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Octavio Floreal – Il nuovo mondo
L’artista spagnolo, in occasione dell’inaugurazione del DOMI cafè, progettato da ANOMIASTUDIO architetture, presenta un lavoro basato su un’azione artistica finalizzata alla realizzazione di una composizione istintiva atta ad invadere lo spazio (mentale, architettonico, fisico, spirituale)
Comunicato stampa
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L’artista spagnolo, in occasione dell’inaugurazione del DOMI cafè, progettato da ANOMIASTUDIO architetture, presenta un lavoro basato su un’azione artistica finalizzata alla realizzazione di una composizione istintiva atta ad invadere lo spazio (mentale, architettonico, fisico, spirituale).
L’intento è quello di ristabilire un ordine reale e concreto tra casualità e conseguenza, caos ed equilibrio, vuoto e pieno, concentrazione e dispersione.
La prospettiva di un Nuovo Mondo, appunto, immaginato dall’artista come luogo la cui epifania si attua attraverso l’unione e lo scontro tra elementi opposti.
Nella serie di ritratti (piccole composizioni realizzate con filo di ferro, colori acrilici e contenitori di plastica), ritorna l’intento utopico dell’artista di ricostruire un suo personale modello di riordinamento spaziale. In questo caso, la sistemazione di decine di “volti” sulla parete, dentro e fuori il perimetro della cornice (spazio ideale e tradizionale confine dell’immagine) si riferisce all’ideale convivenza di differenti umanità e al superamento dei confini prestabiliti verso l’attuazione di infinite possibilità combinatorie.
L’antitesi tra lo spazio chiuso della parete incorniciata, con la rottura e la dispersione illimitata degli elementi che formano l’opera, crea un caos nel normale scorrere dei pensieri. Nello stesso istante affiorano i sentimenti più puri e liberi, espandendo così il pensiero sia dello spettatore che del concetto stesso dell’opera d’arte.
L’intervento si inserisce in una nuova sistemazione a bar di un locale al centro di Roma, dove la scelta degli architetti è stata quella di proporre una filosofia che si discosta dal banale concetto di bar ed avvalorata dalla scelta di far intervenire all’interno del nuovo spazio architettonico la forza dell’opera d’arte. Così i “confini prestabiliti” vengono superati , il frenetico vivere viene rallentato, lo spazio viene assaporato nelle sue molteplici sfaccettature. I Volumi progettati localizzano ambienti a sé stanti all’interno di uno spazio comune e fungono da unione, visiva e formale, mantenendo l’armonia e l’equilibrio generale che ridefinisce lo spazio.
A rendere più suggestiva la performance, un'interazione di musica eseguita da Granular Music Performer Maaks.
L’intento è quello di ristabilire un ordine reale e concreto tra casualità e conseguenza, caos ed equilibrio, vuoto e pieno, concentrazione e dispersione.
La prospettiva di un Nuovo Mondo, appunto, immaginato dall’artista come luogo la cui epifania si attua attraverso l’unione e lo scontro tra elementi opposti.
Nella serie di ritratti (piccole composizioni realizzate con filo di ferro, colori acrilici e contenitori di plastica), ritorna l’intento utopico dell’artista di ricostruire un suo personale modello di riordinamento spaziale. In questo caso, la sistemazione di decine di “volti” sulla parete, dentro e fuori il perimetro della cornice (spazio ideale e tradizionale confine dell’immagine) si riferisce all’ideale convivenza di differenti umanità e al superamento dei confini prestabiliti verso l’attuazione di infinite possibilità combinatorie.
L’antitesi tra lo spazio chiuso della parete incorniciata, con la rottura e la dispersione illimitata degli elementi che formano l’opera, crea un caos nel normale scorrere dei pensieri. Nello stesso istante affiorano i sentimenti più puri e liberi, espandendo così il pensiero sia dello spettatore che del concetto stesso dell’opera d’arte.
L’intervento si inserisce in una nuova sistemazione a bar di un locale al centro di Roma, dove la scelta degli architetti è stata quella di proporre una filosofia che si discosta dal banale concetto di bar ed avvalorata dalla scelta di far intervenire all’interno del nuovo spazio architettonico la forza dell’opera d’arte. Così i “confini prestabiliti” vengono superati , il frenetico vivere viene rallentato, lo spazio viene assaporato nelle sue molteplici sfaccettature. I Volumi progettati localizzano ambienti a sé stanti all’interno di uno spazio comune e fungono da unione, visiva e formale, mantenendo l’armonia e l’equilibrio generale che ridefinisce lo spazio.
A rendere più suggestiva la performance, un'interazione di musica eseguita da Granular Music Performer Maaks.
31
ottobre 2006
Octavio Floreal – Il nuovo mondo
31 ottobre 2006
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
DOMI CAFE’
Roma, Via Del Vantaggio, 23, (Roma)
Roma, Via Del Vantaggio, 23, (Roma)
Vernissage
31 Ottobre 2006, ore 20
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