Una mostra/installazione di Andros, composta da ventidue sculture di poliuretano e resina, avvinghiate alla struttura che il Mondadori Multicenter di via Marghera a Milano mette a disposizione dell'arte; sculture realizzate appositamente per quegli spazi.
Ventidue figure di giovani esseri umani con un corpo metallico, forse maschili forse femminili, che si arrampicano nel tentativo di elevarsi, di spingersi più in alto, di esprimere l'umanità nascosta sotto il freddo metallo.
Alcune figure arrancano, si aggrappano alle ringhiere, stentano a tirarsi su, rischiano di cadere in quel nulla che è sempre in agguato, che aspetta solo un passo falso; altre invece ci stanno riuscendo, la loro umanità comincia ad affiorare, con tutti i difetti e con tutti i pregi dovuti: i volti iniziano a diventare umani, i tratti si ammorbidiscono, il colorito roseo prende il sopravvento sul grigio colore di un grigio modo di vivere.
La consapevolezza della propria umanità si fa finalmente strada. L'alchemica trasmutazione del volgare metallo nel prezioso oro umano si sta attuando e la pietra filosofale in grado di compiere tale prodigio è proprio lì, in quelle teste, dietro quei volti, dietro i nostri volti: il nostro cervello.
Spiegare le ali, per volare in alto la propria vita, a noi esseri umani, che a volte non vogliamo proprio capire, che ci ostiniamo ad essere meno di quello che siamo; nascondendo dietro gelide cortine metalliche i nostri veri sentimenti, le nostre gioie e i nostri dolori, gli stupori cui il nostro bambino interiore non intende rinunciare.
Riuscendo, alle volte, a nasconderci talmente bene, agli altri e a noi stessi, da non poterci più ritrovare: per il resto della nostra vita.




All'inaugurazione ci sarà la presentazione dell'ultimo libro di Andros: "Il fuoco dell'arte",

con presentazioni di Giampiero Mughini, Alberto Figliolia e Çlirim Muça,

pubblicato dalla casa editrice Albalibri di Milano