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Mario Sironi
Lo Studio de’ Bonis, galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, con questa prestigiosa mostra monografica offre l’ opportunità, unica a Reggio Emilia, di ospitare diverse opere del Maestro Sironi per la prima volta in città
Comunicato stampa
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Opere in mostra dal 25 novembre 2006 all’ 8 gennaio 2007 presso la galleria d’arte Studio de’ Bonis, Via Emilia San Pietro 30, 42100 Reggio Emilia.
I presupposti della mostra:
Lo Studio de’ Bonis, galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, con questa prestigiosa mostra monografica offre l’ opportunità, unica a Reggio Emilia, di ospitare diverse opere del Maestro Sironi per la prima volta in città.
Un’occasione per i reggiani (e non solo) di conoscere più da vicino uno dei maggiori artisti del Novecento italiano che, con il suo lavoro, ha scritto una delle pagine più importanti della Storia dell’Arte.
Sponsor e partners dell’iniziativa sono Casali Viticoltori e Il Cavazzone, azienda agricola ed agrituristica. La scelta di associare arte ed eno - gastronomia è stata immediata e spontanea per tre realtà come Casali, Il Cavazzone e Studio de’ Bonis curiose in ogni settore ed attente ai piaceri della vita.
La mostra
Saranno esposti negli spazi della nostra galleria circa 25 opere eseguite negli anni che vanno dal 1915 al 1960. Si tratterà di olii, tempere, disegni e tecniche miste, con cornici fatte a mano da un artigiano toscano, molte finite in argento e oro zecchino.
Sarà realizzato per la mostra un importante catalogo con testo di Mariastella Margozzi, conservatrice della GNAM (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) di Roma e direttrice del Museo Boncompagni di Roma.
Attraverso questa scelta vogliamo dare un quadro esaustivo del lavoro del Maestro Sironi, di come questo si è sviluppato nel lasso di tempo preso in esame sia dal punto di vista stilistico ed espressivo, sia dal punto di vista tecnico.
L’artista:
Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961)
Mario Sironi è uno dei pittori più rappresentativi della cultura italiana di inizio Novecento. Nei primi anni del secolo conosce Severini, Boccioni e Balla e nel 1914 partecipa alla mostra internazionale dei Futuristi a Roma ed entra a pieno titolo a far parte del movimento.
Nel 1918 si trasferisce a Milano dove lavora anche come critico d’arte; in questi anni la sua pittura si avvicina allo stile metafisico.
Nel 1922 è fra i fondatori del movimento italiano Novecento che proponeva in pittura un ritorno ai valori della tradizione e della classicità.
Nel periodo successivo Sironi si allontana gradualmente dal Futurismo per avvicinarsi alla Metafisica di de Chirico e Carrà e alla rivista “Valori Plastici”. Le immagini dei suoi dipinti vengono svuotate dai loro significati originali ed assunte ad archetipi pur restando grandi esempi di plasticità.
Sironi saprà creare un’immagine estremamente realistica delle città dei suoi tempi dipingendo paesaggi urbani e periferie nelle quali si respira l’aria di industrializzazione dei primi decenni del secolo. Ma sono il nudo e la figura umana gli unici soggetti in grado di esprimere compiutamente la concretezza e l’immutabilità della forma.
Nel 1924 partecipa insieme ai sette pittori di Novecento alla Biennale di Venezia. I suoi dipinti di questi anni hanno linee semplificate e immagini collocate in una dimensione sospesa e a-temporale. Ci si trova di fronte ad una gamma cromatica estremamente controllata, a una solennità composta, a una fissità silenziosa.
Nel 1931 si apre per Sironi la stagione delle grandi commissioni pubbliche che proseguirà fino al 1941 con monumentali opere parietali. Esempi celebri di questo periodo sono “L’Italia fra le Arti e le Scienze” per l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma (1935); “La Giustizia fra l’Impero, il Fascismo, la Legge e la Verità”, mosaico per l’Aula della Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia di Milano; gli affreschi con “Il duce e il re a cavallo” per la Casa Madre dei Mutilati a Roma, solo per ricordarne alcuni.
L’inizio degli anni ’40 è caratterizzato da composizioni con manichini e volumi geometrici, alla maniera metafisica, che sembrano rappresentare l’emergere della coscienza individuale.
Agli anni fra il 1944 e il 48 appartengono invece opere a tema religioso.
L’ultimo decennio della sua produzione vede un uso del pennello che invece di delimitare le figure sembra volerle sporcare e nascondere con sbavature e sgocciolature intenzionali, quasi una involontaria tangenza con le contemporanee ricerche informali soprattutto americane.
Pittore di altissima levatura artistica Sironi fu portato al successo internazionale grazie ad un collezionista americano, Eric Estorick che, durante un soggiorno in Italia, comprò moltissimi suoi disegni e dipinti per la sua collezione di Londra che era una delle più importanti raccolte di arte italiana all’estero della prima metà del Novecento.
I presupposti della mostra:
Lo Studio de’ Bonis, galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, con questa prestigiosa mostra monografica offre l’ opportunità, unica a Reggio Emilia, di ospitare diverse opere del Maestro Sironi per la prima volta in città.
Un’occasione per i reggiani (e non solo) di conoscere più da vicino uno dei maggiori artisti del Novecento italiano che, con il suo lavoro, ha scritto una delle pagine più importanti della Storia dell’Arte.
Sponsor e partners dell’iniziativa sono Casali Viticoltori e Il Cavazzone, azienda agricola ed agrituristica. La scelta di associare arte ed eno - gastronomia è stata immediata e spontanea per tre realtà come Casali, Il Cavazzone e Studio de’ Bonis curiose in ogni settore ed attente ai piaceri della vita.
La mostra
Saranno esposti negli spazi della nostra galleria circa 25 opere eseguite negli anni che vanno dal 1915 al 1960. Si tratterà di olii, tempere, disegni e tecniche miste, con cornici fatte a mano da un artigiano toscano, molte finite in argento e oro zecchino.
Sarà realizzato per la mostra un importante catalogo con testo di Mariastella Margozzi, conservatrice della GNAM (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) di Roma e direttrice del Museo Boncompagni di Roma.
Attraverso questa scelta vogliamo dare un quadro esaustivo del lavoro del Maestro Sironi, di come questo si è sviluppato nel lasso di tempo preso in esame sia dal punto di vista stilistico ed espressivo, sia dal punto di vista tecnico.
L’artista:
Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961)
Mario Sironi è uno dei pittori più rappresentativi della cultura italiana di inizio Novecento. Nei primi anni del secolo conosce Severini, Boccioni e Balla e nel 1914 partecipa alla mostra internazionale dei Futuristi a Roma ed entra a pieno titolo a far parte del movimento.
Nel 1918 si trasferisce a Milano dove lavora anche come critico d’arte; in questi anni la sua pittura si avvicina allo stile metafisico.
Nel 1922 è fra i fondatori del movimento italiano Novecento che proponeva in pittura un ritorno ai valori della tradizione e della classicità.
Nel periodo successivo Sironi si allontana gradualmente dal Futurismo per avvicinarsi alla Metafisica di de Chirico e Carrà e alla rivista “Valori Plastici”. Le immagini dei suoi dipinti vengono svuotate dai loro significati originali ed assunte ad archetipi pur restando grandi esempi di plasticità.
Sironi saprà creare un’immagine estremamente realistica delle città dei suoi tempi dipingendo paesaggi urbani e periferie nelle quali si respira l’aria di industrializzazione dei primi decenni del secolo. Ma sono il nudo e la figura umana gli unici soggetti in grado di esprimere compiutamente la concretezza e l’immutabilità della forma.
Nel 1924 partecipa insieme ai sette pittori di Novecento alla Biennale di Venezia. I suoi dipinti di questi anni hanno linee semplificate e immagini collocate in una dimensione sospesa e a-temporale. Ci si trova di fronte ad una gamma cromatica estremamente controllata, a una solennità composta, a una fissità silenziosa.
Nel 1931 si apre per Sironi la stagione delle grandi commissioni pubbliche che proseguirà fino al 1941 con monumentali opere parietali. Esempi celebri di questo periodo sono “L’Italia fra le Arti e le Scienze” per l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma (1935); “La Giustizia fra l’Impero, il Fascismo, la Legge e la Verità”, mosaico per l’Aula della Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia di Milano; gli affreschi con “Il duce e il re a cavallo” per la Casa Madre dei Mutilati a Roma, solo per ricordarne alcuni.
L’inizio degli anni ’40 è caratterizzato da composizioni con manichini e volumi geometrici, alla maniera metafisica, che sembrano rappresentare l’emergere della coscienza individuale.
Agli anni fra il 1944 e il 48 appartengono invece opere a tema religioso.
L’ultimo decennio della sua produzione vede un uso del pennello che invece di delimitare le figure sembra volerle sporcare e nascondere con sbavature e sgocciolature intenzionali, quasi una involontaria tangenza con le contemporanee ricerche informali soprattutto americane.
Pittore di altissima levatura artistica Sironi fu portato al successo internazionale grazie ad un collezionista americano, Eric Estorick che, durante un soggiorno in Italia, comprò moltissimi suoi disegni e dipinti per la sua collezione di Londra che era una delle più importanti raccolte di arte italiana all’estero della prima metà del Novecento.
25
novembre 2006
Mario Sironi
Dal 25 novembre 2006 all'otto gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA DE’ BONIS
Reggio Nell'emilia, Viale Dei Mille, 44b, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Viale Dei Mille, 44b, (Reggio Nell'emilia)
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