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Nino Longobardi – Pièce unique
Un’occasione per scoprire il mistero con i propri occhi, ma soprattutto una sfida lanciata ai visitatori che dovranno impegnarsi e divertirsi a scoprire i tratti peculiari della suggestiva arte del maestro napoletano, nascosti sull’originale tela
Comunicato stampa
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La Galleria d’Arte Maggiore è ancora una volta protagonista di un evento insolito e di qualità per Bologna. Dopo il riserbo di questi giorni, sabato 28 ottobre 2006 Franco e Roberta Calarota finalmente accenderanno i riflettori sull’opera Senza titolo, realizzata nel 1999 da Nino Longobardi, svelando così il mistero agli occhi dei visitatori che potranno divertirsi e impegnarsi a cercare sull’originale tela le caratteristiche peculiari della suggestiva arte del maestro napoletano. Infatti, tratto saliente della sua poetica, la figura umana in movimento è qui costruita attraverso pochi tratti di colore, rubati a una tavolozza già di per sé povera, perché volutamente ridotta, tanto da divenire a volte monocroma, ma soprattutto, fortemente e volutamente materica. Infatti, se in quest’opera Longobardi rinuncia ad inserire veri e propri oggetti direttamente sulla tela, la stesura del colore è stratificata tanto da acquisire una consistenza tattile che svela il suo “altro” ambito di sperimentazione: la scultura. Un interesse che non stupisce, vista la sua predilezione per la figura in movimento, o meglio per il dinamismo del corpo umano di cui l’inaspettata e geniale opera circolare del ‘99 offre un saggio di maestria. Una grande tela e dalla forma inusuale dove protagonista è una figura umana appena accennata e dinamica a tal punto da rendere vana la ricerca di un punto di partenza o di arrivo, come se quel corpo ombreggiato potesse rimanere imbrigliato nella stessa forma circolare della tela, in un girare ossessivo su se stesso, invece che suggerire lo scorrere del tempo.
Impegnato come professore all’Accademia di Belli Arti a Napoli - luogo d’ispirazione e d’incontri determinanti, primo fra tutti quello con Lucio Amelio – Nino Longobardi dopo la sua prima mostra personale nello studio di Gianni Pisani nel 1978, intraprende un percorso di crescita artistica che ben presto attraversa i confini nazionali: nel 1982 partecipa all’Italian art now: an american perspective al Guggenheim di New York ed a Avanguardia e Transavanguardia alle Mura Aureliane a Roma. Mostre seguite ben presto dall’esposizioni all’Istituto d’Arte Contemporanea di Boston, alla Fondazione Mirò di Barcellona (‘83), alla Nationalgalerie di Berlino (‘86), al Grand Palais di Parigi (‘87) e al Museo d’Arte Contemporanea di Copenaghen (‘88). Nel ’98 è la volta dell’esposizione a Palazzo Reale a Milano, della realizzazione di due vessilli per le Bandiere di Maggio in Piazza del Plebiscito e dell’ideazione – assieme a Mario Franco ed Eugenio Giliberti – di Pompeiorama, un progetto articolato per la diffusione dell’arte contemporanea a Napoli, di cui fa parte nel maggio del 2001 la mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Solo per citarne alcuni, di lui hanno scritto: Barbara Rose, Achille Bonito Oliva, Lisa Demison, Diane Waldam, Flaminio Gualdoni, Flavio Caroli e Walter Guadagnini.
Impegnato come professore all’Accademia di Belli Arti a Napoli - luogo d’ispirazione e d’incontri determinanti, primo fra tutti quello con Lucio Amelio – Nino Longobardi dopo la sua prima mostra personale nello studio di Gianni Pisani nel 1978, intraprende un percorso di crescita artistica che ben presto attraversa i confini nazionali: nel 1982 partecipa all’Italian art now: an american perspective al Guggenheim di New York ed a Avanguardia e Transavanguardia alle Mura Aureliane a Roma. Mostre seguite ben presto dall’esposizioni all’Istituto d’Arte Contemporanea di Boston, alla Fondazione Mirò di Barcellona (‘83), alla Nationalgalerie di Berlino (‘86), al Grand Palais di Parigi (‘87) e al Museo d’Arte Contemporanea di Copenaghen (‘88). Nel ’98 è la volta dell’esposizione a Palazzo Reale a Milano, della realizzazione di due vessilli per le Bandiere di Maggio in Piazza del Plebiscito e dell’ideazione – assieme a Mario Franco ed Eugenio Giliberti – di Pompeiorama, un progetto articolato per la diffusione dell’arte contemporanea a Napoli, di cui fa parte nel maggio del 2001 la mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Solo per citarne alcuni, di lui hanno scritto: Barbara Rose, Achille Bonito Oliva, Lisa Demison, Diane Waldam, Flaminio Gualdoni, Flavio Caroli e Walter Guadagnini.
28
ottobre 2006
Nino Longobardi – Pièce unique
Dal 28 ottobre al 30 novembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MAGGIORE
Bologna, Via D'Azeglio, 15, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 15, (Bologna)
Orario di apertura
mattina 10.30 – 12.30; pomeriggio 16.30 – 19.30; chiuso la domenica e il lunedì mattina.
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