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L’arte adotta un bambino
mostra d’arte contemporanea con finalità benefica per i bambini del Mozambico
Comunicato stampa
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Ventisei artisti, di esperienze e sensibilità diverse, selezionati da Mina TARANTINO, curatrice della mostra, uniti da uno scopo comune: sostenere il progetto “Recupero bambini della strada” delle MISSIONI ESTERE CAPPUCCINE di PUGLIA che prevede l’adozione a distanza dei bambini del Mozambico, per assicurare loro una possibilità di vita e una prospettiva per il futuro.
Le opere esposte sono così commentate in catalogo da SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI:
«Con emozione attendiamo ogni anno il Natale quale eterno ritorno del Sole.
Dalle lunghe notti di novembre sorge la luce così come dalle tenebre della nostra mente scaturiscono immagini, suoni, parole.
L’Arte adotta un Bambino!Questo è il titolo di una mostra alla quale con generosità partecipano gli artisti. Ma di quale Bambino in realtà si tratta? Al di là del gesto solidaristico lodevole, questa rassegna appare colma di profondi significati; i riti di passaggio hanno sempre posto all’attenzione dei popoli di tutte le civiltà e culture il senso della continuità dell’esistenza.
La vita e la morte sono le polarità intorno alle quali si sono sempre sviluppati il pensiero e il discorso nella speranza di una rinascita.
Le Arti rivolgono lo sguardo all’eternità e gli Artisti celebrano con le loro opere la nascita del proprio Sé insieme all’Altro per conoscere il mondo , rendendo condivisibili angosce e sentimenti.
In tal modo costruiscono un linguaggio universale che non abbandona nessuno nel deserto della solitudine e tessono reti di protezione per quelle parti doloranti dell’Umanità in modo che tutti si sentano sempre a casa.
Presepi, comete e alberi natalizi sollecitano riflessioni profonde intorno ai legami tra Cielo e Terra, Immanenza e Trascendenza, tra Genitori e Figli.
La Luce che splende nella grotta di Betlemme rappresenta l’ “Intelligere” che illumina il cammino dell’uomo.
A Betlemme, città del pane, nacque la Luce del mondo. Un Bambino che sulla strada del Golgota ebbe a dire “Ama il tuo Nemico”. È questa la grande trasformazione della Storia dell’Uomo.
L’Arte, d’altro canto, ci insegna che è possibile creare terre di confine, di attraversamento, in cui l’Uomo possa incontrare l’Altro all’interno della sospensione di qualsiasi giudizio.
Ma il Natale è l’evento della Maternità: gioia e dolore di una Madre che attraverso il sacrificio di Suo Figlio ci ha adottati amorevolmente cambiando la nostra dolente condizione nella convivialità gioiosa delle differenze intorno ad una mensa colma d’amore.
Con questa mostra l’Arte si apre ad una solidarietà senza confini e afferma, in tal modo, di partecipare pienamente alla creazione di un Uomo Nuovo.
Si tratta della rinascita dell’Arte e dunque delle capacità di rinnovarsi alla luce della Coscienza».
Le opere esposte sono così commentate in catalogo da SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI:
«Con emozione attendiamo ogni anno il Natale quale eterno ritorno del Sole.
Dalle lunghe notti di novembre sorge la luce così come dalle tenebre della nostra mente scaturiscono immagini, suoni, parole.
L’Arte adotta un Bambino!Questo è il titolo di una mostra alla quale con generosità partecipano gli artisti. Ma di quale Bambino in realtà si tratta? Al di là del gesto solidaristico lodevole, questa rassegna appare colma di profondi significati; i riti di passaggio hanno sempre posto all’attenzione dei popoli di tutte le civiltà e culture il senso della continuità dell’esistenza.
La vita e la morte sono le polarità intorno alle quali si sono sempre sviluppati il pensiero e il discorso nella speranza di una rinascita.
Le Arti rivolgono lo sguardo all’eternità e gli Artisti celebrano con le loro opere la nascita del proprio Sé insieme all’Altro per conoscere il mondo , rendendo condivisibili angosce e sentimenti.
In tal modo costruiscono un linguaggio universale che non abbandona nessuno nel deserto della solitudine e tessono reti di protezione per quelle parti doloranti dell’Umanità in modo che tutti si sentano sempre a casa.
Presepi, comete e alberi natalizi sollecitano riflessioni profonde intorno ai legami tra Cielo e Terra, Immanenza e Trascendenza, tra Genitori e Figli.
La Luce che splende nella grotta di Betlemme rappresenta l’ “Intelligere” che illumina il cammino dell’uomo.
A Betlemme, città del pane, nacque la Luce del mondo. Un Bambino che sulla strada del Golgota ebbe a dire “Ama il tuo Nemico”. È questa la grande trasformazione della Storia dell’Uomo.
L’Arte, d’altro canto, ci insegna che è possibile creare terre di confine, di attraversamento, in cui l’Uomo possa incontrare l’Altro all’interno della sospensione di qualsiasi giudizio.
Ma il Natale è l’evento della Maternità: gioia e dolore di una Madre che attraverso il sacrificio di Suo Figlio ci ha adottati amorevolmente cambiando la nostra dolente condizione nella convivialità gioiosa delle differenze intorno ad una mensa colma d’amore.
Con questa mostra l’Arte si apre ad una solidarietà senza confini e afferma, in tal modo, di partecipare pienamente alla creazione di un Uomo Nuovo.
Si tratta della rinascita dell’Arte e dunque delle capacità di rinnovarsi alla luce della Coscienza».
07
dicembre 2006
L’arte adotta un bambino
Dal 07 dicembre 2006 al 13 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIOSEI
Monopoli, Via Sant'anna, 6, (Bari)
Monopoli, Via Sant'anna, 6, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17,30 alle 20.30 o in altre ore previo appuntamento, lunedì chiuso
Vernissage
7 Dicembre 2006, ore 19
Curatore