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Adrian Paci – Per Speculum
Rispetto ai precedenti lavori di Paci, ‘Per Speculum’ non trae spunto da un episodio concreto ma pare piuttosto sospeso in un tempo indeterminato e in un luogo dal carattere archetipo
Comunicato stampa
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francesca kaufmann è lieta di presentare in anteprima il nuovo progetto di Adrian Paci, 'Per Speculum'.
Rispetto ai precedenti lavori di Paci, 'Per Speculum' non trae spunto da un episodio concreto ma pare piuttosto sospeso in un tempo indeterminato e in un luogo dal carattere archetipo.
Nel nuovo spazio della galleria è proiettato il film in 16mm 'Per Speculum': protagonisti sono un gruppo di bambini che, dopo avere distrutto lo specchio in cui è riflessa la loro immagine, ne utilizzano i frammenti per ingaggiare una giocosa sfida al sole. Arrampicati sui rami di un enorme albero i bambini riflettono con gli specchietti la luce, infondendo così alla pianta una vitalità pulsante. Alla rottura dello specchio, un’azione in sé drammatica, autodistruttiva, segue inaspettatamente il gesto liberatorio del gioco e, insieme, un capovolgimento di prospettiva per cui i raggi di luce sono diretti verso lo spettatore, che è come incluso nel vivo della scena. Le immagini del film, pur volendo mantenere un carattere lieve, sono intessute di sottili richiamo simbolici che offrono numerose aperture interpretative, a partire dallo specchio, la cui rottura indica in molte culture cattivo presagio, ma che qui diventa strumento di gioco e, oltre, di conoscenza. Il titolo del lavoro riprende una frase molto commentata della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, videmus nunc per speculum in aenigmate tunc autem facie ad faciem 13:12 (‘Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia’), in cui si discetta sul tema della conoscenza umana, limitata ad una visione, appunto, ‘speculare’, indiretta. Ma nel film è proprio questa specularità, questa ludica mediazione a rendere possibile la rivelazione della bellezza nel semplice elemento naturale. D'altro canto lo stesso albero, ritratto frontalmente nella sua maestosità, richiama numerose iconografie, dall'albero di Jesse all'albero filosofico, fino all'albero come figurazione della vita e della genealogia: l'albero in ogni caso come struttura sistematica e vivente, capace di sorreggere e unificare la pluralità.
Al film si accompagnano altri lavori: una fotografia che ritrae un'imponente struttura abbandonata su uno sfondo rurale e desolato, vivificata però da punti di luce intensa, accecante e dall’origine incerta. Di nuovo il gioco di specchi disorienta e insieme attribuisce ai luoghi una bellezza arcaica, la bellezza della luce. Luce che interviene anche nel medium di alcuni lavori: nella proiezione su pellicola come nel raccolto slide-show di immagini tratte dalla lavorazione del video la fonte luminosa è resa palese, attivando un rimando speculare tra la proiezione e l’immagine.
Adrian Paci è nato a Scutari (Albania) nel 1969. Attualmente vive e lavora a Milano.
Rispetto ai precedenti lavori di Paci, 'Per Speculum' non trae spunto da un episodio concreto ma pare piuttosto sospeso in un tempo indeterminato e in un luogo dal carattere archetipo.
Nel nuovo spazio della galleria è proiettato il film in 16mm 'Per Speculum': protagonisti sono un gruppo di bambini che, dopo avere distrutto lo specchio in cui è riflessa la loro immagine, ne utilizzano i frammenti per ingaggiare una giocosa sfida al sole. Arrampicati sui rami di un enorme albero i bambini riflettono con gli specchietti la luce, infondendo così alla pianta una vitalità pulsante. Alla rottura dello specchio, un’azione in sé drammatica, autodistruttiva, segue inaspettatamente il gesto liberatorio del gioco e, insieme, un capovolgimento di prospettiva per cui i raggi di luce sono diretti verso lo spettatore, che è come incluso nel vivo della scena. Le immagini del film, pur volendo mantenere un carattere lieve, sono intessute di sottili richiamo simbolici che offrono numerose aperture interpretative, a partire dallo specchio, la cui rottura indica in molte culture cattivo presagio, ma che qui diventa strumento di gioco e, oltre, di conoscenza. Il titolo del lavoro riprende una frase molto commentata della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, videmus nunc per speculum in aenigmate tunc autem facie ad faciem 13:12 (‘Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia’), in cui si discetta sul tema della conoscenza umana, limitata ad una visione, appunto, ‘speculare’, indiretta. Ma nel film è proprio questa specularità, questa ludica mediazione a rendere possibile la rivelazione della bellezza nel semplice elemento naturale. D'altro canto lo stesso albero, ritratto frontalmente nella sua maestosità, richiama numerose iconografie, dall'albero di Jesse all'albero filosofico, fino all'albero come figurazione della vita e della genealogia: l'albero in ogni caso come struttura sistematica e vivente, capace di sorreggere e unificare la pluralità.
Al film si accompagnano altri lavori: una fotografia che ritrae un'imponente struttura abbandonata su uno sfondo rurale e desolato, vivificata però da punti di luce intensa, accecante e dall’origine incerta. Di nuovo il gioco di specchi disorienta e insieme attribuisce ai luoghi una bellezza arcaica, la bellezza della luce. Luce che interviene anche nel medium di alcuni lavori: nella proiezione su pellicola come nel raccolto slide-show di immagini tratte dalla lavorazione del video la fonte luminosa è resa palese, attivando un rimando speculare tra la proiezione e l’immagine.
Adrian Paci è nato a Scutari (Albania) nel 1969. Attualmente vive e lavora a Milano.
23
novembre 2006
Adrian Paci – Per Speculum
Dal 23 novembre al 23 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
KAUFMANN REPETTO
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Vernissage
23 Novembre 2006, ore 19
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