Variazioni sul tema della carta giapponese, in particolare quella realizzata dalla lavorazione della fibra del gelso kozo: dalle celeberrime lampade AKARI di Isamu Noguchi, ai suggestivi volti emergenti di Nobushige Akiyama, scultore in Roma, alle creature d’indaco marino di Anna Onesti, alle rarefazioni pittoriche di materia e colore di Shuhei Matsuyama, attivo a Milano.

L’Amministrazione Comunale ha concesso il patrocinio alla Polisportiva Bu Do Kan per la celebrazione del 25° anniversario della sua fondazione.

In occasione dell’importante compleanno la Polisportiva inaugura la Sezione Culturale, una nuova attività mirata allo studio, alla ricerca, all’approfondimento della storia, della filosofia, dell’arte e della cultura da cui traggono origine le arti marziali.

Prende così corpo, finalmente, l’intento da sempre presente nella volontà del suo fondatore, il M° Giorgio Gazich, e formalizzato anche nello statuto, di tracciare, accanto alla strada della formazione ed educazione dell’individuo attraverso la pratica delle Arti marziali, un altro percorso, certo complesso ma senz’altro affascinante: quello della esplorazione delle radici culturali di una disciplina le cui origini, geograficamente così lontane, si perdono nella notte dei tempi. E questo non per fare dell’accademia ma per individuare insegnamenti, messaggi, e quant’altro puo’ essere utile ad arricchire la conoscenza dell’uomo, nella consapevolezza che lo scambio tra culture, nel rispetto delle reciproche tradizioni, non può che essere fecondo.

Il programma rappresenta quindi un assaggio di questa novità: uno degli eventi sicuramente più singolari per le sorprendenti analogie che presenta con le nostre radici culturali è costituito dalla esposizione di opere di artisti giapponesi che ha come tema “ Il dono del gelso: gli artisti e la carta giapponese”.

Come ha infatti scritto il Sindaco Gigi Farioli nella presentazione del catalogo, “Un sottile, ma significativo filo unisce Busto Arsizio al Giappone: è il filo che il baco da seta produce, traendo alimento dal gelso, un’essenza che oggi è conservata in pochi luoghi (ce ne sono alcuni esemplari proprio nel giardino del Museo del Tessile), ma che, solo agli inizi del secolo scorso, era una validissima alleata degli uomini e delle donne bustocche, nella difficile arte di arrangiarsi. Il gelso era preziosissimo per le molte famiglie di Busto che in casa allevavano bachi, così come lo era per i giapponesi.

Oggi il principale punto di contatto tra la civiltà giapponese e Busto Arsizio si ritrova nella comune pratica di un’attività sportiva, nata in Oriente, ma che oggi qui, grazie all’impegno del Bu Do Kan, ha trovato terreno fertile e ha fatto crescere fior di campioni”.