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Penitas
Prendendo in prestito lo slogan dalle nostre femministe, FB Project è orgoglioso di presentare queste due giovani artiste, per la prima volta in Italia
Comunicato stampa
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Prendendo in prestito lo slogan dalle nostre femministe, FB Project è orgoglioso di presentare queste due giovani artiste, per la prima volta in Italia.
Penitas, piccola pena, piccola tristezza, piccolo dolore.
Difficile trovare un equivalente in italiano di questa parola spagnola che fa suonare dolce anche la pena intesa come tristezza. Le Penitas, in un italiano da fumetto potrebbero essere “le Dolorine”, usano questo nome per firmare i loro sghembi e stranianti lavori.
Le piccole donne rappresentate corrono, saltano, scappano inseguite da cazzi e tampax alati. Sono immagini cariche di ironia, gioia, piacere, felicità e innocenza. Ma c’è un’espressione nel volto di quelle piccole donne che ti lascia un po’ di amaro in bocca. Quell’urlo sgraziato e sincero ti consegna, inevitabilmente, proprio un piccolo e pungente dolore. Le immagini create dalle Penitas rappresentano la visione del corpo femminile da una prospettiva femminista, in netta opposizione allo stereotipo fornito dai mezzi di comunicazione e dalla tradizione patriarcale.
Inma (25 anni, Extremadura, Spagna) e Joana (23 anni, Lisbona, Portogallo) esprimono un’idea intima del corpo femminile che parte proprio dalla percezione di sé stesse.
Per la loro prima romana le Penitas gridano alla rivoluzione, una rivolta che esprime il bisogno di essere libere usando come armi le mani e la mente attraverso un corpo fuori dal luogo comune dell’estetica dominante. Lo stile grafico è veloce come il treno di una metropolitana, moderno come l’ultimo tag su un muro della loro Barcellona, indelebile come la ruga di un sorriso incisa dal tempo, vitale come una giornata di sole.
Penitas è il manifesto di certe donne libere in questi tempi di specchi per le allodole.
Penitas, piccola pena, piccola tristezza, piccolo dolore.
Difficile trovare un equivalente in italiano di questa parola spagnola che fa suonare dolce anche la pena intesa come tristezza. Le Penitas, in un italiano da fumetto potrebbero essere “le Dolorine”, usano questo nome per firmare i loro sghembi e stranianti lavori.
Le piccole donne rappresentate corrono, saltano, scappano inseguite da cazzi e tampax alati. Sono immagini cariche di ironia, gioia, piacere, felicità e innocenza. Ma c’è un’espressione nel volto di quelle piccole donne che ti lascia un po’ di amaro in bocca. Quell’urlo sgraziato e sincero ti consegna, inevitabilmente, proprio un piccolo e pungente dolore. Le immagini create dalle Penitas rappresentano la visione del corpo femminile da una prospettiva femminista, in netta opposizione allo stereotipo fornito dai mezzi di comunicazione e dalla tradizione patriarcale.
Inma (25 anni, Extremadura, Spagna) e Joana (23 anni, Lisbona, Portogallo) esprimono un’idea intima del corpo femminile che parte proprio dalla percezione di sé stesse.
Per la loro prima romana le Penitas gridano alla rivoluzione, una rivolta che esprime il bisogno di essere libere usando come armi le mani e la mente attraverso un corpo fuori dal luogo comune dell’estetica dominante. Lo stile grafico è veloce come il treno di una metropolitana, moderno come l’ultimo tag su un muro della loro Barcellona, indelebile come la ruga di un sorriso incisa dal tempo, vitale come una giornata di sole.
Penitas è il manifesto di certe donne libere in questi tempi di specchi per le allodole.
11
novembre 2006
Penitas
Dall'undici novembre all'undici dicembre 2006
giovane arte
Location
FB PROJECT
Roma, Via Giambattista Tiepolo, 9, (Roma)
Roma, Via Giambattista Tiepolo, 9, (Roma)
Vernissage
11 Novembre 2006, ore 17
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