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Paolo Icaro – Modalità
Il gruppo di opere presentate in questa mostra, sono raccolte tutte insieme sotto il nome “Modalità”. Ogni lavoro infatti propone una modalità, “uno specifico modo di pensare e fare – precisa Icaro – verso l’essere e il divenire” di una possibile scultura
Comunicato stampa
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Presso Lorenzelli Arte a Milano, si inaugura giovedì 9 novembre alle ore 18.30 una mostra personale di Paolo Icaro.
Il gruppo di opere presentate in questa mostra, sono raccolte tutte insieme sotto il nome “Modalità”. Ogni lavoro infatti propone una modalità, “uno specifico modo di pensare e fare - precisa Icaro - verso l’essere e il divenire” di una possibile scultura.
Prendendo in prestito la parola “Modalità” dal mondo della musica, i lavori esposti suggeriscono sentieri diversi, maggiori e minori, alla ricerca della scultura perduta, cogliendo la suggestione della prima delle invocazioni della “preghiera-decalogo” - “suggerite in solitudine dalla scultura” - e proposta da Arturo Martini (in “La scultura lingua morta”, 1947): “fa che io serva solo a me stessa”.
La descrizione di alcune delle opere presentate in mostra rende evidenti le scelte operate dall’artista.
Spaccata: una pietra di marmo tagliata in due parti rivela il suo interno, cambia il suo baricentro ed è tenuta, nel suo nuovo equilibrio, da due graffe di acciaio forgiato.
Interdigitali: sette piccole impronte in argilla si affermano su altrettanti frammenti di marmo, catturano e visualizzano gli spazi minimi tra le dita.
Monstrum: un’accumulazione di argilla fresca disposta in verticale su un carrello d’acciaio, avvolta da una pellicola trasparente affinché si mantenga tenera e quindi capace di continua trasformazione, getta un’ombra ironica sul persistente monumentalismo contemporaneo.
Balance line: realizzata in acciaio, evidenzia e rende visibile la “linea d’equilibrio” di un uomo che cammina, catturandone e fissandone le caratteristiche dell’andatura in relazione al suo stato fisico e mentale del momento.
Pietra di marmo: un modo di afferrare, in una rete di piombo intrecciata a mano, un pesante blocco di marmo per meglio comprenderlo nei suoi dettagli, indicati e incorniciati nelle maglie del malleabile metallo.
Pietre silenti: tre grandi ciotoli di porfido levigati dalle acque dell’Adda, sono spezzati con un maglio e articolati in due, tre e tanti frammenti, poi vengono ricomposti nella loro nuova unità con fasce di piombo stagnato.
Internets: forme di spazio dentro una rete metallica accolgono in un punto nevralgico un frammento fisico di una virtuale scultura, un cartiglio, un frammento di gesso o altro, ipotetica presenza di un inizio o di una fine.
La presentazione di una selezione di opere eseguite da Icaro tra gli anni settanta e gli anni novanta consente di ricostruire il percorso artistico che conduce alle opere recenti.
Il gruppo di opere presentate in questa mostra, sono raccolte tutte insieme sotto il nome “Modalità”. Ogni lavoro infatti propone una modalità, “uno specifico modo di pensare e fare - precisa Icaro - verso l’essere e il divenire” di una possibile scultura.
Prendendo in prestito la parola “Modalità” dal mondo della musica, i lavori esposti suggeriscono sentieri diversi, maggiori e minori, alla ricerca della scultura perduta, cogliendo la suggestione della prima delle invocazioni della “preghiera-decalogo” - “suggerite in solitudine dalla scultura” - e proposta da Arturo Martini (in “La scultura lingua morta”, 1947): “fa che io serva solo a me stessa”.
La descrizione di alcune delle opere presentate in mostra rende evidenti le scelte operate dall’artista.
Spaccata: una pietra di marmo tagliata in due parti rivela il suo interno, cambia il suo baricentro ed è tenuta, nel suo nuovo equilibrio, da due graffe di acciaio forgiato.
Interdigitali: sette piccole impronte in argilla si affermano su altrettanti frammenti di marmo, catturano e visualizzano gli spazi minimi tra le dita.
Monstrum: un’accumulazione di argilla fresca disposta in verticale su un carrello d’acciaio, avvolta da una pellicola trasparente affinché si mantenga tenera e quindi capace di continua trasformazione, getta un’ombra ironica sul persistente monumentalismo contemporaneo.
Balance line: realizzata in acciaio, evidenzia e rende visibile la “linea d’equilibrio” di un uomo che cammina, catturandone e fissandone le caratteristiche dell’andatura in relazione al suo stato fisico e mentale del momento.
Pietra di marmo: un modo di afferrare, in una rete di piombo intrecciata a mano, un pesante blocco di marmo per meglio comprenderlo nei suoi dettagli, indicati e incorniciati nelle maglie del malleabile metallo.
Pietre silenti: tre grandi ciotoli di porfido levigati dalle acque dell’Adda, sono spezzati con un maglio e articolati in due, tre e tanti frammenti, poi vengono ricomposti nella loro nuova unità con fasce di piombo stagnato.
Internets: forme di spazio dentro una rete metallica accolgono in un punto nevralgico un frammento fisico di una virtuale scultura, un cartiglio, un frammento di gesso o altro, ipotetica presenza di un inizio o di una fine.
La presentazione di una selezione di opere eseguite da Icaro tra gli anni settanta e gli anni novanta consente di ricostruire il percorso artistico che conduce alle opere recenti.
09
novembre 2006
Paolo Icaro – Modalità
Dal 09 novembre 2006 al 13 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
LORENZELLI ARTE
Milano, Corso Buenos Aires, 2, (Milano)
Milano, Corso Buenos Aires, 2, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato, 10.00/13.00 - 16.00/19.30. Lunedì su appuntamento
Vernissage
9 Novembre 2006, ore 18.30
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore