Dopo il successo ottenuto nell’ultima edizione di “Arte&Portici” (dove la sua opera “Reconstruir se” è risultata tra le vincitrici) il brasiliano Carlos Djalma Duarte Uchoa torna a mostrare ai bolognesi la propria valenza artistica, questa volta in una Personale che, a Villa Edvige Garagnani di Zola Predosa, presenterà al pubblico una trentina di dipinti ad olio su tela. Bolognese da ormai sei anni, Carlos Djalma si divide tra il laboratorio della città natale di Joao Pessoa e quello di Bologna, località in cui si è trasferito nel 2000 (dopo una gratificante esperienza come insegnante di pittura e gallerista in Brasile) per seguire il corso di “Metologia della conservazione del patrimonio artistico e culturale” terminato lo scorso anno. Il percorso artistico di Djalma è iniziato nel 1977, seguito dalla prima partecipazione ad una mostra collettiva nel 1984. Risale invece al 1987 la prima personale.

Le tecniche dei grandi maestri del passato apprese durante il corso universitario, abbinate all’esperienza ottenuta dopo anni ed anni di ricerca e sperimentazione, hanno reso Carlos Djalma un pittore maturo, dal profondo senso del colore e dal tratto sapiente, capace di rappresentare il moderno con un occhio di riguardo alla tradizione.

Djalma è abilissimo nel trattare i soggetti più svariati (paesaggi rurali ed urbani, ritratti di uomini ed animali, nudi) e nel rendere immagini ancora alquanto insolite per la maggior parte degli artisti, come le scene di vita urbana che hanno per oggetto la città di Bologna.

Queste ultime, recentissime, sono le protagoniste della mostra che, dal 28 ottobre all’11 novembre, occuperà Villa Garagnani in un’esposizione intitolata “Traiettoria”.








Il titolo intende rappresentare il percorso intimo di ricerca dell’artista, oltre che essere la perfetta spiegazione delle tele esposte che altro non sono se non il ritratto della Bologna d’oggi, vista in chiave realistica. Nei quadri di Djalma, infatti, ci sono cantieri, nuovi quartieri periferici, traffico. Particolarissime ed insolite le inquadrature di questi scorci di città: vetrine di negozi di moda attraversate da ombre di passanti sfuggenti, esterni di bar riempiti di avventori, notturni di portici e vie del centro storico, ingorghi di auto ferme al semaforo…

Insomma, un ritratto moderno e vigoroso, che spoglia la città dalle consuete rappresentazioni: non più la piccola, medievale urbe delle “Due Torri” o dei portici eleganti, bensì la nuova, caotica “mini metropoli”, vista con l’occhio disincantato dell’artista che è sì fedele al vero, ma anche pacato nella rappresentazione, come a voler addolcire una realtà purtroppo non sempre poetica.

L’esposizione “Traiettoria” è ben rappresentata dall’opera scelta per simboleggiarla: un portico della Bologna di notte, percorsa da un passante visto di spalle, del quale non è dunque possibile intuire volto né direzione. La figura umana (sia quella protagonista di intimi ritratti, sia quella, invece, dello studente o del passante comune che percorre le strade di Bologna) è spesso presente nei lavori di Djalma, ad indicare l’interesse nei confronti dell’umanità che l’artista intende esprimere sulla tela con l’ausilio dei propri colori.


Per visionare la biografia ed il catalogo completo dei lavori dell’artista: www.carlosdjalma.it