangolare in ebano di un bronzista attivo a Firenze alla fine del XVI secolo, la cui maestria e la ferrata conoscenza anatomica dell’animale rendono quest’opera assai interessante, stima 80.000-100.000.
13
ottobre 2006
Aste di ottobre
Dal 13 al 15 ottobre 2006
arte antica
arti decorative e industriali
asta
arti decorative e industriali
asta
Location
SAN MARCO CASA D’ASTE – MARCO SEMENZATO AUCTIONEER
Venezia, Campo San Zan Degola', (Venezia)
Venezia, Campo San Zan Degola', (Venezia)
Vernissage
13 Ottobre 2006, ore 16
Ufficio stampa
STUDIO ESTER DI LEO