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Giuseppe Zigaina
una rassegna di opere scelte del pittore friulano
Comunicato stampa
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S’inaugura martedì 21 novembre 2006 alle ore 18.00 alla Galleria Cartesius di Trieste (via Carducci, 10) una rassegna di opere scelte del pittore friulano Giuseppe Zigaina. L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’architetto Marianna Accerboni, propone fino al 13 dicembre quasi una ventina di lavori dell’artista - nato a Cervignano del Friuli nel 1924 - realizzati fra la fine degli anni sessanta e gli ultimi anni settanta, accanto a due tecniche miste del ’99 e a una del 2004.
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Le opere in mostra – scrive Accerboni - testimoniano in sintesi il significato dell’evoluzione del linguaggio di Zigaina nell’ultimo quarantennio, sottolineando la sua non comune capacità di far danzare il segno pittorico e grafico secondo un ritmo contemporaneo, denso di energia, di tensione, di capacità interpretativa e di soluzioni inedite, raggiunte attraverso il significativo assemblaggio di più tecniche e mezzi espressivi. I lavori esposti transitano infatti dalle felici, essenziali e personalissime rappresentazioni del paesaggio, della natura e dei suoi misteri - visti anche in rapporto all’uomo e perciò intrecciati alla sua anatomia - ad alcuni momenti del ciclo intitolato Mio padre l’Ariete, scandito da intense cesure e interventi grafici.
La forte personalità dell’artista - la cui più che sessantennale attività, vanta importanti e reiterate presenze, fin da giovanissimo, alle Biennali veneziane, nel ’66 con una sala a lui interamente dedicata, alla Triennale di Milano, alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di San Paolo del Brasile e ad altri prestigiosi appuntamenti internazionali di arte incisoria e pittura – si esplica alla Cartesius anche in un’intenso olio su tela, che reinterpreta con grande finezza e originalità il tema della farfalla, e in una tecnica mista del 2004, in cui, nell’intensa luce blu che avvolge di sera il pioppeto, si staglia una forma che potrebbe essere un’astronave.
Le visioni tra sogno e realtà del pittore friulano – conclude Accerboni - le cui opere figurano in molti musei europei e americani, il suo denso e intenso rapporto con la natura, fatto di squarci di luce e di tenebra, e quello con l’icona del padre, attraverso la quale traspare anche l’anima del leggendario poeta canadese Al Purdy, si riferiscono, sotto il profilo linguistico, a una libertà neofigurativa, conscia anche della sperimentazione informale così come della poetica espressionista e delle esperienze realiste.
Zigaina, pittore e intellettuale, fu amico del poeta Pierpaolo Pasolini, cui ha dedicato numerosi articoli e saggi. Tra questi compaiono i testi composti sullo scrittore friulano e su Maria Callas, celebre interprete di Medea, raccolti nel volume intitolato Verso la laguna e pubblicato nel ’95 dalla Marsilio editori di Venezia. E proprio in questi giorni è uscita l’edizione del libro in lingua tedesca dal titolo In die Lagune.
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Le opere in mostra – scrive Accerboni - testimoniano in sintesi il significato dell’evoluzione del linguaggio di Zigaina nell’ultimo quarantennio, sottolineando la sua non comune capacità di far danzare il segno pittorico e grafico secondo un ritmo contemporaneo, denso di energia, di tensione, di capacità interpretativa e di soluzioni inedite, raggiunte attraverso il significativo assemblaggio di più tecniche e mezzi espressivi. I lavori esposti transitano infatti dalle felici, essenziali e personalissime rappresentazioni del paesaggio, della natura e dei suoi misteri - visti anche in rapporto all’uomo e perciò intrecciati alla sua anatomia - ad alcuni momenti del ciclo intitolato Mio padre l’Ariete, scandito da intense cesure e interventi grafici.
La forte personalità dell’artista - la cui più che sessantennale attività, vanta importanti e reiterate presenze, fin da giovanissimo, alle Biennali veneziane, nel ’66 con una sala a lui interamente dedicata, alla Triennale di Milano, alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di San Paolo del Brasile e ad altri prestigiosi appuntamenti internazionali di arte incisoria e pittura – si esplica alla Cartesius anche in un’intenso olio su tela, che reinterpreta con grande finezza e originalità il tema della farfalla, e in una tecnica mista del 2004, in cui, nell’intensa luce blu che avvolge di sera il pioppeto, si staglia una forma che potrebbe essere un’astronave.
Le visioni tra sogno e realtà del pittore friulano – conclude Accerboni - le cui opere figurano in molti musei europei e americani, il suo denso e intenso rapporto con la natura, fatto di squarci di luce e di tenebra, e quello con l’icona del padre, attraverso la quale traspare anche l’anima del leggendario poeta canadese Al Purdy, si riferiscono, sotto il profilo linguistico, a una libertà neofigurativa, conscia anche della sperimentazione informale così come della poetica espressionista e delle esperienze realiste.
Zigaina, pittore e intellettuale, fu amico del poeta Pierpaolo Pasolini, cui ha dedicato numerosi articoli e saggi. Tra questi compaiono i testi composti sullo scrittore friulano e su Maria Callas, celebre interprete di Medea, raccolti nel volume intitolato Verso la laguna e pubblicato nel ’95 dalla Marsilio editori di Venezia. E proprio in questi giorni è uscita l’edizione del libro in lingua tedesca dal titolo In die Lagune.
21
novembre 2006
Giuseppe Zigaina
Dal 21 novembre al 13 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARTESIUS
Trieste, Via Giosuè Carducci, 10, (Trieste)
Trieste, Via Giosuè Carducci, 10, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10.30-12.30 e 16.30-19.30
Vernissage
21 Novembre 2006, ore 18
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