Sono ormai oltre 6000 i “pulcinielefanti” che Alberto Casiraghy, poeta, violinista, liutaio e pittore, ha disseminato per il mondo dal suo laboratorio di Osnago, in provincia di Varese: deliziosi libretti di poche pagine cucite insieme, composti manualmente in caratteri di piombo e tirati in poche decine di esemplari, con brevi testi di autori non di rado notissimi e ciascuno con una incisione o una piccola opera originale (e anche per tale contributo d’immagine si potrebbero fare nomi illustri).

“Le edizioni Pulcinoelefante sono nate nel 1982 in un pomeriggio ventoso” racconta Casiraghy e quel vento di fantasia e di sogno da allora le spinge lontano, due volte negli Stati Uniti (a Bloomington nell’Indiana e a New York), a Tokio, Toronto, Berlino, Lugano, in mostre che si succedono sempre più numerose e che ne hanno sancito il carattere unico nel panorama editoriale non solo italiano.

Alle edizioni Pulcinoelefante ha voluto dedicare un omaggio anche “L’Officina” di contrà Carpagnon, a Vicenza, presentando per l’occasione i due libretti realizzati rispettivamente da Domenico D’Oora e Manlio Onorato; in mostra anche alcune opere su carta dei due artisti.

Domenico D’Oora (Londra, 1954) è da anni impegnato in una ricerca aniconica di grande rigore. “In un ciclo di carte dipinte come soffi di visioni istantanee” scrive Claudio Cerritelli “si avverte tutto quanto è in procinto di accadere, scie imprevedibili intervengono sul denso rapprendersi del pigmento, slittamenti della materia lasciano emergere striature e parvenze di campiture sottostanti, veli di luce si impadroniscono di ogni minima differenza del colore”.

Manlio Onorato (Castel Morrone, Caserta, 1951) dopo esordi figurativi, da tempo concentra la sua attenzione sugli elementi costitutivi della pittura.“Nel continuo sovrapporsi di strati pittorici” annota Diego Collovini “la luce acquisisce intensità e concentrazione, diventa materia indissolubile legata allo spazio”.