Sabato 18 novembre si inaugura a Roma la mostra Duilio Cambellotti. Mito, segno e immagine, articolata in due diverse sezioni curate rispettivamente dalla Galleria d’arte F. Russo e dalla Biblioteca Angelica. L’iniziativa, che vuole rendere omaggio alla figura di uno degli artisti più significativi dell’arte italiana del XX secolo, è il frutto della proficua collaborazione tra la storica Galleria Russo di Roma, la Biblioteca Angelica, istituto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e l’Archivio Cambellotti.

La mostra Duilio Cambellotti, invito ad una collezione allestita presso la sede della Galleria F. Russo ripercorre la carriera artistica del maestro dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Cinquanta. Dagli studi di oggetti d’arredamento al cartone preparatorio per il manifesto dell’Esposizione Universale di Torino del 1898 sino ai bozzetti per la decorazione del Villino Pallottelli (1922), la produzione di Duilio Cambellotti è ripercorsa in tutti i suoi poliedrici aspetti. Più di 50 le opere in mostra: oltre a disegni, acquerelli, schizzi e xilografie, sono esposte alcune celebri sculture in bronzo come La corazza (1918-1919) e il Vaso dei corvi (1910 ca.) ed una serie di lavori in ceramica realizzati fra il 1910 ed il 1920 come la nota Coppa delle mani.

L’esposizione Duilio Cambellotti illustratore , allestita nella Galleria della Biblioteca Angelica, ospita invece un centinaio di opere che documentano l’impegno dell’artista rivolto all’editoria e alla grafica. Per la prima volta sarà riunito l’intero corpus delle tempere originali de Le mille e una notte (1912) e de Il palio di Siena (1932), capolavori assoluti celebrati da una consolidata storiografia artistica. Sarà inoltre proposta all’attenzione del pubblico e degli studiosi un’accurata selezione di manifesti pubblicitari, illustrazioni di libri, vignette e fregi decorativi realizzati dall’artista per riviste come Il piccolissimo (1917-1919) o L’Ipogeo del tempio della patria (1921); libri dedicati all’infanzia come Le prime piume di Emanuele Orano (1921) e Come le nuvole di Filippo Amantea (1905) saranno accostati a opere di carattere celebrativo come I fioretti di san Francesco (1926).

Il percorso espositivo, denso di richiami ed analogie visive tra pittura e scultura si snoderà in un continuo confronto tra la produzione grafica di Duilio Cambellotti e una scelta di vivaci terrecotte e mattonelle dipinte, gessi e sculture in bronzo, che mettono in luce la poliedrica attività di questo “artista artigiano”, che la mostra vuole anche rivalutare nel suo ruolo pionieristico di comunicatore ante litteram.

Catalogo a cura di Daniela Fonti, Nicoletta Muratore, Isabella de Stefano, con saggi delle curatrici e di Francesco Tetro (De Luca Editori d’Arte - Roma)