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Michele Boiero – Il Cammino di Santiago
Il Cammino di Santiago – Viaggio Fotografico di Michele Boiero è la testimonianza di un percorso formativo che prende le mosse dall’amore per l’avventura procedendo verso la ricerca di una personale versione della spiritualità, fino a rinnovare con la sua scelta il mito del viaggio come metafora della vita
Comunicato stampa
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Dal 2 dicembre 2006 fino al 7 gennaio 2007 Michele Boiero presenterà nei bellissimi locali della Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (XIV secolo) di Santo Stefano Belbo, sede della Fondazione Cesare Pavese, una mostra fotografica che ripropone i momenti più significativi del suo viaggio verso Santiago de Compostela, attraverso il Cammino Francese, da da St. Jean Pied de Port a Santiago.
Il Cammino di Santiago - Viaggio Fotografico di Michele Boiero è la testimonianza di un percorso formativo che prende le mosse dall’amore per l’avventura procedendo verso la ricerca di una personale versione della spiritualità, fino a rinnovare con la sua scelta il mito del viaggio come metafora della vita.
In un’Europa in trasformazione, in un momento storico in cui la volontà di unire anziché dividere, porta all’incontro tra Paesi appartenenti allo stesso bacino geografico, un cammino attraverso le culture e la storia può diventare un prezioso momento di confronto.
Il lungo percorso attraverso campi e città permette a coloro che decidono di intraprendere quest’avventura di beneficiare di ampi spazi di riflessione: non si tratta unicamente di una scelta di fede.
L’intento di questa mostra è quello di ripercorrere in un’articolata personale i momenti, gli attimi, che hanno connotato il suo percorso evolutivo.
Il Cammino è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Dal suo percorso, nacquero città e villaggi, arti, letteratura, musica e, un senso comune del Continente Europeo. “L’Europa è nata dai pellegrinaggi a Santiago”, queste le parole del poeta tedesco Goethe in un’epoca in cui il Cammino era già leggenda. Fu Dante a dare il nome di “pellegrinaggio” a quel flusso umano di viandanti che, guidati dal sole e dalle stelle, attraversava i campi di tutto il mondo, sviluppando intensi scambi culturali. Non è da sottovalutare la forte attrazione che esercitava questo viaggio ai confini del mondo conosciuto. La Galizia, nota anche come Finis Terrae, era il luogo più lontano che dominava il misterioso “Mare Oceano”, l’Atlantico dai confini ignoti. Oggi il "Viaggio" è altrettanto entusiasmante anche se non si raggiungono più i confini del mondo ma sicuramente lo spirito ne trarrà gli stessi vantaggi che dava a un viaggiatore dei secoli passati.
Il Cammino di Santiago. Cenni storici
Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l'Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l'opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l'apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura.
Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro, fino al 813, anno in cui l'eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba.
Di qui iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrazione di San Giacomo) e sul luogo del sepolcro fu costruita una piccola chiesa; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae)
Subito dopo la scoperta del sepolcro iniziarono i pellegrinaggi. I pellegrini confluivano qui da ogni parte d'Europa: la via lattea indicava la direzione da seguire. Alla partenza veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia (spesso costituita da una zucca svuotata dal suo contenuto) e del bordone (il bastone).
Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l'inizio del secondo millennio - San Francesco fu tra i pellegrini illustri.
Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio: una diretta a Gerusalemme, una a Roma e una a Santiago. Questi untimi erano i "pellegrini" propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il loro simbolo era la conchiglia.
Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago "Itinerario culturale europeo", mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il Cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l'UNESCO li ha dichiarati "patrimonio dell'Umanità".
L’autore
Michele Boiero vive a Nichelino (TO) ed è iscritto al Politecnico di Torino.
Si è avvicinato alla fotografia alcuni anni fa, mosso da un interesse che andava oltre la semplice pratica amatoriale; ha sviluppato nel corso del tempo tecniche e soggetti, mostrando una naturale propensione alla realizzazione di reportage di viaggio.
Il Cammino di Santiago - Viaggio Fotografico di Michele Boiero è la testimonianza di un percorso formativo che prende le mosse dall’amore per l’avventura procedendo verso la ricerca di una personale versione della spiritualità, fino a rinnovare con la sua scelta il mito del viaggio come metafora della vita.
In un’Europa in trasformazione, in un momento storico in cui la volontà di unire anziché dividere, porta all’incontro tra Paesi appartenenti allo stesso bacino geografico, un cammino attraverso le culture e la storia può diventare un prezioso momento di confronto.
Il lungo percorso attraverso campi e città permette a coloro che decidono di intraprendere quest’avventura di beneficiare di ampi spazi di riflessione: non si tratta unicamente di una scelta di fede.
L’intento di questa mostra è quello di ripercorrere in un’articolata personale i momenti, gli attimi, che hanno connotato il suo percorso evolutivo.
Il Cammino è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Dal suo percorso, nacquero città e villaggi, arti, letteratura, musica e, un senso comune del Continente Europeo. “L’Europa è nata dai pellegrinaggi a Santiago”, queste le parole del poeta tedesco Goethe in un’epoca in cui il Cammino era già leggenda. Fu Dante a dare il nome di “pellegrinaggio” a quel flusso umano di viandanti che, guidati dal sole e dalle stelle, attraversava i campi di tutto il mondo, sviluppando intensi scambi culturali. Non è da sottovalutare la forte attrazione che esercitava questo viaggio ai confini del mondo conosciuto. La Galizia, nota anche come Finis Terrae, era il luogo più lontano che dominava il misterioso “Mare Oceano”, l’Atlantico dai confini ignoti. Oggi il "Viaggio" è altrettanto entusiasmante anche se non si raggiungono più i confini del mondo ma sicuramente lo spirito ne trarrà gli stessi vantaggi che dava a un viaggiatore dei secoli passati.
Il Cammino di Santiago. Cenni storici
Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l'Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l'opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l'apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura.
Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro, fino al 813, anno in cui l'eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba.
Di qui iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrazione di San Giacomo) e sul luogo del sepolcro fu costruita una piccola chiesa; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae)
Subito dopo la scoperta del sepolcro iniziarono i pellegrinaggi. I pellegrini confluivano qui da ogni parte d'Europa: la via lattea indicava la direzione da seguire. Alla partenza veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia (spesso costituita da una zucca svuotata dal suo contenuto) e del bordone (il bastone).
Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l'inizio del secondo millennio - San Francesco fu tra i pellegrini illustri.
Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio: una diretta a Gerusalemme, una a Roma e una a Santiago. Questi untimi erano i "pellegrini" propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il loro simbolo era la conchiglia.
Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago "Itinerario culturale europeo", mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il Cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l'UNESCO li ha dichiarati "patrimonio dell'Umanità".
L’autore
Michele Boiero vive a Nichelino (TO) ed è iscritto al Politecnico di Torino.
Si è avvicinato alla fotografia alcuni anni fa, mosso da un interesse che andava oltre la semplice pratica amatoriale; ha sviluppato nel corso del tempo tecniche e soggetti, mostrando una naturale propensione alla realizzazione di reportage di viaggio.
02
dicembre 2006
Michele Boiero – Il Cammino di Santiago
Dal 02 dicembre 2006 al 07 gennaio 2007
fotografia
Location
CHIESA DEI SANTI GIACOMO E CRISTOFORO – FONDAZIONE PAVESE
Santo Stefano Belbo, Piazza Confraternita, 1, (Cuneo)
Santo Stefano Belbo, Piazza Confraternita, 1, (Cuneo)
Orario di apertura
lunedi – sabato: dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. (chiuso il giovedì pomeriggio); domenica 10 – 17
Vernissage
2 Dicembre 2006, ore 17
Autore