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Italo Zuffi – Uomo, luce
Nuove opere di Italo Zuffi
Comunicato stampa
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L’artista Italo Zuffi (Imola, 1969) si ripresenta alla Fondazione Ado Furlan di Pordenone (dove aveva già partecipato nel 2000 alla mostra “Giovani artisti dall’Emilia-Romagna”), con un nucleo di nuove opere, il cui tema è quello del rapporto tra l’essere umano e la luce.
La presenza e l’utilizzo della luce ( inclusa o meno all’interno della rappresentazione artistica, soprattutto pittorica), accompagna l’evoluzione non solo della storia dell’arte nelle sue molteplici declinazioni o linguaggi, ma anche della stessa in rapporto con la società dentro cui le varie espressioni artistiche si sono venute generando.
La presenza della luce accanto all’uomo, in ogni caso, stabilisce una connessione di origine antichissima, quasi primordiale, che si è via via innervato della ricerca e creazione, da parte dell’essere umano, di fonti di luce artificiali di cui poter disporre anche in assenza della luce proveniente dal sole.
Il rapporto tra l’uomo e la luce appartiene quindi, più in generale, all’evoluzione stessa dell’uomo, alla sua capacità di adattamento e di progressiva ‘sofisticazione relazionale’.
Il video “Uomo, luce.” non suggerisce soltanto queste possibili letture e rimandi, ma intende essenzialmente proporre il contrasto tra due situazioni ben distinte: da una parte una relazione tra individui velatamente perversa (in una scena pervasa da luce) e, dall’altra, una sorta di regressione dell’essere umano, o dei suoi possibili rapporti (in una scena in cui la luce è invece quasi totalmente assente).
Accompagna il video la scultura “Clava-Torcia” (realizzata con la collaborazione del Museo Carlo Zauli di Faenza), che evidenzia ed accentua la funzione di labile barriera eretta tra la condizione animalesca dell’uomo e una che lo renda invece capace di ricorrere a strumenti logico-razionali. Due situazioni opposte, quasi in contrasto l’una rispetto all’altra, e tuttavia sempre comunicanti.
Italo Zuffi si è diplomato nel 1993 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1997 ottiene un “Master of Arts” presso il Central Saint Martins College of Art & Design di Londra e, nel 2001, gli viene assegnata la “Wheatley Bequest Fellowship in Sculpture” presso l’Institute of Art & Design, School of Art, di Birmingham (GB).
Nel 1999 vince, ex-equo, il Premio d’Arte Mercedes-Benz, promosso dal Centro d’Arte La Loggia di Montefiridolfi.
E’ stato Artist-in-residence a Vienna su invito del Bundeskanzleramt nel 2003, e in Francia presso il CIAV –Centre International d’Art Verrier di Meisenthal, nel 2004.
Lavora prevalentemente con la scultura, l’installazione, la performance ed il video.
Tra le recenti mostre personali si ricordano quelle al Museo dell’Arredo Contemporaneo (Godo di Russi, 2006); al CRAC Alsace (Altkirch, F, 2005); a Volume! (Roma, 2005); alla Galleria Continua (San Gimignano, 2003); ed alla Gallery Suite 106 (New York, USA, 2003).
Tra le collettive, quelle alla Galeria e Arteve e Kosovës (Prishtina, UNMIK Kosova); alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano; al Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne Metropole (F); al Coleman Project Space (London, GB); al W139 (Amsterdam, NL); alla Galeria Arsenal (Bialystok, PL); alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento; al Domaine de Kerguéhennec, Centre d’Art Contemporain (Bignan, F), alla Galerie Analix Forever (Genève, CH), al Palazzo Sandretto Re Rebaudengo di Guarene d’Alba; e al De Appel (Amsterdam, NL).
Il suo lavoro è stato inserito nella pubblicazione Espresso – arte oggi in Italia, edito da Electa nel 2000.
Nel 2003 è stata pubblicata una monografia, a lui dedicata, dal titolo The mystery boy, con saggi critici di Pier Luigi Tazzi, Luca Cerizza, e Nicolas Bourriaud. Vive a Milano.
La presenza e l’utilizzo della luce ( inclusa o meno all’interno della rappresentazione artistica, soprattutto pittorica), accompagna l’evoluzione non solo della storia dell’arte nelle sue molteplici declinazioni o linguaggi, ma anche della stessa in rapporto con la società dentro cui le varie espressioni artistiche si sono venute generando.
La presenza della luce accanto all’uomo, in ogni caso, stabilisce una connessione di origine antichissima, quasi primordiale, che si è via via innervato della ricerca e creazione, da parte dell’essere umano, di fonti di luce artificiali di cui poter disporre anche in assenza della luce proveniente dal sole.
Il rapporto tra l’uomo e la luce appartiene quindi, più in generale, all’evoluzione stessa dell’uomo, alla sua capacità di adattamento e di progressiva ‘sofisticazione relazionale’.
Il video “Uomo, luce.” non suggerisce soltanto queste possibili letture e rimandi, ma intende essenzialmente proporre il contrasto tra due situazioni ben distinte: da una parte una relazione tra individui velatamente perversa (in una scena pervasa da luce) e, dall’altra, una sorta di regressione dell’essere umano, o dei suoi possibili rapporti (in una scena in cui la luce è invece quasi totalmente assente).
Accompagna il video la scultura “Clava-Torcia” (realizzata con la collaborazione del Museo Carlo Zauli di Faenza), che evidenzia ed accentua la funzione di labile barriera eretta tra la condizione animalesca dell’uomo e una che lo renda invece capace di ricorrere a strumenti logico-razionali. Due situazioni opposte, quasi in contrasto l’una rispetto all’altra, e tuttavia sempre comunicanti.
Italo Zuffi si è diplomato nel 1993 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1997 ottiene un “Master of Arts” presso il Central Saint Martins College of Art & Design di Londra e, nel 2001, gli viene assegnata la “Wheatley Bequest Fellowship in Sculpture” presso l’Institute of Art & Design, School of Art, di Birmingham (GB).
Nel 1999 vince, ex-equo, il Premio d’Arte Mercedes-Benz, promosso dal Centro d’Arte La Loggia di Montefiridolfi.
E’ stato Artist-in-residence a Vienna su invito del Bundeskanzleramt nel 2003, e in Francia presso il CIAV –Centre International d’Art Verrier di Meisenthal, nel 2004.
Lavora prevalentemente con la scultura, l’installazione, la performance ed il video.
Tra le recenti mostre personali si ricordano quelle al Museo dell’Arredo Contemporaneo (Godo di Russi, 2006); al CRAC Alsace (Altkirch, F, 2005); a Volume! (Roma, 2005); alla Galleria Continua (San Gimignano, 2003); ed alla Gallery Suite 106 (New York, USA, 2003).
Tra le collettive, quelle alla Galeria e Arteve e Kosovës (Prishtina, UNMIK Kosova); alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano; al Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne Metropole (F); al Coleman Project Space (London, GB); al W139 (Amsterdam, NL); alla Galeria Arsenal (Bialystok, PL); alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento; al Domaine de Kerguéhennec, Centre d’Art Contemporain (Bignan, F), alla Galerie Analix Forever (Genève, CH), al Palazzo Sandretto Re Rebaudengo di Guarene d’Alba; e al De Appel (Amsterdam, NL).
Il suo lavoro è stato inserito nella pubblicazione Espresso – arte oggi in Italia, edito da Electa nel 2000.
Nel 2003 è stata pubblicata una monografia, a lui dedicata, dal titolo The mystery boy, con saggi critici di Pier Luigi Tazzi, Luca Cerizza, e Nicolas Bourriaud. Vive a Milano.
21
ottobre 2006
Italo Zuffi – Uomo, luce
Dal 21 ottobre al 18 novembre 2006
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ADO FURLAN
Pordenone, Via Giuseppe Mazzini, 49, (Pordenone)
Pordenone, Via Giuseppe Mazzini, 49, (Pordenone)
Orario di apertura
da martedì a sabato 17-19.30
Vernissage
21 Ottobre 2006, ore 18
Autore