A proposito di stile italiano dell’artigianato, ecco una proposta da non perdere in mostra nella saletta della galleria Primo Piano Arte Studio di Vicenza. KOSMOSTILE è il titolo della mostra ed è anche il marchio con il quale si presentano i manufatti artistici, in un allestimento originale che farà scoprire come da un concetto di design tutto da rivelare, si possa arrivare al prodotto finale, in questo caso la CINTURA. Già dal nome del marchio “Kosmostile” (e non kosmostyle) si intuisce la volontà di questa giovane ditta di introdurre sul mercato un articolo senza alcun dubbio italiano, anzi possiamo vantarci di definirlo prettamente “vicentino” per due motivi essenziali: la ricerca della materia prima, ossia il tessuto o pellame; il disegno e la realizzazione del manufatto che certamente richiamano la manualità e la sensibilità del tradizionale design per accessori decorativi come i gioielli. Ma lo spirito con cui si propongono questi particolari manufatti attinge da una cultura diversa e lontana da noi, quella giapponese, in particolar modo delle arti marziali, e precisamente dalla filosofia associata alla conosciuta cintura usata nella pratica del Karate, ossia all’idea di armonia, di pieno e di vuoto. Il termine Karate in realtà si compone di due parole: kara (vuoto) e te (mano). Il kara in modo particolare è l’immagine del vuoto, anzi la “forma” del vuoto inteso come universo: ecco il collegamento con il Kosmos, termine di origine greca che nella tradizione esprimeva l’ordine dell’universo: “Kosmos – cita il depliant della ditta – una parola che viene da lontano, dalla Grecia antica, ad indicare una realtà dove tutto ha la sua ragion d’essere e gli opposti possono convivere, perché essi si completano e anzi si congiungono, dando origine ad ordine, armonia, bellezza pura”.

Tutto questo per produrre una cintura? Vedere per credere. Le cinture di Kosmostile (che si diletta anche nella produzione di altri accessori) hanno nelle loro forme questi elementi: l’armonia tra i pieni e i vuoti. Cinture che in alcuni esempi sono il risultato di un disegno raffinato ed estremamente elegante, abbinate ad una fibbia delicatamente modellata dalle curvature dolci, una sottile ossatura metallica che abbellisce come un gioiello. In altri esempi questi accessori per cingerci la vita, si manifestano nella ricerca di volumi più marcati con fibbie elegantemente elaborate. Si arriva poi a vedere la cintura intesa come semplice laccio da annodare attorno ai fianchi, sempre realizzato con materiali in tessuto o pellami, morbidi e fantasiosi.

La tradizione italiana vuole anche un’apertura culturale: si attinge e ci si unisce ad altre culture per maturare e rendere più vitale quella a cui si appartiene. Un po’ come la CINTURA simbolicamente separa e lega allo stesso tempo: separa distinguendo le due parti del corpo, ma nello stesso momento stringe un legame con la vita.

[Graziella Zardo, 9/11/2006]