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Fabio Bonetti – 10 ostruzioni del bassoventre (Lifeboat)
il nuovo appuntamento di Area Progetto, promosso da Galleria Civica di Modena e Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 2 dicembre, alle ore 18,00, a Palazzo Santa Margherita, a Modena, con un'installazione di Fabio Bonetti dal titolo 10 ostruzioni del bassoventre (Lifeboat), inaugura il nuovo appuntamento di Area Progetto, promosso da Galleria Civica di Modena e Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena.
Area Progetto è un appuntamento ricorrente con gli artisti più giovani attivi nel territorio modenese, invitati a porsi in relazione alle architetture monumentali di Palazzo Santa Margherita con un'opera progettata appositamente. Curata nel suo complesso da Ornella Corradini per l'Ufficio Giovani d'Arte, da Silvia Ferrari e Serena Goldoni per la Galleria Civica di Modena, l'iniziativa ha ospitato fino ad ora gli interventi di Rocco Bizzarri, Michela Lorenzi, Laura Serri, Davide Bertocchi, Claudia Collina, Leonardo Greco e Chiara Tagliazucchi.
Al lavoro degli artisti la Galleria Civica dedica un pieghevole a colori con immagini e testo critico, curato in questa occasione da Luca Panaro.
L'installazione di Fabio Bonetti si presenta come la scena di un mistero, nello stile tipico del maestro del brivido Alfred Hitchcock, riferimento fondamentale nella poetica del giovane artista modenese. Salito sull'ampia scala di Palazzo Santa Margherita lo spettatore s'imbatte nel corpo inerme di un uomo, una sagoma nera indistinta, come vista nel buio della notte, distesa, che pare fuoriuscire col busto dalla parete dell'edificio e stendersi di fronte a lui. Nessuna traccia intorno che possa indicare il contesto di un incontro così inconsueto, nessun indizio che chiarisca le circostanze di quella situazone, nessun dettaglio; soltanto la presenza dei due colori, il nero e il rosso infuocato che copre tutta la superficie del pavimento e imprigiona in una visione d'insieme in cui entra in gioco anche lo spettatore-testimone. Una trappola percettiva che si ripete con lo stesso drammatico contrasto di colore nella serie di 9 immagini che si affacciano dalla balaustra del piano superiore, 9 istantanee che fermano gesti quotidiani, come quello del salire e dello scendere le scale e aprono il mistero a una dimensione diversa, quella di una nuova presenza umana. La dinamica dello spazio, il gioco di allusioni e la costante inquietudine sottesa alla regia dell'installazione costruiscono una rete di relazioni assimilabile a quella del film Lifeboat, incentrata sui rapporti tra un gruppo di naufraghi che trascorrono diverso tempo a stretto contatto su una scialuppa di salvataggio.
Fabio Bonetti è nato nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. Si è diplomato all'Accademia delle Belle Arti di Bologna. Partecipa a numerose mostre collettive, tra cui: Prime Pagine, un esordio, Galleria Mastermirror, Modena e Concorso G.A.M. Bologna, Galleria Guidi di Bologna, entrambe nel 2002; Pavia-Giovane Arte Europea, Castello Visconteo, Pavia, nel 2003; Quotidiana 04, Museo Civico del Santo, Padova e Premio Lissone 04, Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, nel 2004; Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo, Castel Sant'Elmo, Napoli, Incarta 26/104, via Carteria, Modena, nel 2005. Nel 2001 tiene una personale assieme a Paolo Buzzi presso il Centro Culturale Betta Frigieri di Sassuolo; nel 2004 espone assieme a Gabriele Arruzzo nella doppia personale Suspance alla Galleria San Salvatore di Modena; nel 2005 tiene assieme a Marco Campanini una mostra alla Galleria Estro di Padova; del 2006 sono le personali Da dove sto chiamando, Galleria San Salvatore, Modena e Santo cuoio, installazione con Gianluca Rossi presso l'ex chiesa di Sarzano. Dal 2005 è presente nelle più importanti fiere d'arte contemporanea italiane, come Miart di Milano, Flash Art Fair, Artefiera di Bologna e Art(Verona06.
Area Progetto è un appuntamento ricorrente con gli artisti più giovani attivi nel territorio modenese, invitati a porsi in relazione alle architetture monumentali di Palazzo Santa Margherita con un'opera progettata appositamente. Curata nel suo complesso da Ornella Corradini per l'Ufficio Giovani d'Arte, da Silvia Ferrari e Serena Goldoni per la Galleria Civica di Modena, l'iniziativa ha ospitato fino ad ora gli interventi di Rocco Bizzarri, Michela Lorenzi, Laura Serri, Davide Bertocchi, Claudia Collina, Leonardo Greco e Chiara Tagliazucchi.
Al lavoro degli artisti la Galleria Civica dedica un pieghevole a colori con immagini e testo critico, curato in questa occasione da Luca Panaro.
L'installazione di Fabio Bonetti si presenta come la scena di un mistero, nello stile tipico del maestro del brivido Alfred Hitchcock, riferimento fondamentale nella poetica del giovane artista modenese. Salito sull'ampia scala di Palazzo Santa Margherita lo spettatore s'imbatte nel corpo inerme di un uomo, una sagoma nera indistinta, come vista nel buio della notte, distesa, che pare fuoriuscire col busto dalla parete dell'edificio e stendersi di fronte a lui. Nessuna traccia intorno che possa indicare il contesto di un incontro così inconsueto, nessun indizio che chiarisca le circostanze di quella situazone, nessun dettaglio; soltanto la presenza dei due colori, il nero e il rosso infuocato che copre tutta la superficie del pavimento e imprigiona in una visione d'insieme in cui entra in gioco anche lo spettatore-testimone. Una trappola percettiva che si ripete con lo stesso drammatico contrasto di colore nella serie di 9 immagini che si affacciano dalla balaustra del piano superiore, 9 istantanee che fermano gesti quotidiani, come quello del salire e dello scendere le scale e aprono il mistero a una dimensione diversa, quella di una nuova presenza umana. La dinamica dello spazio, il gioco di allusioni e la costante inquietudine sottesa alla regia dell'installazione costruiscono una rete di relazioni assimilabile a quella del film Lifeboat, incentrata sui rapporti tra un gruppo di naufraghi che trascorrono diverso tempo a stretto contatto su una scialuppa di salvataggio.
Fabio Bonetti è nato nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. Si è diplomato all'Accademia delle Belle Arti di Bologna. Partecipa a numerose mostre collettive, tra cui: Prime Pagine, un esordio, Galleria Mastermirror, Modena e Concorso G.A.M. Bologna, Galleria Guidi di Bologna, entrambe nel 2002; Pavia-Giovane Arte Europea, Castello Visconteo, Pavia, nel 2003; Quotidiana 04, Museo Civico del Santo, Padova e Premio Lissone 04, Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, nel 2004; Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo, Castel Sant'Elmo, Napoli, Incarta 26/104, via Carteria, Modena, nel 2005. Nel 2001 tiene una personale assieme a Paolo Buzzi presso il Centro Culturale Betta Frigieri di Sassuolo; nel 2004 espone assieme a Gabriele Arruzzo nella doppia personale Suspance alla Galleria San Salvatore di Modena; nel 2005 tiene assieme a Marco Campanini una mostra alla Galleria Estro di Padova; del 2006 sono le personali Da dove sto chiamando, Galleria San Salvatore, Modena e Santo cuoio, installazione con Gianluca Rossi presso l'ex chiesa di Sarzano. Dal 2005 è presente nelle più importanti fiere d'arte contemporanea italiane, come Miart di Milano, Flash Art Fair, Artefiera di Bologna e Art(Verona06.
02
dicembre 2006
Fabio Bonetti – 10 ostruzioni del bassoventre (Lifeboat)
Dal 02 dicembre 2006 al 07 gennaio 2007
giovane arte
Location
GALLERIA CIVICA DI MODENA – PALAZZO SANTA MARGHERITA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
mar-ven 10,30/13,00 e 15,00/18,00
sab-dom 10,30/18,00
Vernissage
2 Dicembre 2006, ore 18
Autore
Curatore