L’avventura pittorica dell’artista qui rappresentato è un caso anomalo: egli non ha (diversamente dalla maggior parte dei pittori) una sua biografia ufficiale, non ha frequentato accademie.

Per apprendere si presentò (inconsciamente) in un mattino ancora avvolto dalla notte davanti alla porta socchiusa dell’esistenza con un sogno nel cuore ed un grande desiderio: poter camminare con i propri passi lungo strade inondate dal sole, quelle che conducono verso paesi e città dai mitici nomi. Là dove l’alba astrale dell’immaginazione del cuore non conosce confini.

Da allora “il viaggio” divenne parte integrante di un modo di vivere coniugando armoniosamente la sua professione di cuoco, l’amore per i grandi poeti della vita, la passione per quel che concerne la dignità, le individuali libertà che tengono in perenne movimento il cuore dell’uomo mentre avanza a testa alta lungo il cammino della sua esistenza.

Come nelle precedenti esposizioni avvenute a Milano e Pavia, i lavori esposti sono un distillato di tanti eventi nella vita dell’artista, un luogo di incontro, rievocati e reinventati tramite la sua personale teoria di forme e colori che possono far pensare, per la loro estrema variabilità, ad un movimento musicale, ad una fuga oltre il ripetersi quotidiano delle cose, una naturale improvvisazione. Nonostante la complessità delle forme, l’immaginazione dell’artista ricerca e crea un equilibrio estetico nella forma ed i colori. In una sorta di poesia visiva sono espressi simboli e forme arcaiche di vita che non sempre parlano d’amore e non sempre descrivono bellezza, come nella realtà di tutti i giorni.

Tutto questo secondo il pensiero dell’artista qui rappresentato.

Gianni Raimondi

Londra, 17 giugno 2006