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Maurizio Elettrico – Lo Scoiattolo e il Graal
Personaggi ambigui vengono incontro ai visitatori, farfalle imbalsamate restano immobili in una gabbia dorata, sugli specchi scorrono frasi rivelatrici, il pavimento è ricoperto di sali e pietre, alcune composizioni gemelle rivelano simboli di una Chiesa aliena, in cui i riferimenti al cristianesimo sono e restano molto vaghi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 23 novembre 2006, nelle tre sale adibite alle esposizioni temporanee di arte contemporanea del Museo di Capodimonte a Napoli, la Fondazione Morra inaugura la Mostra di Maurizio Elettrico dal Titolo “Lo Scoiattolo e il Graal” curata da Raffaella Morra e Loredana Troise.
Personaggi ambigui vengono incontro ai visitatori, farfalle imbalsamate restano immobili in una gabbia dorata, sugli specchi scorrono frasi rivelatrici, il pavimento è ricoperto di sali e pietre, alcune composizioni gemelle rivelano simboli di una Chiesa aliena, in cui i riferimenti al cristianesimo sono e restano molto vaghi.
Due le figure centrali del percorso espositivo: la prima è uno scoiattolo apode, mistura fra il roditore e un serpente, demone del Giardino dell’Eden e tratto nelle sembianze dalla simbologia araldica propria dello stemma di Leo Bruno, il Papa Tiranno di cui si narrano le gesta nel volume “The New Empire” - pubblicato nell’immaginaria data del 2272 dallo storico Desmond Brown, alter ego di Maurizio Elettrico. Nell’etimologia greca scoiattolo è colui che si fa ombra con la propria coda, che si fa ombra da sé, e in questo è riconducibile all’uomo che nell’Eden viene definito Ombra, né luce né tenebre.
Altro elemento è il Graal, il calice medievale che simboleggia la nuova epoca del Post-Cristo e di Lucifero – cristallo vivente con uno smeraldo sulla fronte da cui gli Angeli plasmano il Calice che raccoglie il Corpo di Cristo.
Una fitta nebbia ottenuta artificialmente conduce i fruitori in una realtà altrettanto artificiale, “altra”, all’interno di un giardino composto da piante e piccoli alberi in vasi bianchi. Anche in questa ultima sala i riferimenti ai personaggi del Testo sono molti e facilmente riconoscibili, come nel video proiettato in tre tempi in cui i due attori si scambiano le parti che interpretano.
Nell’esposizione i confini fra uomo e natura sono sempre meno marcati, le regole risultano sovvertite, una scimmia di piccole dimensioni è verosimilmente appoggiata a un ramo, ma sulle sue spalle spuntano due grosse ali da farfalla, il livello temporale è come nel “The New Empire” quello di un futuro impossibile.
Un prezioso arazzo in seta raffigura ancora lo stemma di Leo Bruno, che in questa nuova avventura prende le caratteristiche di una figura intermedia fra un Papa Teocratico e Napoleone.
Personaggi ambigui vengono incontro ai visitatori, farfalle imbalsamate restano immobili in una gabbia dorata, sugli specchi scorrono frasi rivelatrici, il pavimento è ricoperto di sali e pietre, alcune composizioni gemelle rivelano simboli di una Chiesa aliena, in cui i riferimenti al cristianesimo sono e restano molto vaghi.
Due le figure centrali del percorso espositivo: la prima è uno scoiattolo apode, mistura fra il roditore e un serpente, demone del Giardino dell’Eden e tratto nelle sembianze dalla simbologia araldica propria dello stemma di Leo Bruno, il Papa Tiranno di cui si narrano le gesta nel volume “The New Empire” - pubblicato nell’immaginaria data del 2272 dallo storico Desmond Brown, alter ego di Maurizio Elettrico. Nell’etimologia greca scoiattolo è colui che si fa ombra con la propria coda, che si fa ombra da sé, e in questo è riconducibile all’uomo che nell’Eden viene definito Ombra, né luce né tenebre.
Altro elemento è il Graal, il calice medievale che simboleggia la nuova epoca del Post-Cristo e di Lucifero – cristallo vivente con uno smeraldo sulla fronte da cui gli Angeli plasmano il Calice che raccoglie il Corpo di Cristo.
Una fitta nebbia ottenuta artificialmente conduce i fruitori in una realtà altrettanto artificiale, “altra”, all’interno di un giardino composto da piante e piccoli alberi in vasi bianchi. Anche in questa ultima sala i riferimenti ai personaggi del Testo sono molti e facilmente riconoscibili, come nel video proiettato in tre tempi in cui i due attori si scambiano le parti che interpretano.
Nell’esposizione i confini fra uomo e natura sono sempre meno marcati, le regole risultano sovvertite, una scimmia di piccole dimensioni è verosimilmente appoggiata a un ramo, ma sulle sue spalle spuntano due grosse ali da farfalla, il livello temporale è come nel “The New Empire” quello di un futuro impossibile.
Un prezioso arazzo in seta raffigura ancora lo stemma di Leo Bruno, che in questa nuova avventura prende le caratteristiche di una figura intermedia fra un Papa Teocratico e Napoleone.
23
novembre 2006
Maurizio Elettrico – Lo Scoiattolo e il Graal
Dal 23 novembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO DI CAPODIMONTE
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Vernissage
23 Novembre 2006, ore 18.30
Autore
Curatore