Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Markus Schinwald
Con sguardo lucido nei confronti dei clichè e dei feticci della società dei consumi, l’artista accosta tassidermie ittiche a scarpe e borse da lui modificate utilizzando quelle disponibili in commercio e crea oggetti non sense che sottolineano affinità e contrasti tra momenti storici e modelli culturali differenti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con la mostra dell'artista austriaco Markus Schinwald (Salisburgo, 1973) presso il Museo di Palazzo Poggi e la Biblioteca Universitaria di Bologna la Galleria d'Arte Moderna continua il programma Coming Soon MAMbo + Museo - Mostre. Questa serie di mostre monografiche dedicate alla scena artistica emergente sta accompagnando - interrogandosi sulle molteplici personalità del museo contemporaneo - l’imminente spostamento della Galleria d'Arte Moderna nella nuova sede presso l’ex forno del Pane, dove nel 2007 assumerà la nuova identità di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Quando furono inaugurate, nel 1712 all'interno dei locali di Palazzo Poggi, le collezioni dell’Istituto delle Scienze e delle Arti di Bologna non possedevano un carattere esclusivamente scientifico o artistico. I reperti antichi, le cere anatomiche dei ceroplasti Ercole Lelli e Morandi-Manzolini, gli strumenti chirurgici del medico Giovan Antonio Galli, il cinquecentesco “teatro della natura” del naturalista Ulisse Aldovrandi, le raccolte di mineralogia, botanica, zoologia e paleontologia, convivevano come strumenti di una ricerca multidisciplinare in costante evoluzione.
La complessità di queste collezioni, con il loro continuo sovrapporsi e integrarsi, rappresenta la piattaforma ideale per il progetto espositivo di Markus Schinwald. Specificatamente concepito per gli spazi del museo, esso vi assume l'aspetto di uno "scavo archeologico fittizio". Attingendo ai meccanismi della performance e della messa in scena teatrale e cinematografica, Schinwald conferisce alle opere esposte – dipinti, wallpapers, stampe, sculture semoventi e ampi tendaggi - una continua oscillazione semantica e formale. Tra le antiche vetrine dell’Istituto e nelle sale affrescate che oggi ospitano, oltre al museo, la Biblioteca universitaria di Bologna, queste opere si calano in modo quasi mimetico con l'ambiguità di manufatti che potrebbero essere allo stesso tempo oggetti antichi e opere d'arte contemporanea: “non voglio entrare in conflitto con il carattere o l’atmosfera di un museo come questo. Al contrario, spero di incorporare il suo flusso nel formato della mostra, come se essa fosse una mostra "in traduzione", come se cioè qualcuno per realizzare qualcosa di contemporaneo parlasse in un linguaggio arcaico o facesse ricorso a una sorta di antica fantascienza. (M. Schinwald)
Con sguardo lucido nei confronti dei clichè e dei feticci della società dei consumi, l’artista accosta tassidermie ittiche a scarpe e borse da lui modificate utilizzando quelle disponibili in commercio e crea oggetti non sense che sottolineano affinità e contrasti tra momenti storici e modelli culturali differenti. Indagando l'evoluzione contraddittoria del sapere moderno nella sua costante dialettica fra scoperta ed errore, realtà e finzione, scienza e arte, questi détournements logici permettono all’artista di minare il criterio di specificità del linguaggio artistico e l’ipotesi modernista che identifica contemporaneità e avanguardia, suggerendo ed esplorando l'opportunità di nuove narrazioni che ridefiniscano il concetto stesso di istituzione culturale contemporanea.
Markus Schinwald, nato a Salisburgo nel 1973, vive e lavora a Vienna.
La pratica artistica di Schinwald, uno dei più interessanti e affermati artisti della sua generazione, si muove tra performance, teatro, cinema, moda e arti visive. Attraverso riferimenti storici, artistici e filosofici le sue opere esplorano i confini tra dimensione pubblica e privata e le dinamiche conoscitive e comportamentali, con particolare riferimento alla gestualità corporea.
Tra le mostre personali più importanti: CAC, Bretigny-Argos, Bruxelles (2006); Ausstellungshalle zeitgenossische Kunst Munster, Munster (2005-2006); tableau twain, Frankfurter Kunstverein, Francoforte (2004); dictio pii, Sprengel Museum, Hannover (2004) e Moderna Museet, Stoccolma (2001); Gap, Museum Fridericianum, Kassel (1999).
Tra le collettive: I still believe in miracles II, Museé d’Art Moderne, Parigi (2005); Lebt und Arbeit in Wien II, Kunsthalle, Vienna (2005); 3’ condensed information, Schirn Kunsthalle, Francoforte (2004). Ha inoltre partecipato a Manifesta 5, San Sebastian (2004), alla Biennale di Venezia (2003), alla Biennale di Berlino (2006; 1998).
Quando furono inaugurate, nel 1712 all'interno dei locali di Palazzo Poggi, le collezioni dell’Istituto delle Scienze e delle Arti di Bologna non possedevano un carattere esclusivamente scientifico o artistico. I reperti antichi, le cere anatomiche dei ceroplasti Ercole Lelli e Morandi-Manzolini, gli strumenti chirurgici del medico Giovan Antonio Galli, il cinquecentesco “teatro della natura” del naturalista Ulisse Aldovrandi, le raccolte di mineralogia, botanica, zoologia e paleontologia, convivevano come strumenti di una ricerca multidisciplinare in costante evoluzione.
La complessità di queste collezioni, con il loro continuo sovrapporsi e integrarsi, rappresenta la piattaforma ideale per il progetto espositivo di Markus Schinwald. Specificatamente concepito per gli spazi del museo, esso vi assume l'aspetto di uno "scavo archeologico fittizio". Attingendo ai meccanismi della performance e della messa in scena teatrale e cinematografica, Schinwald conferisce alle opere esposte – dipinti, wallpapers, stampe, sculture semoventi e ampi tendaggi - una continua oscillazione semantica e formale. Tra le antiche vetrine dell’Istituto e nelle sale affrescate che oggi ospitano, oltre al museo, la Biblioteca universitaria di Bologna, queste opere si calano in modo quasi mimetico con l'ambiguità di manufatti che potrebbero essere allo stesso tempo oggetti antichi e opere d'arte contemporanea: “non voglio entrare in conflitto con il carattere o l’atmosfera di un museo come questo. Al contrario, spero di incorporare il suo flusso nel formato della mostra, come se essa fosse una mostra "in traduzione", come se cioè qualcuno per realizzare qualcosa di contemporaneo parlasse in un linguaggio arcaico o facesse ricorso a una sorta di antica fantascienza. (M. Schinwald)
Con sguardo lucido nei confronti dei clichè e dei feticci della società dei consumi, l’artista accosta tassidermie ittiche a scarpe e borse da lui modificate utilizzando quelle disponibili in commercio e crea oggetti non sense che sottolineano affinità e contrasti tra momenti storici e modelli culturali differenti. Indagando l'evoluzione contraddittoria del sapere moderno nella sua costante dialettica fra scoperta ed errore, realtà e finzione, scienza e arte, questi détournements logici permettono all’artista di minare il criterio di specificità del linguaggio artistico e l’ipotesi modernista che identifica contemporaneità e avanguardia, suggerendo ed esplorando l'opportunità di nuove narrazioni che ridefiniscano il concetto stesso di istituzione culturale contemporanea.
Markus Schinwald, nato a Salisburgo nel 1973, vive e lavora a Vienna.
La pratica artistica di Schinwald, uno dei più interessanti e affermati artisti della sua generazione, si muove tra performance, teatro, cinema, moda e arti visive. Attraverso riferimenti storici, artistici e filosofici le sue opere esplorano i confini tra dimensione pubblica e privata e le dinamiche conoscitive e comportamentali, con particolare riferimento alla gestualità corporea.
Tra le mostre personali più importanti: CAC, Bretigny-Argos, Bruxelles (2006); Ausstellungshalle zeitgenossische Kunst Munster, Munster (2005-2006); tableau twain, Frankfurter Kunstverein, Francoforte (2004); dictio pii, Sprengel Museum, Hannover (2004) e Moderna Museet, Stoccolma (2001); Gap, Museum Fridericianum, Kassel (1999).
Tra le collettive: I still believe in miracles II, Museé d’Art Moderne, Parigi (2005); Lebt und Arbeit in Wien II, Kunsthalle, Vienna (2005); 3’ condensed information, Schirn Kunsthalle, Francoforte (2004). Ha inoltre partecipato a Manifesta 5, San Sebastian (2004), alla Biennale di Venezia (2003), alla Biennale di Berlino (2006; 1998).
23
novembre 2006
Markus Schinwald
Dal 23 novembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO DI PALAZZO POGGI
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Vernissage
23 Novembre 2006, ore 18.30
Sito web
www.mambo-bologna.org
Autore
Curatore