Termina il liceo artistico con profitto e si inscrive all’accademia delle belle arti di Ravenna dove ha avuto inizio la sua carriera pittorica attraverso le tecniche dell’olio, acquarello incisione e carboncino.

Abile e costante, sia nella semplicità espressiva che nel volume e nel colore, l’immagine rimane quale fondamento considerevole sempre graziato da una interpretazione raffinata.

In una impronte figurativa cosi attenta non si lascia coinvolgere in edonismi di un ambiente scontato.

Nello stesso tempo l’artista pone a se stesso il problema della composizione in composte figure di tratto gottusiano.

Queste forme di corpi nella sua nudità rilegate in una azione di passaggio dal “privato” al “ pubblico” ricalca una naturale evoluzione dal “semplice” al “complesso” e con tragitti ed esempi di artisti di un passato remoto prossimo.

Tutta via è interessante anche proprio come termine immediato di confronto.

Una astratta irrequietezza l’hanno portata al compimento di una ragionevole maturazione artistica. Questa e Serena Morigi non si ferma e non trova ostacoli ne pure nelle grande superficie dove usa il colore con generosità creando forme e spazi cosi reali da immergersi e sognare.

P.M. ottobre 2006