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Libro è Arte
Saranno esposti i preziosi libri d’arte, molti dei quali corredati di un lavoro dell’artista ed inoltre, accanto alle storiche monografie che per prime hanno introdotto in Italia il concetto di “catalogo ragionato”, opere dell’artista a cui si riferiscono
Comunicato stampa
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Saranno esposti i preziosi libri d’arte, molti dei quali corredati di un lavoro dell’artista ed inoltre, accanto alle storiche monografie che per prime hanno introdotto in Italia il concetto di “catalogo ragionato”, opere dell’artista a cui si riferiscono.
In mostra ci saranno, così, opere di Agnetti, Bertini, Boetti, Christo, Manzoni, Rotella, Tilson, Turcato, Venet, etc…
Chiunque viva il mondo dell’arte sa che questo è il nome di un editore eclettico, entusiasta ed eccentrico. Ma, Giampaolo Prearo, oltre ad essere un professionista capace e dal grande intuito, un uomo sensibile ed ottimista, è, prima di tutto, un giocatore di quelli che amano le scommesse. In nome dell’estetica e dell’originalità sostiene con fervore le proprie idee, è disposto a sfidare l’opinione comune, ad anticipare gli stili di pensiero ed i gusti del momento e a rischiare. I libri d’arte da lui realizzati e la sua storia ne sono la prova inconfutabile.
La Prearo Editore nasce a Milano nel 1969, periodo di grandi fermenti e contestazioni studentesche, con l’intento di sostenere artisti non ancora adeguatamente riconosciuti e permettere loro di esprimersi e divulgare un nuovo linguaggio artistico attraverso la pittura, la scultura, la scrittura, la fotografia, la danza, le performance ed i video. Nel cominciare la costruzione del suo regno editoriale Prearo chiama a sé Tommaso Trini e con lui realizza la grande monografia su Rotella. Nel frattempo si apre anche la collaborazione con il critico storico Guido Ballo per un’altra monografia, quella su Bertini. I risultati sono così soddisfacenti da dare inizio alla creazione di una collana di monografie su Turcato, Dova e Germanà.
L’intelligenza irrequieta di Prearo e la sua passione per l’arte lo portano a buttarsi a capofitto nel lavoro, realizzando contemporaneamente ben cinque collane importanti ed impegnative: “Atlanti”, affidata a Germano Celant, con volumi su Manzoni, Christo, Venet, Boetti, Tilson, Phillips, Ryman, Jorn, e che include alcuni dei più importanti libri degli anni Settanta. La collana “Profili”, il cui direttore è Giorgio de Marchis, è dedicata alle piccole monografie su artisti allora ancora in erba, quali De Filippi, Nespolo, Hscio Lin e Carmi (il cui testo viene composto dal giovanissimo Umberto Eco). La “Preariana” si discosta dalle monografie e, ad un primo sguardo distratto, potrebbe sembrare il filone più classico nella produzione della casa editrice: i suoi testi, infatti, trattano le teorie dell’arte rivolgendosi a chi ha curiosità e sete di conoscenza. Nascono così libri come “Il Nuovo Realismo” di Pierre Restany, “Musica Madre” di Tommaso Trini, “La Tesi” di Vincenzo Agnetti, “La Body Art” di Lea Vergine, “Europa America” di Achille Bonito Oliva e “Arte Pericolosa” di Francesca Alfano Miglietti. Infine, Prearo cerca di spiegare a suo modo l’invisibile e solido legame tra l’ artista, l’autore e l’editore attraverso i “libri opera”, rarità bibliografiche dedicate a Ceroli e Chiari, a Nespolo e Gazzelloni, a Baldessarri, a Cascella, ad Alberti, a Fabbri e a Salvadori.
L’eclettismo che rende quest’uomo instancabile lo porta tra gli anni Ottanta e Novanta ad aprire il Pre-Art, teatro sperimentale in via Larga a Milano. Qui, tra performance originali, divertimento e voglia di comunicare in modo diverso si ricordano la proiezione del primo video di Warhol sull’omosessualità, il primo concerto di Battiato- Ballista- Pio- Salvetta, la danza di Trisha Brown, la performance di Demetrio Stratos, il concerto dei Decibel del giovane Enrico Ruggeri, le serate poetiche di Rafael Alberti e Roberto Sanesi, la performance di Urano Palma che nel teatro realizzava una scultura da fare, poi, a pezzi per donarla agli spettatori.
Ancora oggi Giampaolo Prearo continua a promuovere e divulgare il lavoro di giovani artisti e critici, senza mai dimenticare o trascurare l’arte contemporanea, sua iniziatrice e compagna di viaggio.
Ciò che è ancor più bello sottolineare è che il rapporto con artisti e critici non è mai stato solo professionale: pathos, sentimenti, scontri ed entusiasmi li hanno sempre legati e guidati verso un percorso nuovo, una ricerca da condividere. Giampaolo Prearo ha sentito e vissuto ogni suo lavoro e le sue scelte non lo hanno reso solo un editore di prestigio a livello internazionale, ma, anche un uomo ricco di conoscenza, delicatezza, saggezza ed interessi. E lo hanno fatto diventare un Artista del Libro.
Lùcia d’Amore
In mostra ci saranno, così, opere di Agnetti, Bertini, Boetti, Christo, Manzoni, Rotella, Tilson, Turcato, Venet, etc…
Chiunque viva il mondo dell’arte sa che questo è il nome di un editore eclettico, entusiasta ed eccentrico. Ma, Giampaolo Prearo, oltre ad essere un professionista capace e dal grande intuito, un uomo sensibile ed ottimista, è, prima di tutto, un giocatore di quelli che amano le scommesse. In nome dell’estetica e dell’originalità sostiene con fervore le proprie idee, è disposto a sfidare l’opinione comune, ad anticipare gli stili di pensiero ed i gusti del momento e a rischiare. I libri d’arte da lui realizzati e la sua storia ne sono la prova inconfutabile.
La Prearo Editore nasce a Milano nel 1969, periodo di grandi fermenti e contestazioni studentesche, con l’intento di sostenere artisti non ancora adeguatamente riconosciuti e permettere loro di esprimersi e divulgare un nuovo linguaggio artistico attraverso la pittura, la scultura, la scrittura, la fotografia, la danza, le performance ed i video. Nel cominciare la costruzione del suo regno editoriale Prearo chiama a sé Tommaso Trini e con lui realizza la grande monografia su Rotella. Nel frattempo si apre anche la collaborazione con il critico storico Guido Ballo per un’altra monografia, quella su Bertini. I risultati sono così soddisfacenti da dare inizio alla creazione di una collana di monografie su Turcato, Dova e Germanà.
L’intelligenza irrequieta di Prearo e la sua passione per l’arte lo portano a buttarsi a capofitto nel lavoro, realizzando contemporaneamente ben cinque collane importanti ed impegnative: “Atlanti”, affidata a Germano Celant, con volumi su Manzoni, Christo, Venet, Boetti, Tilson, Phillips, Ryman, Jorn, e che include alcuni dei più importanti libri degli anni Settanta. La collana “Profili”, il cui direttore è Giorgio de Marchis, è dedicata alle piccole monografie su artisti allora ancora in erba, quali De Filippi, Nespolo, Hscio Lin e Carmi (il cui testo viene composto dal giovanissimo Umberto Eco). La “Preariana” si discosta dalle monografie e, ad un primo sguardo distratto, potrebbe sembrare il filone più classico nella produzione della casa editrice: i suoi testi, infatti, trattano le teorie dell’arte rivolgendosi a chi ha curiosità e sete di conoscenza. Nascono così libri come “Il Nuovo Realismo” di Pierre Restany, “Musica Madre” di Tommaso Trini, “La Tesi” di Vincenzo Agnetti, “La Body Art” di Lea Vergine, “Europa America” di Achille Bonito Oliva e “Arte Pericolosa” di Francesca Alfano Miglietti. Infine, Prearo cerca di spiegare a suo modo l’invisibile e solido legame tra l’ artista, l’autore e l’editore attraverso i “libri opera”, rarità bibliografiche dedicate a Ceroli e Chiari, a Nespolo e Gazzelloni, a Baldessarri, a Cascella, ad Alberti, a Fabbri e a Salvadori.
L’eclettismo che rende quest’uomo instancabile lo porta tra gli anni Ottanta e Novanta ad aprire il Pre-Art, teatro sperimentale in via Larga a Milano. Qui, tra performance originali, divertimento e voglia di comunicare in modo diverso si ricordano la proiezione del primo video di Warhol sull’omosessualità, il primo concerto di Battiato- Ballista- Pio- Salvetta, la danza di Trisha Brown, la performance di Demetrio Stratos, il concerto dei Decibel del giovane Enrico Ruggeri, le serate poetiche di Rafael Alberti e Roberto Sanesi, la performance di Urano Palma che nel teatro realizzava una scultura da fare, poi, a pezzi per donarla agli spettatori.
Ancora oggi Giampaolo Prearo continua a promuovere e divulgare il lavoro di giovani artisti e critici, senza mai dimenticare o trascurare l’arte contemporanea, sua iniziatrice e compagna di viaggio.
Ciò che è ancor più bello sottolineare è che il rapporto con artisti e critici non è mai stato solo professionale: pathos, sentimenti, scontri ed entusiasmi li hanno sempre legati e guidati verso un percorso nuovo, una ricerca da condividere. Giampaolo Prearo ha sentito e vissuto ogni suo lavoro e le sue scelte non lo hanno reso solo un editore di prestigio a livello internazionale, ma, anche un uomo ricco di conoscenza, delicatezza, saggezza ed interessi. E lo hanno fatto diventare un Artista del Libro.
Lùcia d’Amore
25
novembre 2006
Libro è Arte
Dal 25 novembre 2006 al 10 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIA
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19.30
Vernissage
25 Novembre 2006, ore 18
Editore
PREARO
Autore