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Giorgio Lupattelli – Buildings
I profondi mutamenti dell’esistenza contemporanea, solcati dal senso del dubbio e dall’incertezza, sembrano essere al centro della ricerca artistica di Giorgio Lupattelli; c’è l’interesse per la percezione del mondo esterno, per le sue strutture, i suoi colori, le sue illusioni e i suoi stereotipi carichi di associazioni
Comunicato stampa
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I profondi mutamenti dell’esistenza contemporanea, solcati dal senso del dubbio e dall’incertezza, sembrano essere al centro della ricerca artistica di Giorgio Lupattelli; c’è l’interesse per la percezione del mondo esterno, per le sue strutture, i suoi colori, le sue illusioni e i suoi stereotipi carichi di associazioni.
Si vivono geografie mentali dove le connessioni si caricano di strutture fantastiche e “popolari”. Attraverso una serie di ingrandimenti si descrivono contesti impercettibili, propagati da immagini che camminano in bilico tra ironia ed ingenuità: nell’immediata impressione di divertimento, l’atmosfera cambia velocemente la sua rotta per trascinarsi verso immaginazioni completamente opposte, vicine alla perdita di ogni punto di riferimento. Le opere di Lupattelli, siano esse sculture, quadri o stampe digitali, ingeriscono la gelida luminosità dei colori e formano un’intera rete di icone che passa tra chiari riferimenti alla biologia e agli sviluppi tecnologici.
Ogni forma si muove su scenari virtuali e sembra membrana cedevole di un mondo completamente conquistato dalle creazioni dell’uomo: esse non possiedono forti valori informativi, né convergono ad una storia ben precisa. Nella varietà delle tematiche, tutto appartiene ad un’atmosfera asettica che genera modelli idealizzati pronti ad un processo di alterazione. I percorsi dell’artista dipanano una cadenza interrogativa che penetra nei terreni problematici dell’ibridazione culturale, della comparazione uomo-natura e della dimensione enigmatica del tempo storico.
L’elaborazione diventa metafora della difficoltà di comprendere e tradurre tutti quegli aspetti che sono lontani dalla nostra quotidianità. Affrontando il problema dell’identità biologica, si scandagliano depositi di mondi molecolari, rimandando ad una sorta di archeologia del contemporaneo.
Dove il tempo è sempre più stratificazione enigmatica, forse non c’è molto spazio per una comprensione definitiva delle cose: i limiti dell’uomo continuano ad incalzare nell’incommensurabilità del reale.
Si vivono geografie mentali dove le connessioni si caricano di strutture fantastiche e “popolari”. Attraverso una serie di ingrandimenti si descrivono contesti impercettibili, propagati da immagini che camminano in bilico tra ironia ed ingenuità: nell’immediata impressione di divertimento, l’atmosfera cambia velocemente la sua rotta per trascinarsi verso immaginazioni completamente opposte, vicine alla perdita di ogni punto di riferimento. Le opere di Lupattelli, siano esse sculture, quadri o stampe digitali, ingeriscono la gelida luminosità dei colori e formano un’intera rete di icone che passa tra chiari riferimenti alla biologia e agli sviluppi tecnologici.
Ogni forma si muove su scenari virtuali e sembra membrana cedevole di un mondo completamente conquistato dalle creazioni dell’uomo: esse non possiedono forti valori informativi, né convergono ad una storia ben precisa. Nella varietà delle tematiche, tutto appartiene ad un’atmosfera asettica che genera modelli idealizzati pronti ad un processo di alterazione. I percorsi dell’artista dipanano una cadenza interrogativa che penetra nei terreni problematici dell’ibridazione culturale, della comparazione uomo-natura e della dimensione enigmatica del tempo storico.
L’elaborazione diventa metafora della difficoltà di comprendere e tradurre tutti quegli aspetti che sono lontani dalla nostra quotidianità. Affrontando il problema dell’identità biologica, si scandagliano depositi di mondi molecolari, rimandando ad una sorta di archeologia del contemporaneo.
Dove il tempo è sempre più stratificazione enigmatica, forse non c’è molto spazio per una comprensione definitiva delle cose: i limiti dell’uomo continuano ad incalzare nell’incommensurabilità del reale.
28
ottobre 2006
Giorgio Lupattelli – Buildings
Dal 28 ottobre al 25 novembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTSINERGY
San Benedetto Del Tronto, Via Xx Settembre, 34, (Ascoli Piceno)
San Benedetto Del Tronto, Via Xx Settembre, 34, (Ascoli Piceno)
Orario di apertura
Martedì – Venerdi 10.00 - 13.00 / 15.30 – 19.00
Vernissage
28 Ottobre 2006, ore 18.30
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