Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Bernardino Palazzi
In mostra venti dipinti di Bernardino Palazzi (Nuoro 1907 – Roma 1987) realizzati dall’artista fra gli anni trenta e gli anni settanta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Scrive Elena Pontiggia nella presentazione in catalogo:
(...) Bernardino Palazzi nasce nel 1907 a Nuoro, in una Sardegna ben diversa da quella di oggi. Non va dimenticato il teatro naturale e insieme il mondo di miti e leggende primordiali da cui Palazzi proveniva. La Sardegna dove nasce è la stessa che un altro artista baguttiano, Anselmo Bucci, visitandola nel 1912, descriveva come una terra selvaggia e misteriosa, piena di silenzi e di echi, abitata più che dall’uomo da lentischi e olivastri, animali solitari e pietre ciclopiche: una Sardegna che oggi non esiste più, ma che allora appariva esotica quanto l’Africa, sconosciuta come l’Atlantide, e più vicina alla civiltà nuragica che a quella metropolitana. La formazione di Palazzi, poi, nei primi anni venti, si completa a Roma, dove studia all’Accademia di Francia; a Firenze, dove frequenta Carena; e a Padova, dove si trasferisce ancor giovane con la famiglia.
A Milano giunge nel 1929, a ventidue anni, inserendosi subito nel clima neo-romantico, volto al superamento del Novecento Italiano, che dominerà l’ambiente artistico cittadino negli anni trenta. A Milano Palazzi trova l’appoggio critico di Orio Vergani, e intanto riceve i primi inviti a mostre importanti: la Biennale di Venezia nel 1928 a soli ventun anni; la Biennale del 1930, a ventitre; la Quadriennale di Roma nel 1931, a ventiquattro; le rassegne d’arte italiana a Monaco e a Vienna nel 1933, a ventisei. L’artista sardo è considerato subito un enfant prodige, e non a torto, visto che allora il sistema dell’arte, a differenza di quello attuale, era ben poco accondiscendente verso i giovani.
Nel 1935 realizza il suo quadro-manifesto, Bagutta appunto: una tela monumentale, in sintonia col “far grande” dell’epoca, che ritrae tutti i maggiori protagonisti del cenacolo baguttiano, a cominciare da Bacchelli e Vergani. Esposto alla Biennale di Venezia del 1936, si trova oggi nelle Civiche Raccolte d’Arte di Milano.
Ma, al di là di quest’opera, che cosa dipinge Palazzi? Nella sua pittura la donna è il tema dominante: ritornano con insistenza nei suoi quadri odalische, Veneri, modelle, Pomone o semplicemente signore dell’epoca, col volto ombreggiato dalla veletta nera e la capigliatura ornata dai lunghi nastri e incorniciata dal cappellino. (...)
(...) Bernardino Palazzi nasce nel 1907 a Nuoro, in una Sardegna ben diversa da quella di oggi. Non va dimenticato il teatro naturale e insieme il mondo di miti e leggende primordiali da cui Palazzi proveniva. La Sardegna dove nasce è la stessa che un altro artista baguttiano, Anselmo Bucci, visitandola nel 1912, descriveva come una terra selvaggia e misteriosa, piena di silenzi e di echi, abitata più che dall’uomo da lentischi e olivastri, animali solitari e pietre ciclopiche: una Sardegna che oggi non esiste più, ma che allora appariva esotica quanto l’Africa, sconosciuta come l’Atlantide, e più vicina alla civiltà nuragica che a quella metropolitana. La formazione di Palazzi, poi, nei primi anni venti, si completa a Roma, dove studia all’Accademia di Francia; a Firenze, dove frequenta Carena; e a Padova, dove si trasferisce ancor giovane con la famiglia.
A Milano giunge nel 1929, a ventidue anni, inserendosi subito nel clima neo-romantico, volto al superamento del Novecento Italiano, che dominerà l’ambiente artistico cittadino negli anni trenta. A Milano Palazzi trova l’appoggio critico di Orio Vergani, e intanto riceve i primi inviti a mostre importanti: la Biennale di Venezia nel 1928 a soli ventun anni; la Biennale del 1930, a ventitre; la Quadriennale di Roma nel 1931, a ventiquattro; le rassegne d’arte italiana a Monaco e a Vienna nel 1933, a ventisei. L’artista sardo è considerato subito un enfant prodige, e non a torto, visto che allora il sistema dell’arte, a differenza di quello attuale, era ben poco accondiscendente verso i giovani.
Nel 1935 realizza il suo quadro-manifesto, Bagutta appunto: una tela monumentale, in sintonia col “far grande” dell’epoca, che ritrae tutti i maggiori protagonisti del cenacolo baguttiano, a cominciare da Bacchelli e Vergani. Esposto alla Biennale di Venezia del 1936, si trova oggi nelle Civiche Raccolte d’Arte di Milano.
Ma, al di là di quest’opera, che cosa dipinge Palazzi? Nella sua pittura la donna è il tema dominante: ritornano con insistenza nei suoi quadri odalische, Veneri, modelle, Pomone o semplicemente signore dell’epoca, col volto ombreggiato dalla veletta nera e la capigliatura ornata dai lunghi nastri e incorniciata dal cappellino. (...)
30
novembre 2006
Bernardino Palazzi
Dal 30 novembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA PONTE ROSSO
Milano, Via Brera, 2, (Milano)
Milano, Via Brera, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19, domenica e festivi 15.30-19
Nel mese di dicembre la galleria resterà aperta anche la domenica e i giorni festivi.
Effettuerà la chiusura per le festività natalizie dal 24.12.2006 al 2.1.2007
Vernissage
30 Novembre 2006, ore 18
Autore