Il mito classico di Omero e di Ovidio rivisitato alla luce della Commedia dantesca, ripensato in considerazione di anni di femminismo e postfemminismo ed infine reinventato, in versione terzo millennio, da un grande dell’illustrazione contemporanea, Cecco Mariniello, in collaborazione con un outsider della narrativa e poesia italiana, Roberto Piumini.

Questo al centro della mostra “La scuola di Circe…il segreto degli animali galanti” di scena alla Galleria BABELE di Firenze dal 2 dicembre 2006 al 13 gennaio 2007.

22 acquarelli con donne coloratissime, “magiche”, erotiche, ammiccanti, molli eppure quasi immacolate che si accompagnano, senza macchia e senza colpa, ad animali placidi e galanti che conservano nello sguardo il ricordo (e il rimpianto) della vita (viziosa) degli uomini che furono.

Si tratta delle bellissime allieve di Circe e degli uomini che hanno trasformato in animali secondo una “metamorfosi da contrappasso” delle loro caratteristiche umane, ritratti con ammirazione, complicità, ironia ed irriverenza in un paganissimo “Purgatorium” in multicolor.

La mostra sarà anche l’occasione per la presentazione ufficiale in anteprima nazionale del

volume di Roberto Piumini “Le figlie di Circe” (edizioni Nuages) illustrato proprio con le tavole in esposizione.

Un libro dedicato ai collezionisti di raffinati libri erotici, agli amanti della grande illustrazione e a quelli della lettura non convenzionale dei testi di Piumini che, per l’occasione, si straniano completamente dall’erotismo e dalla sensualità delle illustrazioni, sprofondando in un prima storico-psicologico.